La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, socio storico e di riferimento dell’istituto di credito, ora al centro di ben note vicende finanziarie ed extra finanziarie, ha venduto un altro pezzo del proprio portafoglio di partecipazioni nella banca. Una mossa non certo sorprendente, visto e considerato che la Fondazione sta cercando di “fare cassa” andando a monetizzare almeno in parte le quote detenute nel capitale dell’istituto bancario ora in questione.
fondazione mps
Mps a rischio commissariamento?
Lo scandalo dei derivati finanziari occulati nei bilanci degli ultimi anni del Monte dei Paschi di Siena sta mettendo in allarme tutto l’ambiente politico e finanziario italiano. I responsabili sono stati individuati nelle figure di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, ex vertici della banca senese, ma non va escluso che nelle prossime settimane possa esserci qualche sorpresa. Qualche esponente politico ha chiesto addirittura il commissariamento dell’istituto bancario di Rocca Salimbeni, ma da Siena l’ipotesi viene respinta seccamente dagli stessi politici locali.
Banca Mps nessuna scalata in corso secondo Profumo
Alessandro Profumo, presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha allontanato le ipotesi di una possibile scalata sul terzo gruppo bancario più grande d’Italia. Secondo Profumo, il rastrellamento azionario avvenuto in questo inizio 2013 non è stato orchestrato da una “regia nascosta”. Intanto ieri è avvenuto un summit tra i vertici della banca senese e la Fondazione Mps in vista dell’assemblea sull’emissione dei Monti-bond, che saranno sottoscritti dal Tesoro italiani per un controvalore pari a 3,9 miliardi di euro. In borsa il titolo Banca Mps ha chiuso ancora in rialzo: +1,44% a 0,2965 euro.
Ristrutturazione Monte Paschi opinioni Fondazione
Qualcosa, anche in Mps, sembra muoversi per il verso giusto. A sostenerlo è la Fondazione della banca, azionista di riferimento (ma in fase prevedibilmente calante), che ha colto l’occasione per apprezzare il lavoro di ristrutturazione organizzativa che è stato intrapreso fino ad oggi dal management dell’istituto di credito toscano. Un lavoro che è “basato anche su scelte dolorose e coraggiose, fiduciosa del fatto che verrà trovata una sintesi tra le irrinunciabili esigenze industriali di razionalizzazione della ‘macchina operativa’ e la necessità di mantenere la centralità dei dipendenti. Questo per incrementare l’efficienza e la profittabilità del gruppo, migliore tutela per il futuro sia per gli azionisti che per il personale” – ha dichiarato la Fondazione per il tramite del suo numero 1.
Indagine per aggiotaggio su MPS
Non sembra esserci pace per la banca più antica d’Italia. Dopo una puntata di Report che ha profilato l’immagine deprimente di un istituto che ha visto tempi migliori, ieri mattina la Guardia di Finanza ha fatto visita negli uffici di Rocca Salimbeni. Coordinato dal sostituto procuratore Antonino Nastasi, il nucleo operativo dei finanziari di Roma ha perquisito e acquisito documenti anche a Firenze, Roma, Milano, Mantova e Padova.
Le indagini e le investigazioni avrebbero altresì riguardato il Comune e la Provincia, dove sarebbero stati prelevati alcuni atti amministrativi, e le abitazioni private del presidente e del provveditore della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini e Claudio Pieri, dell’ex direttore generale Marco Parlangeli, e di Antonio Vigni, allora dg dell’istituto, oltre alla casa e allo studio professionale dell’ex presidente Giuseppe Mussari, attuale vertice dell’Associazione bancaria italiana. Ad ogni modo, stando a quanto sta emergendo in queste ultime ore, tra gli indagati non vi sarebbero né Mussari né Mancini.
Nuove vendite per Fondazione MPS
Prosegue il calendario delle vendite da parte della Fondazione MPS. L’ente ha infatti appena comunicato che ad oggi è stata ceduta una quota complessiva pari a 11,45 punti percentuale del capitale sociale della banca al prezzo medio pari a 0,365 euro per azione. Come conseguenza di questa nuova ondata di cessioni, l’ente ha emanato una nota nella quale “ritiene di aver sostanzialmente raggiunto l’obiettivo prefissato di cedere tutte le azioni libere da pegno (pari a quasi il 13% di MPS, ndr) in vista della definizione del piano di ribilanciamento con i creditori finanziari”.
Cessione 4% Banca MPS approvata
Inizia finalmente a concretizzarsi la cessione del 15% delle partecipazioni MPS detenute dalla Fondazione, che provocheranno una significativa riduzione della quota detenuta dall’ente nella banca, con conseguente ristrutturazione della propria esposizione. Il primo 4% di tale pacchetto sta passando infatti di mano alla famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, che ha già ottenuto il via libera da parte della Fondazione per l’acquisto di una quota dal controvalore pari a 150 milioni di euro. Gli Aleotti diventano così i secondi azionisti della banca, dietra alla Fondazione stessa (scesa ora al 41%) e saldamente davanti ad Axa (2,05%) e alla Unicoop Firenze (2,42%).
Riassetto azionario banca MPS in stallo
Si fa sempre più difficile il riassetto azionario di banca Monte dei Paschi di Siena. Un riassetto che ha la sua fondamentale chiave di volta nella vendita di un importante pacchetto di azioni dell’istituto di credito da parte della Fondazione MPS, che per motivi di ristrutturazione delle proprie esposizioni ha la necessità di allocare nel breve e nel medio termine una quota del capitale azionario di Monte Paschi pari a circa 15 punti percentuali.
La Fondazione MPS ha tuttavia reso noto che i tempi per la cessione della quota potrebbero non essere così immediati come qualche osservatore ottimista aveva inizialmente auspicato. “L’inizio dell’esame delle offerte per Rocca Salimbeni” – informava ieri una nota dell’Ente presieduto da Gabriello Mancini – “con i necessari approfondimenti, in vista delle conseguenti determinazioni”, è infatti appena stato avviato.
UBS alza target price su Banca Mps
Il mese di marzo può essere davvero cruciale per il futuro di Banca Mps. Dal fronte societario è arrivato l’ok del Ministero dell’Economia e delle Finanze alla Fondazione Mps per la vendita di una partecipazione azionaria che sia contenuta entro il 15,5% dell’attuale capitale sociale della banca senese. Inoltre, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, Alessandro Profumo sarebbe ad un passo dalla presidenza della banca di Piazza Salimbeni. A fine mese arriveranno anche i dati di bilancio per il 2011 e gli analisti continuano a fornire previsioni sull’utile per azione della banca.