Tempo di nuovi bilanci per Credit Agricole. Il colosso del credito francese è infatti alle prese con un nuovo rendiconto economico finanziario, nel quale compare un peso pari a 427 milioni di euro per la quota detenuta in Intesa Sanpaolo, con partecipazione ora sotto il 2 per cento. Tra gli altri pesi particolarmente ingenti, il costo delle esposizioni in Grecia, che ammonta a circa 370 milioni di euro. Facciamo il punto della situazione, e cerchiamo di capire perchè la banca francese abbia svalutato pesantemente quella italiana.
Intesa SanPaolo
Semestrale Banca Imi
Banca Imi, la banca d’investimento controllata da Intesa Sanpaolo (qui i risultati semestrali della capogruppo) e attualmente guidata dall’amministratore delegato Gaetano Miccichè, ha chiuso positivamente il primo semestre del 2012. Un periodo nel quale è stato possibile registrare una significativa crescita dell’utile netto, con una buona performance della gestione caratteristica, a sua volta spinta al rialzo dai profitti di natura finanziaria provenienti dalle attività di capital markets, trading, sales. Ridotto, nel secondo trimestre, l’apporto del margine da interessi.
Utile Intesa Sanpaolo dimezzato
Così come Unicredit, anche Intesa Sanpaolo si trova a fare i conti con un calo drastico della redditività di periodo. La recessione in atto ha infatti pressochè sostanzialmente costretto l’istituto di credito ad incentivare gli accantonamenti, erodendo la quota di redditività netta che a giugno è calata del 41 per cento. Tuttavia, il patrimonio della banca è ai vertici più elevati nel vecchio Continente, conferendo la giusta soddisfazione all’amministratore delegato Cucchiani.
Stime Intesa Sanpaolo 2012
L’amministratore delegato del gruppo Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, ha ribadito cautela nella formulazione delle previsioni per il 2012, dopo un trimestre iniziale che è stato archiviato con risultati positivi. Un 2012 che – ha dichiarato Cucchiani – non sarà per niente facile, e che verrà portato avanti con l’obiettivo di garantire agli azionisti un dividendo che sia in linea con quello dello scorso anno.
“Dopo i primi tre mesi bisogna esprimere qualche cautela: i risultati del trimestre sono quasi troppo buoni. Bisogna essere cauti nelle estrapolazioni per il futuro. Non possiamo pensare oggi di poter moltiplicare per quattro i risultati del primo trimestre. Non estrapoliamo da questo trimestre i risultati dell’intero esercizio” – ha dichiarato Cucchiani, ribadendo poi che per il dividendo – “ci sentiamo l’impegno morale di arrivare a una situazione che ci consenta di arrivare a distribuire un dividendo almeno pari a quello del 2011”.
Intesa Sanpaolo prima trimestrale 2012
È certamente positiva, soprattutto in valutazione del contesto generale, la prima trimestrale 2012 di Intesa Sanpaolo. Il gruppo bancario ha infatti chiuso il primo periodo dell’esercizio con utili pari a 804 milioni di euro, in incremento di 21,6 punti percentuali, e un giro d’affari in aumento a 4,81 miliardi di euro (+ 14,5 punti percentuali). A pesare sono ancora gli accantonamenti, aumentati del 45%, come conseguenza di uno scenario economico molto critico.
Si tratta, come evidenza una nota di gruppo, del “risultato più elevato degli ultimi sette trimestri e già pari al payout per l’esercizio 2011”. Escludendo tuttavia le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto normalizzato cala a quota 746 milioni di euro, rispetto ai 265 milioni di euro del quarto trimestre del 2011 e rispetto ai 762 milioni di euro del primo trimestre del 2011. I ricavi hanno trascinato al rialzo la gestione operativa del 32%, a quota 2,6 miliardi di euro.
