Nuova organizzazione per Fiat Industrial, che si prepara in tal modo alla fusione con Cnh. Sono infatti state create 4 strutture regionali, con guida attribuita a Richard Tobin, che manterrà anche le cariche di presidente e ceo di Cnh. Tra i cambiamenti annunciati, che avranno effetto immediato, vi è anche l’attesa formazione del Group Executive Council (Gec), che diverrà il più alto organismo decisionale in Fiat Industrial dopo il consiglio di amministrazione, con funzioni di supervisione dell’andamento dei business, definizione degli obiettivi, delle decisioni strategiche e degli investimenti del gruppo, dell’allocazione dei capitali e della condivisione delle best practice, oltre allo sviluppo delle risorse manageriali.
Fiat
Fiat aumenta gli stipendi (ma in Serbia)
La direzione di Fiat Serbia ha raggiunto un accordo con le parti sindacali che condurrà l’azienda a incrementare gli stipendi dei dipendenti locali di circa il 13 per cento. La novità coinvolgerà circa 2.500 operai, attualmente impiegati all’interno dello stabilimento di Kragujevac, dove si produce la nuova Fiat 500 L. Lo stipendio medio dei lavoratori serbi si aggira intorno ai 32 – 34 mila dinari al mese (equivalenti a 280 – 300 euro al mese), un livello cinque volte inferiore a quello degli operai Fiat italiani, e tre volte più basso di quello percepito dai polacchi.
Fiat trattative in Russia
Secondo quanto annunciato da Milano Finanza, Fiat sarebbe in trattative per costruire uno stabilimento nei pressi della metropoli russa di San Pietroburgo. La mossa potrebbe essere la leva decisiva per rafforzare la propria posizione sul mercato russo, in grado di garantire alle compagnie auto un tasso di crescita a due cifre. In crisi sul territorio nazionale, il gruppo guidato da Sergio Marchionne cerca così di trovare fortuna al di fuori dai patri confini, auspicando di poter finalizzare l’intesa per il nuovo sito produttivo entro la fine dell’anno.
Opel non è in vendita
Opel non è in vendita. General Motor, la società che controlla la compagnia tedesca, ha di fatti annunciato che la società non è sul tavolo delle cessioni, e che l’alleanza con i transalpini del brand Psa procede come previsto. A conferma di tale indiscrezione, sostengono le più importanti fonti di stampa, vi sarebbe anche una nota da parte del vice presidente di General Motor, Steve Girsky, secondo cui Opel sarebbe “completamente integrata nel gruppo a livello globale”.
Fiat crescita immatricolazioni Regno Unito
Altre buone notizie per Fiat, in un periodo in cui l’ottimismo non sembra esser di casa a Torino. E, ancora una volta, gli unici aspetti positivi della gestione operativa della compagnia piemontese giungono dal di fuori dei confini tricolori. Stando a quanto rileva infatti l’associazione britannica Society of Motor Manufacturers and Traders, il brand Fiat avrebbe conseguito un incremento delle immatricolazioni nel mercato del Regno Unito pari al 28,51 per cento a 9.028 unità, con una progressione estremamente soddisfacente.
Fiat in America: la natura di uno “strano” rapporto
Fiat è sempre più americana ma il management societario non sembra avere la stessa affezione nei confronti del territorio e del fisco a stelle e strisce. Se infatti il mercato dei consumi e della finanza del Nord America può essere estremamente attraente per le casse societarie, lo stesso non si può certamente dire per i ricchi imprenditori tricolori, che probabilmente temono il duro impatto con un regime di tassazione fiscale aggiuntivo non certo eccessivamente lieve. Ad occuparsi della divergenza di vedute tra Fiat e gli Elkann è stata, nelle scorse ore, il quotidiano La Repubblica.
Contenzioso Fiat – Veba su Chrysler
Nella giornata di ieri si è diffusa la notizia secondo cui Fiat e Veba sarebbero protagoniste di un contenzioso legale per la decisione del prezzo dell’esercizio di opzione sul 3,3 per cento del capitale di Chrysler in mano proprio a Veba. Un segnale che gli analisti (e la Borsa) hanno interpretato molto negativamente, poiché potrebbe aprire dei margini di seria difficoltà per le future trattative sulla partecipazione Chrysler in questione. Ma cosa potrebbe accadere in seguito a tale contenzioso ancora agli albori?
Investimenti Fiat 2013
Ad arricchire la già nutrita gamma di dichiarazioni in merito alla vicenda Fiat, è stato anche il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, che ha illustrato le proprie preoccupazioni per i minori investimenti che la compagnia torinese farà in Italia. Passera ha infatti avuto modo di “presentare alcune preoccupazioni” durante il recente incontro avuto con il management Fiat, dichiarando che i colloqui avuti nella tavola rotonda “fanno pensare le decisioni di investimento non sufficienti e non adeguate”.
