Termini Imerese chiude il 23 novembre

 Gli operai che hanno varcato stamani i cancelli della Fiat a Termini Imerese sono accomunati da un senso di sfiducia e di sconforto. Ieri é stata annunciata la fine della produzione, prevista per il 23 novembre, l’annuncio ufficiale seguito da giorni di cassa integrazione, attendendo invano che la situazione nel frattempo potesse migliorare. Si tratta di un anticipo rispetto alle date previste, ovvero dicembre 2011. La notizia arriva pochi giorni dopo la proposta di Dr Motor sul futuro dello stabilimento. Rimane quindi un’ultima speranza per la riunione al ministero dello Sviluppo, dove sindacati e istituzioni incontreranno la Dr Motor, che vorrebbe acquisire la fabbrica che Fiat abbandona dopo 41 anni.

Fiat dice addio all’ANFIA

 Fiat annuncia l’uscita dall’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. L’ad Sergio Marchionne ha dichiarato durante l’assemblea dell’Associazione che si tratta di una scelta fatta ragionevolmente, che nulla ha a che vedere con ragioni politiche. La verità, stando alle parole del numero uno del Lingotto, é che Fiat non puo’ permettersi di operare in Italia in un quadro di incertezze. Marchionne sottolinea che il settore auto europeo non ha saputo cogliere le opportunità presentatesi con la crisi e dare un taglio netto a quelli che sono i modelli del passato, anche se hanno rappresentato dei best seller. Così Sergio Marchionne risponde a chi prevede in questa mossa un disimpegno di Fiat dall’Italia.

Chrysler e UAW raggiungono accordo preliminare ‎

 Il nuovo accordo preliminare sul contratto di lavoro raggiunto tra Chrysler e il sindacato Uaw porterà alla creazione di 2.100 posti di lavoro presso la casa americana. Lo ha detto il leader Uaw, Bob King, il quale ha annunciato anche investimenti per 4,5 miliardi di dollari per produrre nuovi modelli e veicoli aggiornati e componenti entro il 2015. Grazie a questo denaro sarà possibile realizzare nuovi investimenti, riorganizzare e migliorare gli impianti. Si tratta del primo contratto di lavoro per Chrysler dalla bancarotta del 2009 e dal salvataggio statale. Si dice soddisfatto il rappresentante sindacale il quale ha sottolineato che le questioni sul taccuino delle priorità sono, in sostanza, tre: i bonus, gli assegni legati ai profitti e il tetto sul numero di lavoratori a stipendio di ingresso.

Marchionne conferma, Fiat fuori da confindustria ad inizio 2012

 Come già affermato nella lettera inviata lo scorso 30 Giugno ad Emma Marcegaglia, l’AD di Fiat, Sergio Marchionne ha confermato che la sua azienda uscirà a partire dal prossimo 1 Gennaio 2012, da confindustria. La lettera inviata da Marchionne alla Marcegaglia, indica precisamente il motivo per cui la Fiat decide di uscire da confindustria. Il principale motivo, è che secondo l’AD di Fiat sono cambiati i piani di confindustria, la situazione si è mutata in negativo per le aziende e FIAT ha quindi deciso di uscire, per poter continuare ad essere una parte fondamentale del sistema economico italiano.

Piazza Affari mossa dai rating: scure di Moody’s su Fiat

 Open nella media per Piazza Affari in questo 21 Settembre; la perdita attuale di poco superiore al mezzo punto percentuale è quasi una ventata d’aria fresca confronto ai ribassi a cui ci siamo abituati. Considerando anche la scure di Moody’s su Fiat, oltre che le notizie in zona Euro ancora una volta contrastanti e poco orientate alla ripresa, si può dire che fin’ora Piazza Affari tiene.

La negatività è quindi da inserire in un contesto più grande per accorgersi che la situazione è positiva e resterà tale fino a che non verrà perso in close daily il supporto psicologico dei 14000 punti. A sostegno del listino delle blue-chips  troviamo Ansaldo in testa con un guadagno prossimo al 5%. A seguire Impregilo con il 2% di guadagno e subito dopo Terna che chiude il podio con 1.53% di guadagno a 2.66 euro per azione.

Termini in sciopero: operai Fiat bloccano la Statale

 Giornata di sciopero per gli operai Fiat: l’incertezza sul futuro lavorativo é così forte da spingere gli operai di Termini Imerese a bloccare per quarantacinque minuti, in entrambi i sensi di marcia, le autostrade Palermo-Catania e Palermo-Messina e anche la stazione ferroviaria di Fiumetorto, sulla linea che collega il capoluogo alla citta’ dello Stretto. Dalle ore 7.45 alle 8.30 della giornata di ieri hanno bloccato il traffico e successivamente gli operai dello stabilimento e dell’indotto sono riuniti davanti al cancello della fabbrica, dopo una breve assemblea nella quale e’ stato deciso di proseguire con scioperi e proteste anche nei giorni a venire.

Marchionne vola a Detroit per parlare con i sindacati Chrysler

Sergio Marchionne ha lasciato nella tarda serata di ieri il salone dell’auto di Francoforte per dirigersi a Detroit per cercare di portare a termine le trattative relative al rinnovo del contratto dei dipendenti del settore auto, che scadrà alle ventiquattro di questa notte, per gli stabilimenti Fiat e Chrysler in USA. L’a.d. di Fiat non ha quindi partecipato alla riunione dell’ACEA, l’Associazione dei costruttori europei, che si è tenuta nella mattinata di oggi al Salone dell’auto di Francoforte.

Marchionne, conferma i target per il 2011 di Fiat e Chrysler

 Sergio Marchionne durante il salone dell’automobile a Francoforte, ha colto l’occasione per confermare i target per l’anno 2011, per le due aziende da lui gestite; la Fiat e la Chrysler. Marchionne ha poi aggiunto “Il 2011 e il 2012 sono comunque anni difficili per il comparto dell’auto, in particolare in Europa. Per l’Italia sara’ totalmente debole”. Per i modelli ancora in produzione a Mirafiorinessuna decisione e’ stata presa, stiamo analizzando la situazione” ha concluso Marchionne, dichiarando che “entro quale settimana decideremo” se produrre o meno i suv Alfa e Jeep nello stabilimento come accordato con i sindacati nell’ultimo incontro.

Cgil e la Fiat: Camusso, Marchionne rispetti gli impegni

 Nel nostro Paese l’Ad di Fiat e di Chrysler Sergio Marchionne deve rispettare gli impegni, così come li rispetta a Detroit. Questo è quanto, tra l’altro, in un’intervista al quotidiano “La Repubblica”, ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, sottolineando come le accuse mosse contro il Sindacato che dirige siano parole che sono state già sentite, e come i dubbi sul disimpegno della Fiat in Italia restino.