La cedola bassa di Intesa è un investimento per il futuro
Anche gli azionisti si sono dovuti arrendere al fatto che l’ultima cedola messa a disposizione da Intesa Sanpaolo non è delle più esaltanti (cinque centesimi di euro per la precisione), ma lo stesso istituto di credito ha voluto spiegare il significato e le conseguenze di una scelta simile: secondo quanto affermato, infatti, da Andrea Beltratti, il quale altro non è che il presidente del Consiglio di Gestione, l’importo in questione, il quale sarà distribuito nel corso di quest’anno e facendo riferimento all’esercizio del 2011, è un investimento che non renderà nell’immediato per quel che concerne la crescita e i dividendi stessi, ma soltanto in futuro. Lo stesso Beltratti, poi, ha aggiunto come tutto il resto sarà invece investito nuovamente in azienda con un obiettivo sempre in primo piano, vale a dire quello della crescita.
Dividendo Intesa SanPaolo di 5 centesimi di Euro
Anche per Intesa SanPaolo è tempo di bilanci; il primo istituto italiano chiude il 2011 con una svalutazione complessiva di 10.2 miliardi per una perdita che si aggira sugli 8.19 miliardi. L’utile netto normalizzato è di 1.93 miliardi mentre, in calo del 17.1% rispetto al periodo precedente. Alla luce di quanto è emerso dall’ultimo CDA nell’immediato futuro Intesa SanPaolo potrebbe rivedere le politiche legate alle azioni di risparmio, visto che non si sono dimostrate una fonte di capitale efficiente, secondo Cucchiani. Immediatamente dopo queste dichiarazioni la Borsa smentisce e le Risparmio volano oltre il 9% mentre le ordinarie restano al 4% circa.
Interessante invece la decisione sul dividendo; si tratta per il 2011 di un corrispettivo di 5 centesimi per azione che Cucchiani definisce “il floor”. In sostanza per non deludere troppo le aspettative ed evitare un sell-off, insieme ad una “brutta” notizia come quella di un dividendo al di sotto delle attese, si informa anche che i piano per il 2012 sono di crescita e consolidamento e quindi il prossimo anno il dividendo sarà sicuramente maggiore.
Distribuzione dividendo banca Intesa e Credem 2011
È una vera e propria ondata di azzeramenti dei dividendi quella che gli azionisti degli istituti di credito italiani si stanno accingendo ad affrontare. Unica eccezione sembra esser rappresentata da Credem e Intesa Sanpaolo, che sembrano invece intenzionate a continuare a premiare il rischio dei propri soci, mediante una cedola che si preannuncia quindi essere soddisfacente, se confrontata con quanto applicato (o non applicato) dai principali competitors.
Intesa Sanpaolo sembra infatti intenzionata a proporre un dividendo pari a 0,05 euro per azione, contro gli 0,08 euro per azione del 2010, mentre Credem dovrebbe addirittura invertire la tendenza, con il consiglio di amministrazione che proporrà all’assemblea un dividendo pari a 0,15 euro per azione, in incremento rispetto a 0,10 euro per azione dell’esercizio precedente.
Previsioni su Intesa SanPaolo marzo 2012
Intesa SanPaolo (codice di borsa: ISP) si è allontanata dai top dello scorso 8 febbraio toccati a 1.65€. Ieri in chiusura il titolo ha fatto segnare un calo dello 0,66% a 1.5€, cioè una flessione del 10% dai massimi di periodo. Tuttavia, il ritracciamento avvenuto nell’ultimo mese circa sembra essere dettato maggiormente dalle prese di beneficio dopo il rally di inizio anno. Infatti, in questa prima parte del 2012 il titolo è arrivato a guadagnare fino al 28% mentre dai minimi di quest’anno di area 1.09€ la performance massima realizzata supera il 50%.
Dividendo Intesa 2012 tra due settimane
La vicenda relativa al dividendo che Intesa Sanpaolo distribuirà in relazione all’anno attualmente in corso ha fatto sorgere più di un dubbio sull’importo definitivo: perché tanta indecisione? La banca ha continuato a tentennare nel fornire una informazione così importante per gli azionisti, ma ora sembra che questa fase così incerta sia finalmente giunta a conclusione. L’indiscrezione giunge direttamente da uno degli azionisti di Intesa stessa, vale a dire la Fondazione Cariparo (Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo), con il numero uno Antonio Finotti che ha messo in luce lo scenario più probabile. Bisognerà infatti attendere ancora due settimane, dato che la distribuzione di questo acconto è prevista in calendario per il prossimo 15 marzo, proprio nel momento in cui verremo a conoscenza di altre dichiarazioni delle fondazioni che fanno parte del mondo Intesa Sanpaolo.
