Chiamiamoli pure “paradossi finanziari”. Nell’era della globalizzazione e dell’interconnessione dei mercati finanziari, dominati dall’azione di banche centrali e fondi speculativi, tutto è possibile. Anche che la borsa di Atene sia la piazza finanziaria migliore d’Europa, nonostante il paese sia da ben cinque anni in recessione e sull’orlo del baratro. Tenuto a galla solo dagli aiuti finanziari di Bce, Ue e Fmi, il paese ellenico non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel e le prospettive non sono di certo incoraggianti. Tuttavia, da un punto di vista finanziario la situazione è completamente diversa.
euro
BTP rendimento 2012 sfiora il 18%
Nonostante la grave crisi finanziaria che ha investito la zona euro e l’Italia negli ultimi dodici mesi, il migliore investimento del 2012 è stato a sorpresa quello in Btp italiani. Considerando gli asset finanziari più importanti e liquidi, il titolo di stato italiano ha fatto molto meglio delle borse mondiali, dell’azionario americano, delle blue chip europee e dell’oro, tanto per citarne alcuni. La forza del Btp si è vista soprattutto da fine luglio scorso, ovvero quando Draghi ha fatto capire agli investitori che avrebbe fatto tutto il necessario per salvare l’euro.
Cipro rating tagliato a CCC+ da S&P
Non sono solo i PIGS a creare problemi alla stabilità finanziaria della zona euro. Ora anche la piccola isola di Cipro, che conta meno di un milione di abitanti e che da otto anni è membro dell’Unione europea, rischia di finire in bancarotta. La Repubblica di Cipro è stata bocciata da Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating a CCC+ dalla precdente valutazione di B. L’outlook resta negativo, per cui nei prossimi trimestri potrebbe esserci un nuovo downgrade in caso di peggioramento della crisi.
Forex outlook positivo sull’euro nel 2013 secondo S&P
L’agenzia di rating Standard & Poor’s, che fino a pochi mesi fa aveva bersagliato i paesi della zona euro con raffiche di downgrade a catena, vede rosa per l’euro nel 2013 sottolineando l’importanza del lavoro svolto da Mario Draghi alla guida della BCE. Grazie alle mosse del banchiere italiano, il rischio che la zona euro possa finire in frantumi è sempre più remoto. E’ questa l’opinione di Paul Sheard, chief economist e head of research di Standard & Poor’s, che ha ha una view positiva sull’euro per il prossimo anno.
Direttiva UE sui pagamenti
Il Consiglio dei ministri ha elaborato il testo di recepimento della direttiva Ue sui pagamenti. Un testo che, fin dai primi minuti successivi alla diramazione, aveva già suscitato una buona dose di polemiche, escludendo dal novero delle operazioni il settore delle costruzioni, visto e considerato che tra le righe mancherebbe un espresso riferimento al settore dei lavori pubblici, in mancanza del quale l’intero comparto economico viene di fatto escluso dall’applicazione. Ma non solo: vediamo allora cosa cambierà, dal 2013, per tutti i pagamenti e le transazioni commerciali effettuate in ambito italiano.
Andamento Euro/Dollaro fine Agosto 2012
L’ottava corrente potrebbe segnare una svolta nell’andamento dei mercati finanziari su tutti i fronti. Nonostante le previsioni per Agosto vedevano sostanzialmente un mese piatto e senza sorprese, i mercati azionari e finanziari stupiscono ancora una volta gli investitori dimostrando che ogni momento potrebbe essere favorevole per un cambiamento di tendenza.
Uscita Grecia più probabile: l’attacco del Der Spiegel
L’uscita della Grecia sembra essere sempre più probabile. Secondo quanto afferma il settimanale tedesco, infatti, il Fondo Monetario Internazionale sarebbe pronto a bloccare gli aiuti ad Atene, con ciò che ne conseguirà in merito alla fuoriuscita della penisola ellenica dell’area euro. Il Fondo sembra infatti esser intenzionato a tenere fede al programma di riforme già concordato, e a ridurre il debito. Una posizione confermata dal vicecancelliere e ministro dell’Economia. Philipp Roesler.
Elezioni Grecia, le Borse reagiscono positivamente
L’attesa per i risultati della seconda tornata elettorale in Grecia è finita. La vittoria della Nea Dimokratia, contro il movimento anti-euro Syriza, è infatti ritenuto un episodio in grado di garantire l’esistenza di una maggioranza utile per la formazione di un governo in grado di condurre Atene verso la strada europeista, scongiurando il rischio di imminenti rotture all’interno della macrozona che ha adottato la valuta unica.
Al risultato politico si collegano immediati riscontri economico finanziari. Positiva era stata l’apertura delle borse asiatiche (soprattutto, Tokyo e Hong Kong), e positivo è anche lo sprint dell’euro sulle altre valute estere. Segnali piuttosto chiari di come i mercati finanziari abbiano apprezzato vistosamente il risultato delle urne elettorali, e che vedrà la Nea Dimokratia e il Pasok ottenere la maggioranza dei seggi in parlamento, soprattutto nell’ipotesi in cui, come sembra probabile, Dimar, la Sinistra democratica, dovesse aggiungersi alla coalizione.
Previsioni Euro/Dollaro Giugno 2012
Il mese di Maggio è ormai prossimo alla conclusione e gli investitori cercano spunti operativi per Giugno alla luce dell’imminente chiusura. Mentre sul mercato azionario non vi sono particolari novità sui movimenti direzionali (ancora una volta negati dal nervosismo degli investitori e dall’innalzamento della volatilità) sul Forex gli sviluppi sono più chiari e convergono, per il momento, in una previsione negativa.
Il mese di Maggio ha visto un crollo verticale dell’Euro/Dollaro in favore della Moneta USA, ancora la più importante e solida del Mondo; dall’apertura di Maggio in prossimità di quota 1,3 il cambio è sceso fino a sfiorare 1.2500 proprio in questi giorni ed un’analisi di lungo termine conferma le aspettative negative previste per Giugno 2012.
Il top relativo di lungo termine del 2011 è ormai distante e difficilmente verrà rivisto entro la fine del 2012; per quanto infatti il quadro tecnico potrà cambiare il top in caso di up-trend è ora posizionato in prossimità di 1,35 che corrisponde alla resistenza di lungo termine da controllare in close mensile.
Prepararsi all’uscita della Grecia dall’euro
Ogni Paese dell’area euro dovrà preparare uno scenario individuale in vista della possibile (e non più così improbabile) uscita della Grecia dalla zona della moneta unica. Stando a quanto sta emergendo in questi minuti, quanto sopra è quanto sarebbe stato indicato pochi giorni fa nel corso di una teleconferenza alla quale avrebbero partecipato i tecnici del gruppo di lavoro dell’Eurogruppo. Una riunione “anticamera” dell’apposita comunicazione da inoltrare ai ministri delle Finanze dei Paesi membri, per una notizia che ha fatto allarmare ancor di più i già tesi mercati finanziari.
Secondo quanto ha rivelato l’UE, invece, nella riunione di lunedì scorso ci si è limitati a discutere “la situazione dei mercati finanziari e della Grecia, ma non vi sono stati accordi su piani di emergenza né si è discusso di una eventuale uscita della Grecia dall’euro”. Lo stesso ministro delle finanze greco ha affermato che è “falsa” la notizia che lunedì scorso i tecnici abbiano raggiunto un’intesa per preparare i piani nazionali di valutazione delle conseguenze della Grecia dall’euro.
Euro in rialzo dopo fiducia alla Grecia
Ottimismo nell’Europa Unita; il ministro delle Finanze della Grecia, Evangelos Venizelos a Bruxelles dichiara che ci sarà un’adesione totale al piano di ristrutturazione del debito della Grecia da parte degli investitori privati. La giornata critica era prevista per Giovedì scorso ed in effetti le adesioni non sono tardate ad arrivare (la quota del 65% è stata infatti raggiunta istantaneamente) per questo le parole di Evangelos non sorprendono molto i mercati e l’opinione pubblica ma consolidano comunque il sentore che il peggio sia passato.
Anche se la situazione non è comunque buona, visto che si tratta tutto sommato di un “default controllato” per il Paese, l’importanza delle adesioni era la preoccupazione principale per la tenuta dell’intera Unione Europea ed ora si può affermare che c’è una base solida per continuare il lavoro iniziato con la Grecia.
Sospensione trattative debito tra Grecia e IIF
Non é un periodo roseo per la situazione economico finanziaria greca: l’Institute of international finance (Iif), rappresentante dei creditori privati della Grecia, ha annunciato in una nota la sospensione delle trattative sulle modalità di ristrutturazione del debito pubblico del paese greco. La nota sottolinea che, nonostante gli sforzi della leadership greca, la riduzione nominale del 50% dei bond sovrani greci non ha prodotto una risposta costruttiva coerente da entrambe le parti, per cui le trattative subiranno una pausa. L’istituto tuttavia, ci tiene a sottolineare la speranza che la Grecia, con il supporto della zona euro, possa in futuro reimpegnarsi costruttivamente con il settore privato.
Salvezza dell’euro e dimissioni di Berlusconi
Il presidente dimissionario lascia le redini del governo al professore della Bocconi. Questo é quello che sappiamo. A distanza di pochi mesi però emergono dei restroscena che forse alcuni non avrebbero osato immaginare. Quando si parla dell’euro e della sua salvezza, la protagonista indiscussa dello scenario é sicuramente la cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale avrebbe chiamato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso ottobre per chiedergli di sostituire il premier: la tempesta finanziaria in Italia stava avrebbe potuto far crollare l’economia europea. E stavolta non si tratta di un’indiscrezione qualunque o di supposizioni da bar: lo rivela niente di meno che il Wall Street Journal in una ricostruzione fatta sulla base di fonti diplomatiche, sempre secondo quanto affermato dal giornale.
L’UE aumenta i fondi del FMI di 150 mld
L’Eurogruppo straordinario dei ministri finanziari dei 17 Paesi di Eurolandia ha deciso di erogare la somma di 150 miliardi di euro per il Fondo monetario internazionale di Washington (Fmi), il quale a sua volta utilizzerà questa somma per concretizzare iniziative a sostegno della moneta unica. La Germania sarà il principale contributore mentre l’Italia parteciperà con una somma proporzionale alla sua quota di partecipazione al Fondo di Washington in 23,48 miliardi di euro. Il nostro Paese tra l’altro, viste le ultime vicissitudini economico finanziarie, potrebbe essere uno dei primi beneficiari degli interventi del FMI. Il risultato di 150 miliardi é ancora insufficiente, si potrà raggiungere la quota prevista di 200 miliardi solo con il contributo di altri paesi extraeuropei, ai quali si é rivolto l’Ecofin: