Gucci è il marchio italiano più prezioso. Non è solo la borsa italiana a confermare questo dato, ma anche le ultime classifiche internazionali. Nella lista globale dei brand più famosi nel 2016 e quotati, infatti, il marchio Gucci si è collocato alla 53 esima posizione. Un risultato di tutto rispetto per lo storico marchio fiorentino del lusso che oggi costituisce il fiore all’occhiello del gruppo francese Kering.
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Investimenti Gucci in Richard Ginori
Gucci ha diramato le prime informazioni sugli impieghi che intende convogliare in Richard Ginori, la nota società della ceramica italiana recentemente salvata dal crac. Stando a quanto riportava il Corriere della Sera, il piano industriale prevede come obiettivo principale il rilancio della storica azienda fiorentina e il mantenimento della produzione interamente in Italia, valorizzando le competenze che la società può vantare sul territorio.
Pomellato venduta a Kering
Dopo lunghe trattative, la maggioranza delle partecipazioni di Pomellato, la nota gioielleria fondata da Pino Rabolini, è stata venduta al gruppo del lusso francese Kering (ex Ppr della famiglia Pinault). Ancora non sono stati resi noti alcuni dettagli fondamentali dell’intesa, sebbene diverse voci di mercato pongano intorno ai 350 milioni di euro il prezzo pagato dai transalpini per potersi accaparrare la società.
Gucci acquista Richard Ginori per 13 milioni
Gucci, uno dei marchi del lusso più noti in Italia, tramite una controllata si è aggiudicato la gara indetta dal Tribunale di Firenze per la vendita di Richard Ginori. Non sono infatti state presentate delle offerte alternative alla scadenza del bando pubblico e, pertanto, l’unica busta aperta in sede giudiziaria è stata proprio quella del brand tricolore, che contiene l’impegno (peraltro, già annunciato) a versare 13 milioni di euro e reimpiegare subito 230 dipendenti su 305 (per gli altri 75 si aprirà invece una trattativa).
Gucci offre salvataggio Richard Ginori
Sorprendendo parte degli analisti finanziari, Gucci ha presentato una proposta irrevocabile di acquisto di Richard Ginori 1735. Un’offerta che potrebbe salvare la società (le cui carte sono sulle scrivanie del Tribunale di Firenze, che ha incarico la procedura di fallimento di una delle aziende più storiche d’Italia). Ma in cosa si è concretizzata l’offerta di Gucci per salvare una delle altre eccellenze del made in Italy nel mondo?