Il Composite Leading Indicator (CLI) dell’OCSE è un indicatore anticipatore dell’andamento dell’economia nel breve termine (presume l’economia a sei/nove mesi dopo la rilevazione). È curato dall’Ocse e a luglio ha segnalato un ulteriore rallentamento di alcune delle principali economie mondiali. Per l’Italia ha mostrato un calo a 99,6 da 100,3 segnalando una stagnazione per l’economia. L’indicatore relativo ai paesi dell’Ocse mostra invece una discesa a 101,6 da 102,1, mentre quello sui paesi del G7 mostra un calo a 102 da 102,5. Dalle statistiche elaborate dall’Ocse emerge un quadro che mostra una spesa pubblica in Italia in linea alle altre principali economie anche se con qualche differenza rispetto ad alcune voci di spesa pubblica.
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Dollaro, fine anno volatile
Anno che non termina all’insegna della tranquillità per il dollaro. Anche nel 2010, come ormai avviene da qualche anno, il biglietto verde subisce delle variazioni
Piazza Affari: Telecom Italia si mantiene sopra l’Euro
Nonostante l’indice di riferimento sta attraversando un periodo difficile per la paura di nuovi affondi sotto a 18000 punti, Telecom Italia regge i livelli raggiunti
Analisi Tecnica: attesa l’apertura di Wall Street, con l’ultimo setup orario sul DJIA
Europa in campo positivo, ma in forte correzione rispetto ai massimi toccati stamattina: c’è attesa per l’apertura di Wall Street, che si spera darà indicazioni
Analisi Tecnica: indice Nikkei nel lungo periodo
Altra seduta negativa per il Nikkei nella notte appena passata che registra una “lieve” flessione di 0,80% che non spaventa visti i trascorsi dell’ultimo anno:
Analisi Tecnica: analisi S&P-Mib e livelli operativi per il derivato
Decima candela rossa per il mercato italiano: il ribasso partito dai 20996 continua a rompere supporti e trascinare in basso i titoli del paniere S&P-Mib. Dopo la rottura dei 18300 siamo ormai prossimi al target dei 17000, ultimo forte supporto prima di vedere minimi veramente da panico.
Il Main Trend di Gann si consolida a negativo ancorandosi al minimo della precedente seduta a 17255.
Non si esclude comunque un ritorno al test dei 17300, anche se la vera resistenza da violare in grado di dare vigore ai prezzi sarà 18740. Il livello indicato avrà valore operativo solamente a due condizioni e cioè:
1° non devono essere segnati nuovi minimi, altrimenti sarà necessario ricalcolare le resistenze future al di sopra dei prezzi;
2° il Main Trend dovrà invertire al rialzo, il che richiede diverse giornate, considerando che è un indicatore di breve-medio periodo se applicato sul daily.
Analisi Tecnica: brutta settimana per l’S&P-Mib
La settimana si chiude per l’S&P-Mib con una performance negativa prossima al 7%: dopo aver aperto la settimana a quota 19992, l’indice segna un massimo iun area 20200 per poi ripiegare violentemente sotto la pressione delle vendite fino a segnare il minimo a 18306. In chiusura recupera poi 400 punti portandosi a 18703.
Gli swing sul weekly girano in negativo, mentre il Main Trend rimane saldamente ancorato al minimo della prima settimana di Dicembre dopo il tentativo d’inversione attualmente fallito. La mancara revisione dei minimi del 2008 unita al superamento dei 21000 girerà in positivo l’indicatore, e solo in quel momento si potrà valutare un ingresso long di medio periodo.
Sul grafico daily, il Main Trend diventana negativo dopo il minimo segnato Lunedì mattina. Al superamento del supporto passante per 19600 accellera poi al ribasso fino a colpire il target a 18300, livello dal quale poi trova la forza per un timido rimbalzo.
Analisi Tecnica: S&P-MIB arriva al target…ed ora?
Nuovo scrollone per le borse mondiali con l’indice italiano che chiude mettendo a segno una performance negativa prossima al 2%. Nelle prime 4 ore di
Analisi Tecnica: S&P-MIB manca il rimbalzo
L’indice italiano S&P-MIB manca clamorosamente il rally che si stava per confermare e doveva portare le quotazioni a toccare i 22000 punti dopo il taglio dei 20346.
Dopo aver violato il livello con una candela verde addirittura aprendo la giornata quasi al di sopra dello stesso, ripiega al di sotto nel giro di soli 3 giorni per poi sprofondare a 19445 sfiorando i 19289 di minimo di giornata.
Il fatto più preoccupante è l’inversione del Main Trend da positivo a negativo in soli 3 giorni consecutivi: il cambiamento è stato rapido, segno che qualcuno è fortemente convinto di un nuovo affondo.
Ora la violazione del supporto a 19704 insieme all’inversione del Main Trend richiederebbe la realizzazione di un minimo a 18290.
Analisi Tecnica: Fiat dal medio al breve periodo
Tra i titoli preferiti dai daytrader per quanto riguarda il paniere SPMIB c’è sicuramente FIAT. Gli scambi sono elevati, e le azioni sono trattate tanto dai cassettisti quanto dagli scalper più veloci. Analizziamo dunque l’andamento di medio periodo al fine di fornire indicazioni di massima per chiunque desidera investire in questo titolo.
Iniziando da una visione weekly (quindi a candele settimanali) si nota innanzitutto che, a differenza dell’indice di riferimento, il minimo assoluto è stato fatto nel 2005 (precisamente nella settimana del 18 Aprile) ad un valore di 4,3581. Tale prezzo non è ancora stato rivisto, poiché il minimo di periodo è stato fatto tre settimane fa’ a 5,2350. Sostanzialmente si tratta di un segnale di tenuta rispetto all’indice, per cui nel medio periodo sembra che se l’indice prenderà la strada del rialzo, il titolo FIAT ne trarrà beneficio sovraperformando l’SPMIB. Importante sarà la tenuta del livello 4,82 se verrà raggiunto, sul quale iniziare ad accumulare, con entrate frazionate in attesa degli sviluppi di medio periodo. In ultimo, la situazione di ipervenduto dell’RSI settimanale fornisce un’indicazione di rimbalzo, utile per riportare i prezzi in una situazione di equilibrio.
Analisi dell’indice Dow Jones di lungo periodo
Dopo l’ennesima giornata di panico sui mercati, è il caso di proporre un’analisi di lungo periodo. Le domande che affliggono gli investitori sono molte, e le risposte ancora incerte dal punto di vista fondamentale. Proviamo quindi a valutare la situazione dal punto di vista puramente grafico/tecnico.
Per l’analisi si è scelto l’indice Dow Jones a rilevazione candlestick con time frame mensile (ogni candela corrisponde a un mese di contrattazioni).
Il massimo storico dell’Ottobre 2007 a 14198,10 è ormai lontano, i prezzi si stanno confermando sui livelli del 2004 in zona 9500. La discesa ha avuto inizio con l’abbandono della parte superiore del canale azzurro da parte delle quotazioni: l’indice ha inoltre violato al ribasso la mediana del canale (azzurra tratteggiata), pessimo segnale per i compratori.