Nella consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea, il governatore Mario Draghi ha rassicurato gli investitori internazionali sul processo di rifome e di risanamento delle finanze pubbliche in atto nei paesi membri dell’area euro. Draghi si è chiaramente soffermato sulla situazione dell’Italia. Draghi ha affermato che “in Italia l’aggiustamento fiscale proseguirà” perché è come se fosse inserito “il pilota automatico”. Insomma, secondo il banchiere italiano non ci saranno problemi in Italia nonostante l’impasse politica.
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Cosa succede a borsa e spread se l’Italia esce dall’euro?
L’affermazione del MoVimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche italiane ha fatto tornare alla ribalta il tema dell’euro, considerando che tra i punti principali del programma del primo partito italiano alla Camera c’è la possibilità per l’Italia di uscire dall’euro. In un’intervista rilasciata alla Bild am Sonntag tedesca, il leader di M5S, Beppe Grillo, ha parlato della possibilità di indire un referendum sull’euro, addirittura online. Oltre al tema dell’euro, grillo ha anche avanzato la proposta di rinegoziare il debito pubblico.
Grillo e Berlusconi sono due pagliacci secondo l’Economist
Dopo i risultati delle elezioni politiche italiane sono arrivati anche i primi commenti della stampa estera, che non nasconde il suo scetticismo per l’affermazione dei partiti politici capitanati da Beppe Gillo e Silvio Berlusconi, entrambi di matrice populista e per certi versi anche anti-europeisti. Dopo la gaffe dell’aspirante cancelliere tedesco della Spd, Peer Steinbrϋck, che aveva definito Grillo e Berlusconi “due pagliacci” proprio mentre il presidente Giorgio Napolitano era pronto per partire alla volta di Berlino in visita ufficiale, ora è The Economist a umiliare i due politici italiani.
Spread a 500 se l’Italia torna al voto secondo Crédit Agricole
Resta alta la tensione sullo scenario politico italiano, a seguito della grande confusione scaturita dall’esito delle elezioni dl 24 e 25 febbraio. La sterile maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Bersani e la deludente performance dei centristi guidati da Monti hanno scatenato il panico sui mercati finanziari, in quanto il paese risulta di fatto ingovernabile. Gli investitori sono disorientati sul futuro politico dell’Italia, così hanno cominciato a vendere azioni e bond pubblici facendo impennare lo spread fin sopra 350 punti base.
Grillo chiede referendum sull’euro
L’affermazione del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è senza dubbio una delle grandi novità sullo scenario politico italiano, in quanto gran parte dell’elettorato ha deciso di votare un partito populista che ha presentato un programma elettorale caratterizzato da riforme drastiche anche in materia economico-finanziaria. Tra le varie proposte del M5S guidato da Beppe Grillo c’è un referendum sull’euro, che secondo il pensiero dell’ex comico genovese ha finora creato grossi problemi alla popolazione. Secondo Grillo l’euro affama il paese e trasferisce ricchezza privata per ripagare il debito.
Tassi Btp in rialzo nell’asta di fine febbraio 2013
Come da attese, l’asta odierna dei Btp ha visto un incremento dei tassi che fa seguito a quello avvenuto nelle prime due aste della settimana, ovvero sui Ctz e i Btp€i prima e sui Bot semestrali poi. A creare i presupposti per un aumento dei rendimenti dei titoli di stato italiani è stato lo shock post-elezioni, che hanno prodotto una maggioranza debole facendo aumentare il rischio politico. In questo inizio ottava la pressione sui Btp è aumentata molto, tanto che lo spread ha già superato i 350 punti base.
Italia rating a rischio dopo le elezioni secondo Moody’s
Il risultato delle elezioni politiche italiane ha deluso molto gli investitori internazionali, che ora temono una pericolosa impasse politica del paese in grado di mettere un freno al piano di riforme strutturali e di risanamento dei conti pubblici avviato lo scorso anno dall’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. I primi effetti sono ben visibili a Piazza Affari, che ieri ha bruciato 17 miliardi di capitalizzazione lasciando sul terreno quasi cinque punti percentuali, con lo spread Btp-Bund che si attesta in area 350 punti base.
