E’ il Wall Street Journal a fare da cassa di risonanza a quelle che sono le paure di molti analisti economici: l’Italia potrebbe rivelarsi davvero destabilizzante per l’euro. Nel momento in cui il pericolo Grecia viene sedato è il Belpaese a far preoccupare.
comunita europea
Dazi auto, Europa pronta a contromisure
Donald Trump minaccia dazi sull’importazione di auto europee? Bruxelles di certo non rimane a guardare: la Comunità Europea ha deciso di opporsi con tutta la sua forza, e non ha intenzione di rimanere ferma e zitta. Motivo per il quale è stato stilato un documento dedicato sul tema.
Fisco, l’UE propone rivoluzione in campo IVA
In materia di fisco l’Unione Europea ha deciso di portare una vera e propria rivoluzione in campo IVA. Scopriamo insieme quali sono state le proposte del governo comunitario che vogliono cambiare volto al fisco degli Stati membri semplificando il tutto.
Brexit, secondo Junker “insufficiente” offerta May
Non ha di certo peli sulla lingua il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker quando sottolinea come, per ciò che riguarda la Brexit, l’offerta di Theresa May che verrà portata al tavolo delle trattative, sia insufficiente.
Andamento Borsa Italiana, titoli emergenti e aspettative
In tre anni le new entry a Piazza Affari sono quasi scomparse. Dopo la corsa in Borsa (nel 2007, secondo i dati di Borsa Italiana, ben 29 societa’ hanno tentato la fortuna nel mercato finanziario, nel 2010 sono state solo due a ottenere la quotazione). Il motivo di questo decremento é la sfiducia, che fa da padrona in un contesto macroecomico incerto: dopo la crisi greca l’economia europea è ora colpita anche da quella irlandese. Di fronte a questi nuovi squilibri e alla possibilità che quindi emergano altre economie problematiche nell’area euro, ci si interroga, in particolare, sul ruolo della moneta unica, l’euro, nel contesto della comunità economica europea.
La Bulgaria si da al vino e chiede aiuto all’Italia
Entro il 2025 la Bulgaria intende poter contare su un settore vitivinicolo all’avanguardia, in grado di competere coi principali produttori mondiali. Un settore fortemente rivolto all’esportazione, in grado però di attrarre risorse ed investimenti esteri – con la possibilità di interventi dei Fondi comunitari – e di alimentare nuovi flussi turistici. Il piano di Sofia – entrata a pieno titolo nell’Unione europea il 1 gennaio 2007 – prevede di rivoluzionare completamente il comparto vitivinicolo nazionale: espianto dei vecchi vigneti meno produttivi, innesti di nuove varietà, politiche di formazione imprenditoriale, sviluppo di centri di ricerca, politiche di marketing sia per favorire i consumi interni che per innalzare la considerazione dei vini bulgari nei mercati più tradizionali (quelli che facevano capo all’ex Patto di Varsavia) sia in un pacchetto di mercati-target: Germania, Inghilterra, Giappone, Scandinavia, Stati Uniti e Russia (già oggi primo mercato con quasi 54 milioni di bottiglie vendute nel 2005 contro le 30 del 2004).