Si torna nuovamente a parlare di Brunello Cucinelli: la spa umbra attiva nella magliera d’alta moda è una vera e propria “matricola” per quel che concerne Borsa Italiana, visto che il suo debutto risale a pochissimi giorni fa, ma le soddisfazioni non tardano a presentarsi. In effetti, bisogna senza dubbio sottolineare come l’azienda in questione, la cui specializzazione principale è quella del cachemire, è già riuscita a ricavare 1,34 punti percentuali sul listino, attestandosi a quota 11,31 euro per ogni singolo titolo azionario, dei numeri e dei traguardi che non sono certo da trascurare, in particolare se si pensa che stiamo parlando della prima Ipo del 2012 per Piazza Affari.
Consob
La Consob multa pesantemente il Gruppo Burani
Ben 229mila euro: è questo l’importo complessivo a cui ammontano le sanzioni pecuniarie che sono state comminate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) al gruppo Burani. Qual è il motivo per una multa così salata? La commissione ha appurato che la società operante nel mondo della moda non ha provveduto a comunicare al mercato alcune operazioni importanti per quel che concerne strumenti derivati e titoli azionari che fanno capo a Mariella Burani Fashion Group. Si tratta, nello specifico, di attività finanziarie che sono state poste in essere in un arco di tempo ben preciso, vale a dire quello compreso tra il 2007 e il 2009. Cerchiamo di approfondire meglio i fatti per comprendere meglio come si è arrivati alla sanzione a cui si sta facendo riferimento.
Via libera della Consob ai titoli dell’economia meridionale
Il silenzio-assenso ha consentito alla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) di approvare diverse emissioni di titoli di risparmio che si riferiscono all’economia del nostro meridione: di cosa si tratta esattamente? Il via libera in questione è andato a tutto vantaggio alle emissioni di diversi istituti di credito. Nel dettaglio, non si è riscontrato nessun motivo ostativo per quel che concerne Banca Agricola Popolare di Ragusa (130 milioni di euro), la Banca di Credito Cooperativo di Pachino (cinque milioni), Banca Popolare Pugliese (57,80 milioni), Bcc di Fisciano (sei milioni), Banca Popolare Etica (undici milioni) e Banca Popolare di Puglia e Basilicata (cinquanta milioni di euro). Oltre a questo lungo elenco, la commissione si è impegnata a stilare delle misure piuttosto interessanti per quel che concerne i prospetti informativi.
Le comunicazioni della Consob per tutelare i risparmiatori
Le ultime comunicazioni della Commissione Nazionale di Società e Borsa sono state improntate alla tutela dei risparmiatori italiani: in effetti, la Consob ha di fatto vietato qualsiasi tipo di attività pubblicitaria per quel che concerne l’offerta al pubblico di uno specifico programma di investimento. Si tratta di Jss Tripler, progetto finanziario che fa capo alla persona di Mauro Messina e che ora sarà sospeso per un periodo di trenta giorni, soprattutto in relazione a quattro programmi ben precisi. Che cosa è successo esattamente? Queste comunicazioni sono state rese note dalla commissione all’interno della newsletter che viene messa online a cadenza settimanale.
La Consob è pronta a cambiare Arbitrato e Conciliazione
Sono passati tre giorni da quando la Commissione Nazionale di Società e Borsa (Consob) ha deciso di avviare la consultazione in merito a un documento ben preciso: quest’ultimo, infatti, prevede che vi siano a breve dei cambiamenti importanti per quel che concerne il Regolamento di attuazione del Decreto legislativo 179 del 2007. In pratica, si sta parlando del testo normativo (la denominazione precisa è quella di “Istituzione di procedure di conciliazione e di arbitrato, sistema di indennizzo e fondo di garanzia per i risparmiatori e gli investitori in attuazione dell’articolo 27, commi 1 e 2, della legge 262 del 2005”) che disciplina la Camera di Conciliazione e quella di Arbitrato presso la stessa Consob. L’adozione relativa a questo decreto risale ormai alla fine del 2008.
Consob aggiorna black list delle posizioni finanziarie
Il regolamento di Piazza Affari e le direttive che nel corso degli anni sono state emanate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) sono molto rigidi e precisi in merito al comportamento che le società quotate sono obbligate a tenere: in particolare, queste ultime devono rendere pubblico ogni tre mesi l’andamento relativo ai loro business e la situazione finanziaria complessiva. I due dati a cui si è appena fatto riferimento, inoltre, vengono accomunati da un unico documento, la cosiddetta “relazione trimestrale”.
Due nuove società estere non autorizzate dalla Consob
L’ultimo aggiornamento della Consob è senz’altro utile e positivo: si tratta delle modifiche apportate dalla Commissione Nazionale per la Società e la Borsa alla lista di società straniere che non hanno alcuna autorizzazione a offrire dei servizi di investimento. Lo scenario è più frequente di quanto si possa immaginare e proprio per questo motivo si è deciso di operare in questo senso. L’authority ha reso nota la novità in questione attraverso la propria newsletter che viene pubblicata ogni singola settimana. Le due compagnie che hanno fatto storcere più di tutte il naso e che sono finite nell’occhio del ciclone sono la Flamel Trading Limited, la cui sede si trova in Nuova Zelanda, e Forex Place, la quale si trova invece nelle Isole Vergini Britanniche.
