Ogni fine anno i guru dell’economia e della finanza mondiale provano a effettuare previsioni sull’andamento dei mercati finanziari per l’anno successivo. Tuttavia, il più delle volte, anche volti noti e particolarmente accreditati in ambienti finanziari sbagliano di grosso le loro proiezioni sul futuro. Qualche volta le previsioni vengono realmente centrate, ma ormai con un mondo imprevedibile come quello odierno sembra essere sempre più difficile fare anche una semplice proiezione a tre mesi. Una nuova “moda sta”, però, prendendo piede tra i guru: fare previsioni bizzarre e imprevedibili.
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Citigroup taglia 11mila dipendenti e vola in borsa
Il terzo più grande istituto bancario degli Stati Uniti, ovvero il conglomerato finanziario Citigroup, ha annunciato un piano per ridurre la forza lavoro del 4%, allo scopo di abbattere i costi e aumentare l’efficienza. Ciò vuol dire che la banca americana taglierà 11.000 posti di lavoro. Si trata di una decisione in linea con il piano di trasformazione della banca, che il nuovo amministratore delegato Michael Corbat intende portare avanti nei prossimi mesi, dopo aver sostituito a ottobre scorso l’ex ad Vikram Pandit.
Chi sono i mercati finanziari?
Negli ultimi mesi, la croce e delizia degli stati d’animo degli italiani sono stati influenzati dai “mercati finanziari”. Ma cosa sono esattamente tali entità astratte? E, soprattutto, siamo sicuri che siano così “astratte” come sembra? La domanda, particolarmente complessa da riassumere in poche righe, ha trovato una recente risposta da parte del senatore del Partito Democratico Pietro Ichino, che sul suo blog ha provato a rispondere al tema, partendo dalle domande che erano state poste dal giornalista Michele Serra su La Repubblica del 19 giugno.
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I nuovi limiti ai doppi incarichi nella finanza
Tra i tanti articoli che sono inclusi nel decreto Salva Italia, ve n’è uno che fa esplicito riferimento al divieto di doppi incarichi in delle società concorrenti quando si ha a che fare con mercati specifici, quali quello del credito, quello assicurativo e quello finanziario: i criteri applicativi in questione sono stati fissati dall’articolo 36 del testo normativo, dopo che le regole sono state concordate dalla Banca d’Italia, dall’Isvap (l’istituto che vigila sulle assicurazioni private) e dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel dettaglio, queste regole e questi limiti dovranno essere rispettati in modo tassativo, con le varie authority competenti che saranno chiamate a vigilare con la massima attenzione.
Sistema bancario italiano solido: parola di Berlusconi
A chi esprime la propria preoccupazione per i propri risparmi il premier durante una conferenza stampa sul turismo a palazzo Chigi (per presentare il progetto
Giocati dal Caso: il ruolo della fortuna nella finanza e nella vita
Fortuna o Abilità? Caso o Determinismo? Probabilità o Certezza? La gente di solito, tende a confondere due termini solitamente opposti, usandoli in maniera impropria e
“Vaffanbanka!” manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito
Sappiamo ora, che non possiamo fidarci dei report delle potenti istituzioni mondiali: questa gente è buona solo a farsi gli “affari loro”. Sappiamo anche, che quando un promotore finanziario ci vuole propinare un PAC, è bene pensarci due volte. Ma allora, escludendo i trader (che per la loro “professione” è fondamentale seguire un certo tipo di studi), come fa’ un semplice cittadino a capire dove investire? Deve armarsi di buona volontà ed iniziare a studiare l’Economia e la Finanza? Non per forza.
Anche se delle basi è giusto averle poiché la materia ci tocca direttamente (sia che vogliamo investire o meno, non si può sentir parlare di tasso fisso e variabile, PIL, disoccupazione, debito pubblico, azioni, obbligazioni e storcere il naso), basta solamente un po’ di buonsenso e una corretta informazione per non farci spennare.
Cattiva Finanza? Goldman sachs rivede stime su petrolio
È notizia fresca quella di Goldman Sachs, che rivede al ribasso le sue stime per il petrolio: da un target di 200 $, scende a
Con la crisi le vendite di quotidiani economici sono salite vertiginosamente, ma la raccolta pubblicitaria cala inesorabilmente
La profonda crisi finanziaria in atto, alimentando sete di informazione in tempo reale ma anche desiderio di approfondimento su temi economici specifici, ha creato un’occasione senza precedenti per la stampa economica e per i siti web delle testate generaliste. Dall’inizio di settembre le vendite di quotidiani come Sole 24 Ore, Milano Finanza, Finanza Mercati e Libero con il suo inserto economico Libero Mercato sono aumentate in modo consistente. Questo effetto della crisi è reso ancora più evidente dall’esplosione dei ‘click’ registrati dai siti web delle stesse testate o dal ‘canale economia’ del Corriere.it – per non parlare di televisioni come la Cnbc, da sempre molto attente alla finanza.
Generalmente, quando l’economia va bene, la gente vuole
investire i propri risparmi: è allora che il pubblico delle testate come la nostra si allarga. Invece nelle fasi di mercato debole di solito perdiamo lettori,
ha spiegato a Reuters Alessandro Bompieri, direttore generale all’area editrice del Sole 24 Ore.
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