La crisi economica e finanziaria che imperversa su Detroit ormai da decenni ha messo definitivamente k.o. la città americana, tanto che il governatore repubblicano dello Stato americano del Michigan, Rick Snyder, ha annunciato la nomina di un emergency financial manager per la città. Detroit è stata praticamente commissariata per rischio bancarotta, per cui il sindaco Dave Bing e il consiglio comunale hanno di fatto chiuso la loro esperienza. Il manager che sarà incaricato per risolvere questa emergenza finanziaria resterà in carica per 18 mesi, con l’obiettivo di fermare l’aumento del deficit e dell’indebitamento della città.
Ford
Trimestrale Ford
Nel corso del terzo trimestre dell’anno Ford ha conseguito un utile netto di 1,6 miliardi di dollari, pari a 41 centesimi per azione. Un risultato molto positivo, sostenuto principalmente da quanto conseguito in Nord America, e – soprattutto – ben superiore ai 30 centesimi per azione che erano stati previsti dai principali analisti. Delude invece il giro d’affari conseguito nel vecchio Continente, figlio naturale della crisi che si è abbattuta sul settore europeo delle quattro ruote, e che ha retrocesso i ricavi del 3 per cento su base annua.
Ford verso chiusura in Belgio
Il gruppo auto Ford starebbe preparando la chiusura degli impianti di Genk, già fermo da diverso tempo, con i lavori in cassa integrazione. I media del Belgio non sembrano avere dubbi, e scommettono sulla pronta dismissione dello stabilimento. Gli stessi sindacati sono inoltre stati convocati dall’azienda che, dopo un consiglio di amministrazione, ha deciso la triste sorte dell’unità produttiva belga. Sono circa 4.300 gli operai che, in seguito alla decisione del board societario, rischiano di rimanere definitivamente a casa entro un anno.
Ford e Toyota unite dalle auto ibride
La rivalità e la concorrenza sono senz’altro due elementi peculiari del mercato automobilistico, ma spesso anche le collaborazioni portano i loro frutti: è il caso, ad esempio, di Ford e Toyota, le quali stanno pianificando appunto di sviluppare insieme un sistema ibrido che possa essere funzionale ai pickup e ai suv, in modo da venire incontro alle esigenze economiche relative al carburante. Per il momento, però, esiste soltanto un accordo preliminare che prevede la vendita di veicoli con tale tecnologia nel prossimo decennio, così come emerge in maniera chiara dai comunicati degli ultimi giorni della compagnia americana e di quella giapponese. In particolare, dovrebbe essere sfruttato il motore elettrico a gasolio sviluppato dagli stessi nipponici, la cui produzione è prevista nelle ordine delle 100mila unità entro i prossimi due anni.
Ford: Volvo passa a Geely per $ 1,8 miliardi
Dopo una lunga trattativa, il colosso automobilistico cinese Geely ha messo le mani sulla Volvo; la Ford, infatti, cederà Volvo al gruppo privato asiatico a
Ford: Geely group (Cina) vicinissima alla Volvo
Sono oramai parecchi mesi che la casa automobilistica Ford vuole cedere la Volvo. Ma probabilmente siamo arrivati all’atto finale visto che è in stato avanzato
Dopo due mesi positivi calano le vendite di Ford
Si conclude dopo due mesi la “striscia” positiva conseguita da Ford nelle vendite complessive di vetture negli Stati Uniti: i dati di settembre relativi al
I Cinesi mettono le mani su Volvo
Il marchio Volvo è pronto a cambiare proprietario. La casa automobilistica cinese Geely Cars, infatti, ha annunciato l’intenzione di acquistare il marchio della statunitense Ford.
