Impregilo ottiene una nuova maxi commessa nel Qatar. La società si è infatti aggiudicata la partecipazione all’interno di una gara promossa dalla Qatar Railways Company, e finalizzata alla progettazione e alla realizzazione della Red Line North Underground di Doha. L’opera ha un valore totale di contratto di 8,4 miliardi di Qatar Rial, equivalenti – al cambio attuale – a 1,7 euro.
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Impregilo ottiene nuove commesse sudamericane
Impregilo si è aggiudicata due lotti della nuova metropolitana di Santiago in Cile e l’acquisizione dei lavori di ampliamento di due tratti dell’Autostrada ”Ecovias” in Brasile. Contratti evidentemente molto importanti, che permettono a Impregilo di consolidare e di sviluppare la propria leadership in Sud America nel settore della realizzazione di infrastrutture di trasporto. Vediamo dunque in che modo si è materializzata l’aggiudicazione delle nuove commesse, e quali potrebbero essere le ricadute sui conti societari.
Salini lancia opa su Impregilo a 4 euro
La mossa market friendly su Impregilo, tanto attesa dal mercato, è finalmente arrrivata. Il duello Salini-Gavio per il controllo del general contractor italiano (entrambi detengono una quota del 29,9%) potrebbe essere arrivato così a una svolta decisiva. Infatti, Pietro Salini ha lanciato un’opa su Impregilo a 4 euro, con un premio del 3,896% rispetto al valore di chiusura di borsa di ieri (3,85 euro). L’offerta pubblica d’acquisto non è però finalizzata al delisting del titolo da Piazza Affari né tanto meno riguarda le azioni di risparmio.
Impregilo +2,5% in borsa grazie alla commessa a Panama
Continua la corsa al rialzo del titolo Impregilo alla borsa di Milano, in una giornata caratterizzata dalle prese di beneficio sul listino azionario milanese dopo l’exploit avvenuto nella prima seduta del 2013. Le azioni del general contractor evidenziano un rialzo del 2,49% a 3,7 euro. Il progresso di oggi va sommato al rialzo del 2,15% di ieri. I prezzi sono saliti fino a 3,75 euro, sui massimi più alti da inizio giugno 2008. A mettere il turbo al titolo in borsa è stata l’aggiudicazione di una commessa a Panama.
Impregilo altri scontri Salini – Gavio
È di nuovo alta la tensione in casa Impregilo. Salini e Gavio, i due azionisti di riferimento della compagnia, hanno infatti portato avanti l’ennesimo braccio di ferro che sta contraddistinguendo una gestione turbolenta dell’azienda. Il consiglio di amministrazione, ora in quota a Salini dopo gli eventi di due mesi fa, ha infatti scelto di presentare un esposto alla Consob e alla Procura di Milano al fine di tutelare la reputazione degli stessi organi sociali contro “alcuni gravi episodi di disinformazione verificatisi dalla fine di luglio fino ad oggi”.
Maxidividendo Impregilo
Impregilo erogherà ai propri azionisti un maxi dividendo. Pietro Salini, nuovo amministratore delegato del gruppo, ha infatti confermato l’intenzione di dare ai partecipanti nel capitale di Impregilo un c.d. “jumbo dividend”, a seguito delle cessioni delle attività no-core, e in particolare della partecipazione detenuta nella Ecorodovias, perl a quale sono tutt’ora in corsa delle negoziazioni. Cerchiamo allora di comprendere quale sarà la natura di tale dividendo straordinario, e quali sono state le dichiarazioni di Salini.
Fabrizio Palenzona scelto per il dopo Ponzellini a Impregilo
L’addio di Massimo Ponzellini è ancora fresco, ma Impregilo doveva forzatamente voltare pagina: ed ecco che al vertice dell’impresa del settore delle costruzioni è salito Fabrizio Palenzona. Alcune anticipazioni già si conoscevano da tempo, tanto più che poi sono state confermate da Beniamino Gavio, uno dei consiglieri più importanti della società in questione, nonché primo azionista con una quota di capitale pari al 29,96%. Mancano pochi dettagli per perfezionare l’insediamento del nuovo presidente, una mossa che cerca anche di allontanare il nome di Ponzellini dalle attività aziendali, visto che le dimissioni dell’ex numero uno si riferiscono a fatti relativi all’esperienza nella Banca Popolare di Milano.
Lista Salini per controllo Impregilo
Pietro Salini, uno dei soci di riferimento di Impregilo, lancia apertamente la sfida per il controllo della società, varando una lista unitamente a due membri della famiglia, al presidente Costamagna, a due dirigenti del gruppo e all’avvocato Cera, e insieme a nove consiglieri indipendenti “reclutati” dal mondo dell’industria, da quello accademico e da quello della consulenza.
Una lista dove spiccano anche tre donne, e dove il numero di componenti “familiari” è limitato a due: Pietro (futuro amministratore delegato) e Simon Pietro. Tra gli indipendenti, ricca è la lista di professori, consulenti e uomini e donne dei principali comparti industriali. Non mancano, inoltre, componenti degli attuali vertici come Massimo Ferrari e Claudio Lautizi, e il già ricordato avvocato dello studio Erede, Roberto Cera.
