Cattive notizie: Moody’s declassa l’Italia portando il rating da Baa2 a Baa3 con outlook stabile. E per quanto ci si aspettasse qualcosa del genere, non è fuori luogo precisare che sarebbe stato possibile ottenere un risultato migliore se non ci si fosse chiusi sulle proprie posizioni economiche.
declassamento Moody’s
Moody’s e l’Italia: che accadrà ora?
Moddy’s e l’Italia: cosa accadrà ora? Mettendo da parte ogni possibile polemica sterile cosa farà ora l’agenzia di rating che aveva lanciato la procedura di revisione del rating nostrano in seguito a quelle che erano state le prime avvisaglie di un governo politico che sembra ora essere un’ipotesi remota?
Le banche francesi si preparano al declassamento di Moody’s
Bnp Paribas, Société Générale e Crédit Agricole sono i nomi più altisonanti dell’elenco di banche francesi che potrebbero essere declassate a breve da Moody’s: non si tratta di istituti di credito qualsiasi, ma dei maggiori gruppi transalpini per valore di mercato. Per quale motivo il loro rating subirà questa valutazione negativa? Il motivo è sempre lo stesso, anche le banche in questione detengono holding greche nel loro capitale e questo fattore fa pensare immediatamente a un possibile contagio. La revisione dell’agenzia americana è comunque cominciata lo scorso mese di giugno, al fine di esaminare nel dettaglio l’inconsistenza tra l’impatto di un possibile default ellenico e la ristrutturazione economica.
Moody’s scatenata sull’Italia, minaccia raffica downgrade
Dopo aver annunciato nei giorni scorsi che il rating sul debito sovrano potrebbe essere declassato, l’Agenzia Moody’s è sempre più scatenata sull’Italia visto che ha reso noto che sotto osservazione ci sono anche le principali società quotate in Borsa a Piazza Affari che sono a partecipazione pubblica. Stiamo parlando chiaramente di colossi come l’Eni, la Finmeccanica, l’Enel e Terna, così come anche Poste Italiane sarà marcata stretta al pari del merito creditizio del sistema Paese.
Banco de España: Madrid ha bisogno di nuovi capitali
Banco de España, l’istituto di credito centrale della Spagna, ha messo in luce in un proprio comunicato la situazione non proprio idilliaca delle banche iberiche: