Canone Rai, scadenza il 2 febbraio

 Canone Rai. Non l’avete ancora pagato? Affrettatevi, perché scade il 31 gennaio. E come di consueto in questi casi, l’interrogativo sul che cos’è e sul perché pagarlo (e se) è d’uopo. Il canone Rai (che, se vi può consolare, insieme al bollo auto può essere rinnovato anche attraverso il sito Internet di Poste Italiane) si divide in due tipologie, ai sensi del D.L.Lt.21/12/1944 n. 458: gli abbonamenti ordinari, nel caso di detenzione per la propria abitazione privata – e quindi ad uso familiare, di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. Costa quest’anno 107,50 euro, che potete pagare in una o in tre soluzioni.

C’è poi l’abbonamento speciale, per chi possiede o detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in locali aperti al pubblico. Qui gli importi (vere e proprie tabelline da studiare e incrociare).

Atti o adattabili alla ricezione. Questa è una delle frasi incriminate nell’annosa questione del Canone Rai…

Fiat e Chrysler, ecco l’accordo. Mentre Sarkozy termina il “piano auto”

 Come anticipato, è arrivata la firma tra Fiat e Chrysler: una lettera d’intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza strategica globale.  Il contratto vero e proprio è previsto per aprile: questo, dopo che la casa automobilistica americana fondata nel 1925 avrà ottenuto dal Tesoro l’approvazione del suo piano di risanamento.

Un accordo che, però, non ha influenzato positivamente l’andamento della Borsa: dopo un rialzo iniziale, il titolo Fiat è stato spinto ai minimi storici: -1,34% a 4,42 euro.
L’accordo non presenta novità rispetto a quanto trapelato in questi giorni frenetici per le due aziende: Chrysler, oltre ad avere accesso alla rete di distribuzione Fiat, si vedrà fornire dagli italiani licenze per usare piattaforme per veicoli a basso consumo, motori, componenti e trasmissioni, e li potrà adattare  alle proprie esigenze e produrre nei propri impianti.

Bot ai minimi storici: rendono l’1%

 Bot ai minimi di sempre: la resa è dell’1%. Le previsioni di un prossimo taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea ne spingono al minimo storico il rendimento.

La cronaca. Nell’asta di ieri, i Buoni del Tesoro a dodici mesi sono stati aggiudicati a un tasso lordo dell’1,84%, rispetto al 2,46% del collocamento di dicembre. Il rendimento dei titoli trimestrali è stato ancora più basso, arrivando all’1,695% al lordo di tasse e commissioni. Il Bot a tre mesi messo all’asta ieri rende quindi l’1.05%. L’annuale tocca a malapena quota 1,3%.

Con l’inflazione a quota 2,2%, il rendimento dei Bot passa dunque a valori ormai negativi. Però si cerca ancora – così si evincerebbe dai dati – la sicurezza del risparmio, anche a discapito del rendimento. La domanda di titoli pubblici è stata, infatti, molto alta, Secondo le banche si tratta di investitori che hanno rimpiazzato automaticamente Buoni del Tesoro in scadenza.

La Slovacchia adotta l’euro. Eurolandia a quota 16

Il 2009 inizia all’insegna del cambiamento per la Slovacchia. La repubblica dell’Europa centrale che nel 1993 si staccò dalla Repubblica Ceca, con l’anno nuovo ha, infatti, abbandonato la corona, con un’importante cerimonia tenutasi nella principale piazza di Bratislava che ha visto la partecipazione di circa 100 mila persone, per adottare la moneta unica europea. La Slovacchia, dunque, diventa il sedicesimo paese di Eurolandia. L’aggancio di Bratislava ad Eurolandia è stato possibile grazie anche alle politiche economiche portate avanti dai vari governi che si sono susseguiti: il centro destra promosse numerose riforme che portarono nel 2004 all’adesione all’Unione Europea mentre l’attuale primo ministro socialdemocratico Fico ha deciso tagli al deficit pubblico e potenziamento del welfare state.

Vola l’euro sul dollaro e si apprezzano anche yen ed oro

 Vola la moneta unica contro il dollaro, che quota vicino ad 1,33, ben sopra la resistenza posta a 1,30. Secondo gli analisti tecnici siamo vicinissimi ormai ad un livello tale per cui un suo eventuale superamento potrebbe portare la moneta unica ad apprezzarsi  fino a 1,4. Mentre anche lo yen è in modesto rialzo oggi sulla piazza asiatica – ma solo contro dollaro – dopo che non tutte le borse della regione sono salite sulla scia di Wall Street, smorzando la propensione al rischio degli investitori e inducendoli a tornare alla relativa sicurezza delle valute a basso rendimento.

Il mercato sarà guidato principalmente dall’aggiustamento di posizioni tipico di fine anno

commenta Yousuke Hosokawa, senior manager della tesoreria di Chuo Mitsui Trust and Banking.

Per Bini Smaghi l’euro ora è tornato a livelli competitivi

 L‘euro è sceso a livelli più favorevoli per gli esportatori, a un cambio per il quale non sembra il caso di lamentarsi. Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del consiglio Bce, in un’intervista al mensile Espansione che andrà in edicola il 28 novembre e che ha diffuso un’anticipazione dell’intervista. In realtà l’apprezzamento del dollaro e dello yen deriva dal fatto che i mercati stanno chiudendo molte posizioni speculative finanziate in queste due valute, i cui tassi erano più bassi, e così la domanda per queste due valute è aumentata, determinando un loro apprezzamento. Comunque, ora che l’euro è tornato su livelli più favorevoli per gli esportatori, non mi sembra il caso di lamentarsene ha risposto convinto Bini Smaghi alla domanda se la ripresa del dollaro sia legata alla rapidità di decisione politica del ministro del Tesoro Usa. A proposito degli interventi anti crisi nel settore finanziario Bini Smaghi ha spiegato quali sarebbero i vantaggi di un fondo europeo, da lui auspicato.

Dollaro scende ancora dopo i dati del Pil americano probabile ora un rally di euro e sterlina

 ll dollaro, che aveva accelerato contro lo yen dopo i dati sul Pil americano risultati migliori delle attese, verso le 14,40 si indebolisce contro le principali valute.

Il dato sul Pil Usa è stato negativo ma non orrendo, meglio di quello che ci aspettavamo. A questo punto qualsiasi numero che non sia disastroso è considerato positivo per gli asset rischiosi e negativo per dollaro e yen,

dice Boris Schlossberg della GFT Forex di New York. L’analista è scettico sulla sostenibilità del rally delle borse e delle valute ad alto rendimento come l’euro, la sterlina e il dollaro australiano. Queste monete hanno visto un forte rally innescato da ricoperture di posizioni corte negli ultimi giorni contro il dollaro e non so quanto ancora potranno salire. C’è una forte resistenza a 1,32 euro/dollari”, conclude. Dopo i grossi cali registrati la scorsa settimana recupera terreno quindi, come detto, anche il dollaro aurstraliano rispetto a quasi tutte le altre valute.