Il mercato azionario, ancora stretto nella morsa di un movimento laterale iniziato con l’ottava in corso, non beneficia delle buone notizie che arrivano e continua il suo movimento rimandando l’uscita direzionale ed alzando la tensione. Gli investitori accolgono con interesse le aste dei titoli di Stato Spagnoli, facilitando il collocamento odierno e provando a consolidare quanto meno la stabilità raggiunta a livello di differenziale.
Il tesoro spagnolo ha collocato titoli a due, tre e cinque anni di durata per un totale di circa 4 miliardi di euro. Due miliardi di euro riguardano i Bonos a tre anni, che hanno visto rendimenti in leggera salita a fronte di una domanda soddisfacente (il tasso di conferma a 3,956% contro il precedente 3,845%). Il collocamento di titoli a due anni è stato invece di 1,285 miliardi di euro ed ha visto tassi in netto calo (3,282% rispetto al precedente 5,204%). Bene anche i cinque anni, con un collocamento pari a 710 milioni di euro ed un rendimento in discesa dal 6,459% all’attuale 4,766%.
La domanda raddoppia l’offerta nel caso dei titoli a 2 e 3 anni, mentre per i titoli con scadenza a 5 anni le richieste sono state pari a 2,5 volte l’emissione prevista dal tesoro. Prima della fine dell’anno il tesoro ha in programma altre tre emissioni ed il valore di rifinanziamento del debito di ottobre 2012 sale a 29,1 miliardi di euro, il più alto dell’anno in corso.
La crisi quindi è ancora nel pieno dell’attività, ma i segnali sono contrastanti; la risposta positiva del mercato potrebbe avere effetti positivi sulle Piazze Europee a medio termine, visto che si consolida un’interesse particolare verso i titoli di Stato dei Paesi considerati a rischio.
Per la giornata di oggi non sono attese altre sorprese. La tensione si trascinerà probabilmente fino a domani, quando in chiusura di ottava gli investitori saranno chiamati a prendere una posizione (o lasciarla), muovendo il mercato in direzione.