Il fatturato di Ibm e di Intel ha subito una flessione deludente nel corso dell’ultimo trimestre. I principali operatori dell’informatica a stelle e strisce, con una situazione che è perfino peggiore in Intel, dove oltre ai ricavi è in flessione pure l’utile netto. Cerchiamo allora di comprendere come sia andato l’ultimo trimestre per i due colossi americani, partendo da Ibm, e proseguendo poi con la “pecora nera” Intel. Vediamo nel dettaglio i risultati dell’analisi economico finanziaria, e lo status patrimoniale rispettivo.
IBM
Coca Cola brand più costoso del mondo
Coca – Cola è il brand più importante e prezioso del mondo. Un record che è riuscito a resistere nonostante agguerrite concorrenze (vedi Apple, al secondo posto). Il valore del brand Coca Cola, precisa Interbrand, è infatti pari a 77,839 miliardi di dollari, in crescita dell’8 per cento rispetto all’anno precedente (71,8 miliardi di dollari). Al secondo posto della classifica 2012 sale invece, rapidamente, Apple, il cui marchio viene stimato in 76,568 miliardi di dollari (+129%, 33,4 miliardi di dollari nel 2011). Al terzo posto figura infine Ibm, con 75,532 miliardi di dollari (+8%).
Utili IBM sopra le stime
IBM, uno dei principali colossi dell’high-tech mondiale, ha archiviato l’ultima parte del 2011 con un positivo sviluppo del proprio conto economico. Stando a quanto affermato dal vertice societario, IBM ha infatti concluso il quarto trimestre dello scorso esercizio con un incremento dei profitti pari a 4,4 punti percentuali, grazie a un incremento positivo del fatturato delle divisioni che gestiscono le operazioni commerciali sui software e sui servizi, che hanno potuto positivamente controbilanciare le flessioni rilevate all’interno del segmento dell’hardware.
Complessivamente, i risultati di conto economico hanno potuto trainare il titolo durante le negoziazioni di Borsa, considerato che nel corso di un 2011 sostanzialmente positivo le azioni IBM hanno guadagnato il 25%, e ben 3 punti percentuali nelle ore successive alla dichiarazione dei risultati trimestrali di cui sopra abbiamo appena fatto cenno.
Ibm rende noti i dati relativi al quarto trimestre del 2011
Le ultime ore di ieri sono state caratterizzate da una focalizzazione importante sul settore dell’high-tech: in effetti, è proprio giunto il tempo di pubblicare le nuove trimestrali e non è un caso se siano coincise quelle di Google, di Intel, ma soprattutto di Ibm. Che cosa c’è da dire in merito a Big Blue in particolare? Il colosso di Armonk ha provveduto a diffondere i dati relativi agli ultimi tre mesi dello scorso anno (il quarto trimestre 2011 per la precisione) e gli spunti interessanti non sono certo mancati. Anzitutto, la International Business Machines è stata capace di mettere a segno un utile netto in aumento di 4,4 punti percentuali, con un totale complessivo di 5,49 miliardi di dollari.
Buffet compra titoli Ibm da 10,7 mld
Warren Buffett, il ceo di Berkshire Hathaway in un’intervista rilasciata alla tv americana Cnbc ha annunciato di aver acquistato 10,7 miliardi di dollari in azioni Ibm, raggiungendo già nel mese di marzo, una partecipazione del 5,4 per cento nella società made in USA. Buffett ha detto di essere stato convinto dai piani a lungo termine di Ibm e dai suoi rapporti con grandi società. L’amministratore delegato di Berkshire Hathaway ha detto di essere stato convinto dai piani a lungo termine di Ibm e dai suoi rapporti con grandi società.
Ibm batte le previsioni su fatturato e utili
Il New York Stock Exchange non è riuscito a chiudere in maniera troppo brillante le sue ultime contrattazioni, ma qualche motivo d’ottimismo c’è comunque: in effetti, il settore hi-tech è stato letteralmente dominato dalle performance di Ibm, la quale ha messo in luce degli interessanti risultati per quel che concerne il secondo trimestre di questo 2011. C’è subito da dire che gli utili e il fatturato sono stati superiori alle attese, visto che nel primo caso ci si è attestati a quota 3,66 miliardi di dollari (otto punti percentuali in più rispetto al 2010), mentre il fatturato stesso è stato pari a 26,7 miliardi di dollari (+12%). Di conseguenza, il risultato per azione è stato di tre dollari complessivi.
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Ibm prepara una maxi-fusione informatica col colosso Sun
Sono ormai giunte ad una fase avanzata le trattative intraprese dalla Ibm per l’acquisto di Sun Microsystems: tale accordo permetterebbe alla società informatica statunitense di rafforzarsi anche nel settore dei server per internet, in modo da esercitare una forte concorrenza nei confronti dell’azienda rivale Cisco. L’annuncio dell’imminente fusione è giunto dal sito online del Wall Street Journal. Se l’operazione dovesse avere successo (si parla già della prossima settimana come termine ultimo per la conclusione), da parte di Ibm verrà stanziato un pagamento pari a 6,5 miliardi di dollari con un premio superiore al 100% rispetto al prezzo di chiusura della società di questa settimana. C’è comunque da sottolineare che in questo caso si tratterebbe di un’aggregazione non semplice, dato che le due società da sempre perseguono culture aziendali differenti: infatti, Ibm può essere considerata l’azienda che ha inventato l’informatica e da sempre tende ad assecondare le esigenze dei clienti in maniera formale, mentre Sun è nata nella Silicon Valley e deve il suo successo alla creatività degli ingegneri. Comunque, tutta l’operazione verrà ben accolta da Sun, la quale ha faticato non poco sul mercato negli ultimi anni e che si è concentrata prevalentemente sulle innovazioni del software (il titolo Sun è stato uno dei più colpiti dalla crisi finanziaria).