FCA chiude un anno definito dal suo ceo Mike Manley come “storico” con un utile di 2,6 miliardi di dollari la giornata di ieri con un altrettanto importante accordo con il Fisco italiano con il quale aveva un contenzioso aperto.
La web tax così come presentata all’interno della Manovra finanziaria 2025, rischia di danneggiare in maniera rilevante anche le startup e le Piccole e medie
FCA chiude un anno definito dal suo ceo Mike Manley come “storico” con un utile di 2,6 miliardi di dollari la giornata di ieri con un altrettanto importante accordo con il Fisco italiano con il quale aveva un contenzioso aperto.
Airbnb come Apple? La seconda è conosciuta da tutti. La prima, un po’ meno: è una società lievitata in breve tempo fino al valore stimato di 30 miliardi stando a quanto dichiarato da Forbes.
Il governo preme l’acceleratore sui piani per diminuire il peso del Fisco sulle buste paga dei contribuenti, e la Ue non commenta tali sviluppi (“rientreranno nella valutazione del bilancio”), ma con oltre 2mila miliardi di debito deve già pensare a disattivare le mine che si profilano all’orizzonte: le clausole di salvaguardia.
Giungono brutte notizie dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha messo a confronto la pressione fiscale dei principali paesi Ue.
La Commissione dell’Unione europea si è espressa in merito alle regole europee per l’imposizione societaria. Il responsabile dell’Antitrust Ue, Joaquin Almunia, ha aperto tre inchieste
Scade il 16 giugno l’acconto e il 16 dicembre il saldo delle tasse sulla casa Imu e Tasi. Entrambe possono essere calcolate con servizi online
Pochi minuti fa un comunicato diffuso dall’AGI segnalava come l’Agenzia delle Entrate stia chiedendo a Mediolanum un pagamento di oltre 340 milioni di euro. Un ammontare particolarmente significativo che, continua il comunicato, comprenderebbe imposte e sanzioni su posizioni Irap e Ires, per il triennio 2005 – 2007. Vediamo dunque quali sono state le indiscrezioni ribaltate mediaticamente dall’AGI, e cosa potrebbe accadere per Mediolanum.
E’ tempo di campagna elettorale e i politici italiani non perdono tempo nel mettere in campo slogan attraenti, grandi promesse e altre buone intenzioni nel caso in cui venissero eletti dopo la prossima tornata elettorale prevista per fine febbraio prossimo. Dopo Bersani e Berlusconi, tocca a Mario Monti calare il sipario sul suo progetto politico. Il professore di Varese ha pubblicato sul sito di Palazzo Chigi il suo documento di analisi, che ripercorre tutte le tappe del suo esecutivo tecnico nel 2012 e fissa le priorità del prossimo governo.
Brutte notizie (forse) in arrivo per Telecom Italia, che rischia seriamente di perdere il primo turno della partita sul maxi contenzioso fiscale avviato più di un anno fa dall’amministrazione tributaria brasiliana, che domanda a Tim Celular (la società locale controllata dal gruppo italiano) il pagamento di circa 550 milioni di euro tra imposte non pagate, sanzioni e interessi. Una maxi multa che rischia di complicare i piani e la presenza della società telefonica italiana nel mercato brasiliano e sudamericano. Ma vediamo perchè l’amministrazione fiscale brasiliana ha bussato alla porta di Tim Celular.
Tra i principali paesi dell’Unione Europea, l’Italia è quella dove burocrazia e fisco penalizzano maggiormente le piccole e medie imprese. Lo ricordano dalla Cgia di Mestre (Associazione Artigiani Piccole Imprese), dati alla mano. Così, sono messi in fila i quindici pagamenti richiesti che comportano una perdita di 285 ore ogni anno mentre è pari al 68,6% degli utili il prelievo fiscale a cui è sottoposta ogni azienda.
In particolare, in Europa, la Germania, stando sempre alla ricerca realizzata dalla Cgia di Mestre su dati della World Bank/IFC, richiede 215 ore per adempimenti burocratici e fiscali, la Spagna ne richiede 197, la Danimarca 135 e l’Irlanda soltanto 76.
Mezzo miliardo di tasse in più grazie all’introduzione dell’Imu. Questo quanto saranno chiamati a pagare gli imprenditori italiani proprietari di negozi, uffici o capannoni, stando almeno a uno studio effettuato dalla Cgia di Mestre, l’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre.
Con la nuova versione sul federalismo fiscale, infatti, dal 2014 Irpef e Ici spariranno mentre nascerà, al loro posto, l’Imu. Con quali risultati concreti per le casse degli imprenditori e dei commercianti?
Per dare una risposta, la Cgia di Mestre, nel suo studio ha ipotizzato un’aliquota Ici al 6,4 per mille – corrispondente alla media nazionale applicata nel nostro Paese – e un’aliquota Imu pari al 7,6 per mille, come indicato nel relativo decreto approvato dalla “bicameralina”. Ed ecco i risultati: la nuova imposta porterà maggiori uscite per i proprietari di capannoni, uffici e negozi per un totale di 542 milioni di euro. In particolare, 41,6 milioni interesseranno negozianti e bottegai, 50,8 milioni saranno a carico di liberi professionisti, 449,5 milioni riguarderanno industriali e artigiani. I dati sono stati ricavati – è bene precisarlo – considerando soltanto una parte degli immobili strumentali, quelli di proprietà delle persone non fisiche (cioè società o imprese).
E’ critica la situazione “salari” in Italia. Lo rende noto il quarto rapporto Ires-Cgil dal quale emerge che nel nostro Paese i salari, nonostante il forte aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni, sono fermi da 15 anni. Dal 1993, secondo l’Ires-Cgil, i salari, infatti, hanno registrato una crescita pari a zero. In base ai dati resi noti dalla Cgil, l’attuale retribuzione di fatto lorda media annua, pari a circa 26.654 euro, ha poco più dello stesso valore del 1993, quando era circa 16.717 euro a prezzi correnti, ossia quasi 32 milioni di lire.
Entro domani, 20 agosto, dovranno essere eseguiti i versamenti con il modello F24 in scadenza appunto dal 1° al 20 agosto. F24 è un modello unico per il pagamento delle varie tasse (irpef, iva, inps, etc etc) e in cui includere anche gli eventuali accrediti irpef. Nel compilarlo, le varie voci da pagare, devono essere inserite specificando il codice tributo esatto che si può trovare sul sito della agenzia delle entrate. Si inseriscono tutte, alla fine si fa la somma, il totale è da pagare.