Standard & Poor’s non ha avuto pietà nemmeno per il cosiddetto “Fondo Salva Stati”, l’European Financial Stability Facility (meglio noto con la sigla Efsf): i downgrade di paesi importanti come Francia e Austria è stato soltanto il preambolo per questo nuovo declassamento, con il veicolo finanziario in questione che ha visto il suo rating scendere da AAA ad AA+, la seconda miglior valutazione da parte dell’agenzia americana. Le motivazioni sono presto dette, la stessa Standard & Poor’s aveva fatto sapere non più tardi di un mese fa che la perdita della tripla A da parte di uno dei garanti del meccanismo avrebbe comportato lo stesso destino anche per l’Efsf, e così è stato.
Efsf
Record spread tra titoli decennali Francia e Germania
Raggiunge i 200 punti base lo spread tra i due titoli: anche la Francia quindi inizia a sentire l’amaro sapore della crisi e preoccupata dagli spread e dai rendimenti record registrati negli ultimi giorni dai propri titoli di Stato, rivela le sue preoccupazioni al governo di Berlino e spinge a modificare i trattati per consentire all’Eurotower di fungere da creditore di emergenza per gli stati in crisi, come consigliato anche dagli Stati Uniti. La Bce quindi assumerebbe anche il compito di iniettare liquidità in un sistema barcollante, ruolo però non caldeggiato da altri esperti del settore. Non é d’accordo neanche Mario Draghi:
Fmi, la partecipazione all’Efsf non è impossibile
Il cosiddetto “fondo salva-stati” (noto anche come European Financial Stability Facility) sta tentando di potenziare il proprio raggio di intervento, magari accompagnandosi ad altri strumenti e veicoli: uno di questi è lo Spiv (un veicolo speciale di investimento), del quale potrebbe far parte persino il Fondo Monetario Internazionale. L’indiscrezione è giunta direttamente da alcuni funzionari dell’area dell’euro, i quali si sono detti alquanto possibilisti. L’organo sorto a Bretton Woods ha comunque soltanto ipotizzato questa sua partecipazione, ma finora non vi è ancora una decisione ufficiale e precisa, tutto dipenderà dalle varie misure che saranno adottate.
Ue: i ministri finanziari concordano 78 miliardi per il Portogallo
L’Unione Europea si compatta in maniera decisa per far fronte ai problemi finanziari del Portogallo: i ministri delle Finanze dei ventisette stati hanno infatti concordato