Fiat rimane in Italia: voi ci credete?
Fiat rimane in Italia. Almeno, per ora. L’amministratore delegato del gruppo auto ha infatti annunciato che l’azienda ha intenzione di rimanere all’interno dei confini nazionali, privilegiando pertanto l’export e programmando investimenti da realizzare “solo con la ripresa”. Il tutto, a margine di una negoziazione durante oltre cinque ore, nelle quali l’esecutivo da una parte, e il management dell’azienda torinese, hanno avuto modo di parlare sulle intenzioni di rimanere o meno sul territorio tricolore.
Alla fine delle cinque ore di colloquio è arrivato un comunicato congiunto in cui la società guidata da Sergio Marchionne ha ribadito la propria intenzione di salvaguardare la propria presenza sul mercato italiano grazie alle esportazioni negli Stati Uniti e in altre aree al di fuori del continente europeo.
Analisi S&P su Fiat
Standard & Poor’s “avvisa” Fiat e le altre compagnie europee di far maggiore attenzione ai rischi determinati dalla debolezza del mercato europeo, con il comparto delle quattro ruote che rischia di impoverirsi ulteriormente. In una nota diffusa a mezzo stampa, l’agenzia di rating confronta le prospettive della compagnia torinese con altri due grandi operatori del settore nel vecchio Continente (Psa Peugeot Citroen e Renault) affermando, con Fiat che – attualmente – ha il rating più basso delle tre (BB- con un outlook stabile, contro il BB di Psa, ma con un outlook negativo e il BB+ con outlook stabile di Renault).
Sindacati e Fiat si incontreranno la prossima settimana
A Piazza Affari, al di là delle tendenze in corso, delle previsioni e del differenziale btp-bund, vi sono tanti argomenti che lasciano gli investitori sulle spine. Il settore bancario innanzitutto è di nuovo nel mirino delle agenzie di rating e delle banche d’affari, anche se stavolta sembra che il giudizio in generale sia positivo. C’è poi Telecom, che con la procedura di scorporo della rete con la creazione di una società a parte (di cui il maggiore azionista sarà proprio Telecom stessa) che tiene impegnati i traders nel medio termine, con risposte attese entro la fine dell’anno in corso.
Fiat al centro delle polemiche del fine settimana
Fiat è ancora al centro delle polemiche del weekend. Dopo l’abbandono del progetto Fabbrica Italia e le accuse di inadeguatezza lanciate da alcuni imprenditori (come Diego Della Valle) all’amministratore delegato Sergio Marchionne, è il governo a intervenire sulla faccenda, con il ministro dello Sviluppo Economico che dichiara come “gli annunci non permettano ancora di comprendere le strategie della società in Italia”. Ne consegue una discreta urgenza nel fare chiarezza tra le varie ipotesi al vaglio.
“Il ministro dello Sviluppo economico” – afferma La Repubblica in un suo recente approfondimento online – “si inserisce nella partita Fiat. E dopo i richiami dei sindacati Corrado Passera chiede chiarimenti al Lingotto sul futuro di Fabbrica Italia. Il progetto definito dal gruppo torinese “vecchio” perché “il mercato è crollato”. E così Passera ha detto: “E’ giusto, importante ed urgente fare chiarezza al più presto possibile al mercato e agli italiani”.
Problemi Fiat sono causati da Marchionne?
Il patron di Tod’s, Diego Della Valle, è intervenuto sulla vicenda Fiat con un comunicato particolarmente duro, nel quale accusa il management della società del deludente andamento aziendale. “Il vero problema della Fiat” – dichiara Della Valle nel comunicato – “non sono i lavoratori, l’Italia o la crisi (che sicuramente esiste): il vero problema sono i suoi azionisti di riferimento e il suo Amministratore Delegato. Sono loro che stanno facendo le scelte sbagliate o, peggio ancora, le scelte più convenienti per loro e i loro obiettivi, senza minimamente curarsi degli interessi e delle necessità del Paese. Paese che alla Fiat ha dato tanto, tantissimo, sicuramente troppo”.
Fiat preannuncia piani per l’Italia
L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha preannunciato i nuovi piani per l’Italia. Poche novità, qualche sorpresa, e un’anticipazione sulla sorte di quanto precedentemente contenuto nel piano industriale e nelle iniziative aziendali. “Da quando Fabbrica Italia è stata annunciata nell’aprile 2010 le cose sono profondamente cambiate” – ha comunicato Fiat in una nota – “Il mercato dell’auto in Europa è entrato in una grave crisi e quello italiano è crollato ai livelli degli anni settanta. E’ quindi impossibile fare riferimento ad un progetto nato due anni e mezzo fa”.