Borsa italiana brucia 17 miliardi dopo shock elettorale
E’ stato un “martedì nero” per Piazza Affari, che ha bruciato 17 miliardi di euro in una sola seduta di contrattazioni trascinata al ribasso dai titoli finanziari. Lo shock elettorale ha fatto balzare anche lo spread Btp-Bund fino a 354 punti base, anche se poi in chiusura il differenziale di rendimento si è attestato a 343 punti. Il rischio di ingovernabilità del paese spinge gli investitori a ridurre sempre più la propria esposizione sul sistema-Italia. Ieri l’indice FTSE MIB ha chiuso con una flessione del 4,89% a 15.552 punti.
Tassi Bot semestrali sopra l’1% a fine febbraio 2013
L’asta dei Bot semestrali era molto attesa dagli operatori finanziari, in quanto si trattava del primo vero banco di prova per i bond italiani dopo la diffusione dei risultati definitivi delle elezioni politiche. In realtà, stamatttina l’impennata dello spread verso 340 punti base faceva già presagire a un’asta difficile per il Tesoro. Come da attese i tassi sono cresciuti e la domanda è risultata in calo rispetto all’asta precedente. Il rendimento dei titoli di stato italiani a sei mesi è tornato sui livelli di ottobre scorso.
Piazza Affari nel caos dopo risultato elettorale
L’incertezza sul futuro politico dell’Italia sta spingendo gli investitori a vendere titoli di stato e azioni italiane. Piazza Affari ha aperto in forte calo e al momento l’indice azionario FTSE MIB perde il 4,38% a 15.636 punti. Va addirittura peggio allo spread Btp-Bund, che sale di quasi trenta punti percentuali rispetto alla chiusura di ieri. Lo spread si attesta a 334,88 punti, per un rendimento del titoli decennale pari al 4,82%. La febbre da spread potrebbe ora influenzare negativamente l’asta odierna dei Bot semestrali: tassi attesi in deciso aumento.
Elezioni Italia 2013 risultati definitivi
C’era grande attesa per le elezioni politiche italiane, che si apprestavano ad essere una sorta di referendum sulle politiche di austerità portate avanti negli ultimi mesi dal premier in pectore Mario Monti e avallate dall’Europa, in un lungo percorso fatto di riforme strutturali e risanamento delle finanze pubbliche. Non sono mancate le sorprese (stravolto il risultato degli instant pool), che però ora rischiano di spingere l’Italia in un caos politico molto pericoloso. Alla Camera la coalizione di centro-sinistra Pd-Sel ha ottenuto il premio di maggioranza per una manciata di voti, mentre al Senato non è stata raggiunta la maggioranza assoluta.
Elezioni 2013 instant pool vedono Bersani in vantaggio
Pochi minuti fa i seggi elettorali sono stati chiusi e subito sono arrrivati gli instant pool relativi alle elezioni politiche italiane 2013. Secondo SkyTg24 su rilevazioni Tecnè, alla Camera e al Senato è in vantaggio Pier Luigi Bersani del Pd, davanti a Pdl e Movimento 5 Stelle. Scelta Civica di Mario Monti al momento è sotto la soglia del 10%. Accelera al rialzo la borsa di Milano, che guadagna più del 3%. La coalizione di centro-sinistra è per ora saldamente in testa, con oltre cinque punti percentuali di vantaggio sulla coalizione di centro-destra.
Angela Merkel non vuole Pd al governo secondo Monti
Il premier uscente Mario Monti, che domani chiuderà la sua campagna elettorale a Firenze, ha dichiarato che il cancelliere tedesco Angela Merkel avrebbe dato un giudizio politico non benevole nei confronti del candidato premier del Pd, Pier Luigi Bersani. Secondo quanto affermato dal professore di Varese, la Merkel non vedrebbe di buon occhio un governo italiano guidato dal centro-sinistra. Nella tarda serata di ieri, però, è arrivata una secca smentita da Berlino.
Scenari post-elezioni 2013 ipotizzati da Credit Suisse
A poco meno di una settimana dalle elezioni politiche italiane, i mercati finanziari sembrano guardare con ottimismo alla tornata elettorale fiduciosi in una vittoria della coalizione di centro-sinistra pro-euro e magari appoggiata dai centristi guidati da mario Monti, favorevoli alle riforme strutturali e alle politiche di austerità promosse dall’Europa. Secondo gli esperti di Credit Suisse bisogna, però, considerare anche altri scenari, in quanto queste elezioni potrebbero riservare qualche sorpresa considerando il recupero del centro-destra e l’elevato numero di elettori indecisi.