Fiat e Chrysler, ecco l’accordo. Mentre Sarkozy termina il “piano auto”

 Come anticipato, è arrivata la firma tra Fiat e Chrysler: una lettera d’intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza strategica globale.  Il contratto vero e proprio è previsto per aprile: questo, dopo che la casa automobilistica americana fondata nel 1925 avrà ottenuto dal Tesoro l’approvazione del suo piano di risanamento.

Un accordo che, però, non ha influenzato positivamente l’andamento della Borsa: dopo un rialzo iniziale, il titolo Fiat è stato spinto ai minimi storici: -1,34% a 4,42 euro.
L’accordo non presenta novità rispetto a quanto trapelato in questi giorni frenetici per le due aziende: Chrysler, oltre ad avere accesso alla rete di distribuzione Fiat, si vedrà fornire dagli italiani licenze per usare piattaforme per veicoli a basso consumo, motori, componenti e trasmissioni, e li potrà adattare  alle proprie esigenze e produrre nei propri impianti.

Crisi, allarme Europa. Italia, Pil a -2%. E la Fiat tratta con Chrysler

L’ombra della crisi sull’Europa. Non è una novità, ma questa volta è il Commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia a parlare. L’Europa arretra ed esplode il deficit. In previsione, il prodotto interno lordo della zona euro scenderà dell’1,8%. In Italia, naturalmente, calerà ulteriormente: 2% – come previsto anche in precedenza dagli analisti della Banca d’Italia. Saranno 12 nazioni europee (compresa, sempre naturalmente, l’Italia), a vedere un superamento dei limiti del Patto di Maastricht del disavanzo pubblico.

I dati di previsione diffusi da Bruxelles non sono incoraggianti: si stimano, infatti, 3,5 milioni di disoccupati in più l’anno prossimo in Europa.

Parole chiare:

La situazione economica e la prospettiva rimangono eccezionalmente incerte, mentre il mondo fronteggia la sua crisi peggiore dal tempo della Seconda guerra mondiale

Fiat, le dimissioni di Luca De Meo e il dispiacere di Stefano Marchionne

Di sicuro non sarà una pedina facilmente sostituibile, anche perchè Luca De Meo nel corso degli anni ha legato il suo nome a più di un successo sfornato dal gruppo quali Fiat Bravo, Fiat 500, Alfa Romeo MiTo e la rinascita del marchio Abarth. Tuttavia, la sua partenza pare più che mai sicura dopo che lo stesso responsabile dei marchi Alfa Romeo, Abarth e del Group Marketing ha confermato le dimissioni.

In una nota scritta di pugno dallo stesso De Meo, si legge la riconoscenza dello stesso verso il gruppo torinese “per avermi dato la possibilità di vivere un’esperienza professionale ed umana irripetibile. Ma adesso, a 41 anni finiti, sento il bisogno di percorrere nuove vie professionali”.

A confermare l’addio, la replica dell’Amministratore Delegato Fiat Sergio Marchionne che, ringraziando De Meo per l’enorme lavoro svolto, afferma tutto il suo dispiacere non solo dal punto di vista professionale ma anche “umano, anche se sono consapevole che un giovane brillante e capace come Luca possa avere il desiderio di compiere nuove esperienze in altre realta’ aziendali”.

Fiat:a febbraio scatta la cassa integrazione per 2000 impiegati

L’ombra nera della cassa integrazione non risparmia davvero nessuno alla Fiat. Dopo i provvedimenti dei giorni scorsi che hanno interessato gli operai del gruppo, questa volta a subire gli effetti della forte crisi economica che ha colpito i mercati internazionali sono i cosiddetti colletti bianchi. Saranno circa 2 mila gli impiegati, infatti,  che dal prossimo 2 febbraio andranno in cassa integrazione per almeno due settimane. Nello specifico la cassa integrazione interesserà 1200 impiegati Fiat negli Enti centrali e nelle Costruzioni speciali degli stabilimenti di Mirafiori, Volvera e Orbassano ed altri 800 impiegati a Mirafiori e Stura in Powertrain. Come spiegano anche i vertici della Fiat la cassa integrazione per gli impiegati è scattata in quanto la crisi economica ha determinato la chiusura degli impianti di produzione ed il conseguente rallentamento delle attività nel settore amministrativo in cui sono impiegati i dipendenti sospesi.

Analisi Tecnica: Fiat prova il rimbalzo

 Fiat ci prova (ed era ora): tre giornate consecutive al rialzo portano il suo valore di mercato intorno a 5,42 per poi stornare leggermente fino a 5,4 euro per azione dopo aver quasi raggiunto in giornata la media mobile a 55 periodi presente sul grafico daily. Il rimbalzo attualmente in corso è avvenuto partendo dal canale nero, il più “antico” del grafico sotto riportato: nell’ultimo mese infatti si è potuto tracciare un nuovo canale verde che peggiora i target previsti in entrambe le direzioni. Attualmente infatti l’estensione massima è prevista a 6,82 ai quali si arriverà solamente dopo il taglio della media mobile.

Per contro, l’ipotesi negativa vede il prezzo appoggiarsi sulla mediana passante per 2,7: il prezzo è sicuramente da panico poiché consisterebbe in un dimezzamento del valore attuale. Grazie però alla tenuta del canale nero, l’ipotesi negativa sembra ad ora da escludere fintanto che i prezzi si manterranno al di sopra dello stesso.
Vi è un ultimo elemento negativo da sottolineare: l’attuale assenza sul grafico daily di minimi e massimi crescenti, nonché una leggera divergenza rispetto all’indice, non portano ancora quel vento di positività per il medio periodo in cui tutti i cassettisti ostinati sperano.