La Consob prosegue nella semplificazione regolamentare
La Consob è davvero molto attiva in questi ultimi tempi e sta puntando con decisione a una maggiore semplificazione dei regolamenti di borsa: ecco spiegato l’avvio della seconda fase del progetto iniziato dalla stessa commissione, il quale prevede di rendere più agevole l’ambito in questione. Di cosa si tratta esattamente? Già nel corso del mese di gennaio era stato fornito un parere positivo a un primo pacchetto di misure. Si è poi arrivati a questa seconda fase, annunciata dal presidente Giuseppe Vegas giusto due mesi fa, con la consultazione che durerà all’incirca una trentina di giorni, con la conclusione vera e propria che è prevista per il prossimo 23 aprile.
Consultazione della Consob sui bond bancari e retail
Il riacquisto dei titoli obbligazionari di tipo bancario e retail è stato oggetto di una importante consultazione da parte della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), soprattutto per quel che riguarda alcune informazioni e condizioni che è possibile rinvenire nel prospetto informativo: l’annuncio è stato fatto dalla commissione stessa tramite il proprio sito internet. Che cosa si intende per riacquisto dei prestiti di bond? Si tratta in pratica di una prassi molto diffusa e che è tipica degli intermediari finanziari, di solito incaricati in questo senso dalla società emittente.
Fine del divieto di short selling in Borsa
Il divieto di short selling, o vendita allo scoperto, ha cessato di esistere. Stando a quanto preannunciato da Giuseppe Vegas, presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, il divieto di procedere alle vendite allo scoperto non è stato prorogato e, pertanto, gli investitori possono già da ora effettuare negoziazioni speculative attraverso la tecnica dello short selling, sintetizzabile in quelle operazioni di trading di vendita di titoli ancora non detenuti in portafoglio.
Con lo short selling, in altri termini, l’investitore vende uno strumento finanziario del quale non ha ancora il possesso, nella speranza il prezzo del titolo possa diminuire nel corso dei minuti o delle ore successive, potendo in tal modo acquistare lo stesso a condizioni migliorative rispetto a quello di vendita.
Le responsabilità di Vegas nell’affaire Unipol-Fonsai
L’integrazione di Fondiaria Sai con Unipol non smette di far parlare di sé, anche se in alcuni casi i commenti non sono certo positivi: in effetti, due tra le più agguerrite associazioni dei consumatori, vale a dire l’Adusbef e la Federconsumatori, si sono addirittura scagliate contro la Consob e il suo presidente, Giuseppe Vegas. Il motivo? Il riassetto dei due gruppi assicurativi, costellato dalla presenza di altre compagnie, sarebbe stato caratterizzato da un ruolo troppo ambiguo da parte della commissione che controlla la nostra borsa. In pratica, come hanno sottolineato le due stesse associazioni, le ricostruzioni della stampa sono inequivocabili: Vegas si sarebbe incontrato con i vertici aziendali di Mediobanca e di quelle società che erano direttamente interessate a salvare il gruppo della famiglia Ligresti, in modo da suggerire l’iter da seguire per dar vita a questa operazione di cui si sta parlando da tanto tempo.
Consob: proroga vendite allo scoperto fino al 15 Gennaio 2012
La Consob ha deciso di prorogare ancora una volta lo stop alle vendite allo scoperto iniziato il 12 Agosto scorso sulla paura di nuovi crolli speculativi e portato avanti di volta in volta ogni volta che ci si trovava vicino alla sua scadenza. Nelle delibere (n°17992 e 17993) pubblicate sul sito ufficiale abbiamo i dettagli del provvedimento, che ancora una volta viene scelto come misura contro la volatilità che i mercati hanno dimostrato negli ultimi mesi.
Le vendite allo scoperto si intendono sui titoli azionari italiani quotati sul mercato e vieta di fatto la vendita di titoli non presenti in portafoglio con efficacia dal 1° Dicembre 2011 alle ore 00:00.
Borsa Italiana: Consob proroga (ancora) il divieto di vendite allo scoperto
L’introduzione del divieto alle vendite allo scoperto (o “posizioni corte”) introdotto dalla Consob il 12 Agosto scorso sono state già prorogate una volta e la scadenza naturale sarebbe stata il 30 Settembre 2011. Nella giornata di oggi l’ennesima decisione in proposito deliberata dall’ente indica una nuova proroga che estende il divieto fino all’11 Novembre e gli obblighi informativi sulle posizioni ribassiste rilevanti fino al 25 Novembre.
In collaborazione con le autorità di controllo di altri Paesi come Francia, Spagna, Belgio e Grecia, anche l’Italia decide, viste le condizioni di mercato, di continuare la stretta a quella che viene chiamata “speculazione ribassista”.
Borsa Italiana: vendite allo scoperto, stretta Consob
A partire da oggi, lunedì 11 luglio del 2011, a Piazza Affari, riguardo alle vendite allo scoperto, scatta per le posizioni ribassiste rilevanti, fino al 9 settembre del 2011, l’obbligo di comunicazione alla Consob. A darne notizia con un comunicato è stata proprio la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa che quindi corre ufficialmente ai ripari dopo il venerdì nero dell’8 luglio del 2011.