Nuovo bond Intesa Sanpaolo scadenza 2017
Intesa Sanpaolo lancia un nuovo bond con scadenza a 5 anni. La nuova obbligazione senior, con termine al 2017, è stato emesso con successo, come dichiarato dalla stessa banca in un comunicato a conferma dell’elaborazione della transazione, avvenuta per un controvalore pari a un miliardo di euro.
Ancor prima del comunicato dell’istituto di credito, era giunta la dichiarazione anticipativa del presidente del consiglio di gestione della banca, Andrea Beltratti, a margine della presentazione in Borsa del nuovo Codice di Autodisciplina delle società quotate. Dichiarazione anticipativa che ha di fatto ribadito il buon esito della negoziazione del bond nel mercato primario, con conseguente soddisfazione da parte dei vertici dell’azienda bancaria.
Settore Bancario positivo a Piazza Affari
Dopo almeno due sedute incerte che sembravano costringere il FTSE-Mib ad un ritorno verso quota 16000 finalmente la situazione cambia e lo fa’ fin dai primi scambi. Durante la seduta di ieri a Wall Street la negatività ha portato il Dow Jones sotto a quota 12800 dove poi è iniziato il recupero nell’ultima ora che ha riportato in quota l’indice USA per un close daily a 12878 punti.
La scia positiva è continuata sui mercati asiatici e prosegue nell’Eurozona fin dalla mattina; l’apertura di Piazza Affari prossima a 16.600 punti è un segnale estremamente positivo che fa’ scattare immediatamente gli acquisti che portano l’indice a raggiungere velocemente 16700. La resistenza prossima a 16800 punti difficilmente verrà vista durante la seduta di oggi, ma attualmente ci sono i presupposti per un recupero a breve della positività per l’avvio anticipato di un ciclo a due settimane.
Settore Bancario affonda le Borse
Dopo un’ottava tutto sommato positiva (grazie sopratutto al gap-up di venerdì scorso) i mercati Europei si avviano ad un close settimanale difficile in cui i bancari sono i protagonisti assoluti.
Fino a ieri il rialzo è stato sostenuto proprio dal settore bancario insieme a quello assicurativo, sempre più legati ed al centro del pericolo recessione; dopo il doppio massimo di ieri ed il gap lasciato aperto sul grafico del FTSE-Mib un venerdì “rosso” era quasi inevitabile e per questo gli investitori non sono spaventati. I traders prendono profitto dalle operazioni di breve e questo dimostra che non c’è ancora fiducia nel lasciare le posizioni overnight; la situazione è nettamente migliorata nelle ultime settimane ma ancora l’azionario non convince i grandi fondi che aspettano il momento giusto per riprendere gli acquisti e trascinare verso l’alto i titoli favoriti.
Piazza Affari: i titoli del giorno a Milano
Giornata positiva e tutto sommato tranquilla quella di oggi, Martedì 8 Novembre; a Piazza Affari il FTSE-Mib è in guadagno del 2.44% al momento e nonostante il recupero sia incerto l’indice promette di chiudere ben sopra la parità e forse anche al di sopra degli attuali valori; la divergenza con il Dow Jones è risultata essere positiva e la resistenza a 15750 è stata facilmente superata per un ritorno immediato a 16000 punti dove invece passa il livello daily valido in close di giornata.
Al momento a guidare il rally è proprio il settore bancario che totalizza un guadagno di oltre il 3% totale; Intesa SanPaolo in cima alle blue-chips recupera il 5.61% seguita da Unicredit con il 4.55% di guadagno. Ubi Banca infine (+2.79%) completa il “tris” di istituti bancari che nella giornata di oggi saranno sotto strettissima sorveglianza; l’eventuale perdita del supporto a 15750 sull’indice di riferimento italiano infatti invertirebbe le aspettative girando la tendenza al ribasso, e proprio questi tre titoli sono quelli che potrebbero accusare le conseguenze più gravi.