Ford: secondo trimestre meglio delle attese. Aumentano le quote di mercato
Perdite inferiori alle attese e giro d’affari oltre le stime degli analisti. Si presenta così la trimestrale del secondo quarto 2009 della casa automobilistica americana
Economia USA: vendite in calo a maggio per i Big dell’automobile
Anche nel mese di maggio i tre big dell’auto americani, Chrysler, General Motors e Ford, hanno riportato dati sulle vendite di nuove automobili in forte
Barack Obama: vogliamo industria auto vincente
Non intendiamo proteggere i loro errori, ma milioni di posti di lavoro dipendono da questo settore. La Nazione che ha inventato l’auto non può ora
Marchionne: solo 5 o 6 produttori auto rimarranno sul mercato
Il mercato dell’auto sembra piu di altri patire questa crisi finanziaria che ormai da un anno sta intaccando l’economia mondiale. La General Motors, che fino ad un anno e mezzo era fra le prime cinque societá quotate a Wall Street, ora e’ ad un passo dal fallimento, insieme alla altre due sorelle di Detroit, Ford e Chrysler. Ma anche in Europa ed Asia la situazione non é certo migliore, se si pensa che quasi tutti i grandi produttori di auto da Fiat a Renault fino a Wolksvagen hanno deciso per una chiusura degli stabilimenti di venti giorni almeno durante le feste natalizie. La stessa Toyota considerata da anni come l’azienda perfetta ha lanciato un allarme utili e ha rivisto le sue stime per il 2009 al ribasso.
Tutti i governi, a cominciare dalla nuova amministrazione americana stanno pensando a come aiutare questo settore vitale per l’economia industriale di ogni Paese. Anche in Italia si sta pensando a come aiutare il colosso Fiat che sembra tornata ai livelli di pre Marchionne, quando ormai il fallimento sembrava davvero dietro l’angolo. Il problema di Fiat é che al contrario di altri colossi industriali europei o americani ha gia’ abbondantemente goduto degli aiuti ed incentivi statali per oltre un ventennio e quindi ora esiste solo maggiore attenzione verso simili inziative.
Il settore auto continua a soffrire. Fiat perde in borsa, ma le obbligazioni si fanno interessanti
In periodi di rallentamento delle economie i settori ciclici sono quelli che soffrono di più ed il settore auto è uno di questi. Abbiamo visto che negli ultimi mesi i titoli delle più grandi società del settore hanno subito pesanti perdite e il crollo di cui ieri è stata protagonista Toyota indica che i problemi non sono finiti. Le stime di utili sono state riviste al ribasso da tutte le compagnie e oggi si è saputo della richiesta da parte di General Motors, Ford e Chrysler di 50 miliardi di dollari fatta al congresso americano. Il rischio, per le compagnie USA, è quello di non riuscire a superare il 2009. Il mercato a questo punto si domanda se sono in dirittura d’arrivo altre brutte notizie. Fiat si è trovata nell’occhio del ciclone e le domande che pesano sul titolo sono ancora molte: il mercato italiano continuerà a scendere? La crescita in Brasile è destinata a rallentare? Il debito del gruppo aumenterà ancora? etc… Il titolo adesso è poco sopra ai 6 euro, con il rischio di sprofondare in una nuova andata di vendite nel caso in cui le trimestrali di Ford e General Motors deludessero le aspettative.
Gm vicina al collasso pensa alla fusione con Chrysler come ultima spiaggia
L’ agenzia di rating Standard & Poor’ s data la crisi, si è detta perplessa sul futuro delle tre principali case automobilistiche americane, Chrysler (che segna un calo dei ricavi negli Usa del 25%), Ford e General Motors. E ha sottolineato che se le difficoltà dovessero perdurare sarebbero a rischio di fallimento. Ma subito da Detroit Gm ha smentito ogni ipotesi di ricorrere al chapter 11. Così come ha fatto Ford, che ha però annunciato le dimissioni del direttore finanziario Don Leclair, che il primo novembre sarà sostituto da Lewis Booth. Ma se le voci di fallimento per ora sono state smentite, e’ indubbio che la situazione dei colossi di Detroit sia difficilissima. E per fare fronte a ciò si cerca ogni mezzo possibile, non ultimo quello della fusione. General Motors ha tenuto dei colloqui con Chrysler per una eventuale fusione che vedrebbe insieme il numero uno e il numero tre dell’industria automobilistica Usa, in un momento in cui entrambe le società lottano per tagliare i costi. Lo riferisce una fonte informata dei fatti, precisando che i colloqui sono ancora ad un livello “esplorativo”.