L’agenzia di rating Fitch ha deciso di tagliare il rating della Spagna di ben tre notch a BBB da A. L’outlook per i prossimi trimestri resta negativo. La notizia del downgrade sulla Spagna arriva proprio nel giorno in cui le tensioni sullo spread spagnolo si erano nettamente allentate, tanto che il differenziale tra il Bonos decennale e il pari scadenza tedesco aveva chiuso sotto 470 punti base mentre qualche giorno fa aveva sfondato area 540. Secondo Fitch il declassamento riflette i probabili costi che dovrà presto affrontare il governo per ristrutturare e ricapitalizzare le banche.
crisi euro
FED pronta ad agire se la crisi dell’euro peggiorerà secondo Bernanke
L’attesa audizione di Ben Bernanke al Congresso USA sulle prospettive per l’economia americana ha messo in luce tutte le difficoltà attuali dell’economia mondiale e il rallentamento in corso negli Stati Uniti. Secondo il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, la banca centrale americana è pronta a intervenire nel caso in cui la crisi europea dovesse peggiorare procurando indirettamente un danno anche alla locomotiva economica statunitense. In una testimonianza di fronte alla commissione economia congiunta del Congresso USA, Bernanke è convinto che i rischi per l’economia americana arrivano dal vecchio continente.
Grecia fuori dall’euro entro gennaio 2013 secondo Citigroup
Gli analisti finanziari della banca americana Citigroup ritengono che Atene non resterà nell’euro, come sperano invece i policy makers europei. Secondo Citigroup, la Grecia uscirà dall’euro entro il primo gennaio 2013. E’ quanto emerge dal report della banca d’affari sulla situazione della Grecia, diventata ormai la spina nel fianco dell’intera unione monetaria. In risposta al dilemma Grecia dentro o Grecia fuori, Citigroup è praticamente convinta che ormai i giochi siano fatti e che l’Europa si stia già preparando per fronteggiare l’uscita di Atene con un piano d’emergenza ad hoc.
Euro ai minimi da luglio 2010
La crisi dell’euro non conosce fine e ormai si protrae da oltre due anni e mezzo. La probabile uscita della Grecia dalla zona euro, che potrebbe concretizzarsi già qualche settimana dopo le elezioni del 17 giugno prossimo, sta mettendo in allarme gli investitori di tutto il mondo. Infatti, nessuno conosce le reali conseguenze di un’uscita di Atene dall’Ue-17, anche se l’Institute of International Finance stima una perdita fino a mille miliardi di dollari per il sistema. Gli investitori sono spaventati e sta avvenendo una fuga di capitali verso i beni rifugio, in particolare i Bund tedeschi.
S&P non taglierà rating Francia dopo elezioni presidenziali 2012
Patrice Hollande ha vinto la corsa all’Eliseo battendo Nicolas Sarkozy al ballottaggio e conquistando il 51,9% delle preferenze del popolo francese. La Francia accoglie il suo settimo presidente della reppubblica, da quando nel 1965 l’elezione avviene con il suffragio universale. Hollande, socialista, ha dichiarato che “l’austerità non può essere una fatalità” e che telefonerà subito alla Merkel per mettere a punto un programma basato sulla crescita. I mercati, però, temono che la zona euro possa spaccarsi pericolosamente sulle nuove scelte politiche e finanziarie.
Settore Bancario rosso, buy su Unicredit
Ancora tensioni sul settore bancario; se ieri a trainare al ribasso gli istituti erano le preoccupazioni che spaventano l’Eurozona da ormai mesi, oggi ad aggravare la situazione in Italia c’è il decreto liberalizzazioni. La questione sulle commissioni bancarie sui fidi pesa come un macigno sui bilanci e l’approvazione nel decreto equivale ad una dichiarazione di guerra all’intero settore.
Vendite su tutto il comparto, con Banca MPS che crolla sotto 0.35 perdendo oltre il 3.40% a metà seduta; a seguire Banco Popolare (quasi -2%) a 1.5440 euro per azione e Banca Popolare di Milano a -1.42%. Unicredit cede un punto percentuale abbondante portandosi a 3.88 euro per azione. Proprio su quest’ultimo istituto UBS ha confermato il rating di buy con target price a 5.60 euro, anche se le aspettative non sono grandi nel quarto trimestre.
Financial Times sostiene Governo Monti, bene i mercati
La nota rivista del Regno Unito si dichiara apertamente favorevole al nuovo Governo Monti, considerandolo degno di Governare l’Italia dopo “il cabarettistico” Governo Berlusconi. A quanto pare non solo Monti ha messo insieme una squadra in grado di fronteggiare le gravi circostanze che minano la sicurezza dell’Italia, ma sembra che l’operato sia più che positivo al momento (anche se i cittadini Italiani non la pensano così dopo l’ondata di tasse) ed i Mercati rispondono positivamente.
Direttamente dalle pagine del Financial Times leggiamo:
[Monti] ha fatto una buona partenza: la riforma delle pensioni è operativa e sta iniziando ad affrontare le rigidità radicate nell’economia. Ad ogni modo gli sforzi di Monti non si riflettono sul mercato obbligazionario dove il rendimento sui titoli di stato decennali italiani, 6,4%, resta maggiore di quelli spagnoli
Ubi Banca chiude 36 filiali
Durante la crisi dei subprime degli anni precedenti una lunga serie di istituti di credito degli Stati Uniti sono crollati, anche se poi tutto si è “risolto” con l’acquisto da parte della rimanenza “sana” a prezzi scontati dei primi. Ora che la crisi monetaria interessa l’area Euro (grazie anche, lo ricordiamo sempre, all’attacco proprio dagli Stati Uniti tramite le agenzie di rating) ci si aspetta da diversi mesi l’equivalente di quello che è successo oltre oceano.
Dopotutto ad essere ancora una volta nel mirino sono proprio gli istituti di credito Europei, oltre che i debiti sovrani che sembrano diventati ingovernabili. Da quando l’Euro ha cominciato ad accusare i suoi problemi, questo è il primo vero effetto della fase di crisi che stiamo passando ed interessa il colosso UBI Banca.