Impregilo alle prese con le dimissioni di Ponzellini
Non c’è un momento di pace per Impregilo: oltre ai confronti con i due principali azionisti, ovvero Gavio e Salini, bisogna infatti fare i conti con l’arresto del presidente Massimo Ponzellini di questi giorni. Si tratta di arresti domiciliari per l’ex numero uno della Banca Popolare di Milano, ritenuto responsabile di aver messo in piedi una struttura parallela negli anni passati per soddisfare favori ed esigenze di politici e personaggi famosi. C’è una precisazione importante da fare, tutte queste accuse e i reati contestati non sono in alcun modo collegabili con il gruppo milanese delle costruzioni, ma si prospettano delle novità alla luce di tutto quello che sta accadendo.
Scontro azionisti Impregilo
È scontro aperto tra i principali azionisti di Impregilo. I due principali partecipanti al capitale sociale, Gavio e Salini (entrambi con quote superiori al 29%) hanno dato vita a un nuovo episodio degli accesi contrasti che stanno contraddistinguendo la vita della società, e che hanno provocato la reazione del presidente Massimo Ponzellini, secondo cui le accuse di una scarsa trasparenza impoverirebbero la discussione sul controllo del gruppo societario.
Ma andiamo con ordine: stando alla “fazione” romana, i vertici della società avrebbero tenuto una condotta “contraddittoria”. La parte capitolina, che fa riferimento a Salini, azionista con il 29,2% di Impregilo, ha infatti attaccato l’attuale consiglio di amministrazione per aver indicato tre nuovi consiglieri la cui nomina è stata sottoposta all’approvazione dell’assemblea. Una proposta “inutile e potenzialmente dannosa” – ha dichiarato Salini, affermando come – “le proposte rappresentano una reazione difensiva e scomposta alle critiche che abbiamo mosso sulla governance e sulla trasparenza del management, che non brilla per chiarezza neppure nella redazione del bilancio”.
Voci di dividendo straordinario per Impregilo
Le ultime contrattazioni del titolo Impregilo sono state contrassegnate da performance nettamente al rialzo, un andamento favorito senza dubbio dalle indiscrezioni che stanno ancora circolando in merito a un possibile dividendo straordinario: il principale gruppo del nostro paese per quel che concerne le costruzioni e l’ingegneria è stato infatti capace di far registrare un rialzo di 6,3 punti percentuali, fermando la sua quotazione poco al di sotto dei tre euro (2,94 per la precisione). Le voci a cui si faceva riferimento in precedenza sono quelle diffuse dal celebre quotidiano Repubblica,il quale ha parlato chiaramente della redistribuzione ai soci di trecento milioni di euro.
Movimenti ai vertici Impregilo
Le nubi intorno ai vertici societari Impregilo si stanno lentamente diradando. A contribuire a far maggiore chiarezza è arrivato Claudio Costamagna, candidato scelto da Pietro Salini per ricoprire l’incarico di presidente della società. Ne è conseguito un rincorrersi di voci e indiscrezioni, e un unico dato certo: Costamagna, in queste ore, starebbe indicando gradualmente alcuni nomi da eleggere come possibili consiglieri di standing, con i requisiti dell’indipendenza, da presentare in assemblea nella seduta di un prossimo luglio che appare ancora molto lontano.
Il nome di Costamagna è di primissimo livello: ex banchiere alla Goldman Sachs, oggi consigliere indipendente nel consiglio di amministrazione di Luxottica e di Dea Capital, è molto conosciuto su scala internazionale. La presidenza è invece attualmente affidata a Massimo Ponzellini, che percepisce uno stipendio non dissimile a quello dell’amministratore delegato Alberto Rubegni. Le deleghe del gruppo verrebbero affidate a Pietro Salini, che ha affermato di volersi assumere la responsabilità della gestione del gruppo di costruzioni.
Scalata Salini su Impregilo
Grandi novità in casa Impregilo: Salini è infatti salito ufficialmente al 20%, aprendo di fatto una nuova era nelle strategie di espansione sul mercato. Contemporaneamente all’attacco di Salini al capitale di Impregilo, infatti, è emerso che la famiglia Benetton, proprietaria di Atlantia, avrebbe deciso di vendere la propria quota alla famiglia di Tortona, che diventerà così il titolare effettivo della società di costruzioni. Intanto, Atlantia ha sciolto la propria riserva, e si sarebbe dichiarata pronta al via libera nei confronti della Argo Finanziaria, che sta dunque per venderle la propria quota.
Gli avvenimenti delle ultime ore pongono così fine alle settimane di indiscrezioni che avevano preceduto l’ufficialità dell’attacco di Salini su Impregilo: Salini ha infatti di fatto ammesso di aver rastrellato il 15% della società di costruzioni, anticamera per la proposizione di un’aggregazione industriale. Nell’attesa, ha continuato ad accumulare quote di capitale sociale, fino ad ottenere un altro 5%, giungendo fino al 20%, per un costo compreso tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Si allontana l’ipotesi opa per Impregilo
Impregilo rimane al centro delle cronache finanziarie per conoscere il destino a cui andrà incontro: le indiscrezioni di stampa di ieri mettevano chiaramente in luce tre opzioni da sfruttare per quel che riguarda il gruppo Salini. In pratica, le alternative possibili riguardano il blocco di tutte le operazioni straordinarie e della quota di capitale (attualmente al 15-20%), la presentazione in assemblea e la richiesta esplicita di rinnovare i vari organi societari che la compongono e addirittura non viene esclusa nemmeno l’offerta pubblica di acquisto (opa) di tipo volontario, anche se per il momento si è piuttosto lontani dal limite del 30%. I costruttori romani sono infatti i primi azionisti della spa lombarda e sono ben consapevoli che qualsiasi tipo di operazione finanziaria (acquisto di titoli azionari in primis) deve essere opportunamente comunicata.