Commodities: target e livelli delle più trattate

 Sembra ormai esplosa la bolla delle Commodities: in soli 4 mesi alcune hanno addirittura dimezzato il loro prezzo sul mercato (è il caso del rame e del petrolio che rispettivamente hanno subito ribassi del 50% e 53%). Graficamente, non si può ancora affermare che abbiamo toccato il fondo: mancano all’appello target ribassisti che non sono ancora stati smentiti (nonostante la ripresa parziale di alcuni livelli) in nessun modo. Per cui attualmente si mantengono le posizioni short riducendo gli stop loss e ponendo particolare attenzione alle singole giornate di contrattazione.
Precedentemente abbiamo proposto diverse analisi su alcune commodities interessanti, vediamo ora come si è evoluta la situazione dopo qualche tempo:

Spunti rialzisti dall’America: Dow Jones e S&P-500 invertono la tendenza di brevissimo periodo

 L’indice Dow Jones Industrial Average per 3 settimane consecutive non rompe al ribasso il supporto dinamico di lungo periodo azzurro: il minimo della settimana appena conclusa è stato creato proprio a ridosso della trend-line ad un valore di 8143,59; da questo valore i compratori hanno “spinto” le quotazioni fino ad un massimo di 9454,36 per poi concludere la candela weekly il giorno Venerdì a 9325,01 punti indice.
Il grafico daily mostra diversi spunti rialzisti creati nelle ultime 2 settimane.

S&P-MIB: target raggiunto, nuovo livello di supporto

 Continuiamo a monitorare da vicinissimo il nostro indice italiano: la delicatezza dei livelli sui quali ci stiamo muovendo, merita un’attenzione particolarissima. La giornata di ieri Giovedì 30 Ottobre ha disegnato sul grafico un’altra potenziale Doji: le contrattazioni sono iniziate a 20734 e si sono concluse a 20768, due valori molto vicini che disegnano sul grafico daily un body ridottissimo, quasi inesistente. La differenza rispetto alla Doji del 27 Ottobre, è la posizione: non trovandosi ad un bottom (o ad un top) di un movimento importante, l’operatività su violazione dei livelli estremi (21238-20418) è estremamente sconsigliata.

Piazza Affari vola in alto: raggiunta la prima resistenza

 A livello settimanale l’indice SPMIB recupera i minimi del 2003: sarà importante chiudere sopra i 20346 la settimana corrente per allontanare almeno momentaneamente lo spettro di un nuovo minimo annuale da panico. L’importanza di questo grafico è stata indicata da Mr. Gann, che più volte nei suoi scritti ripete la valenza delle indicazioni scaturite dallo studio dei grafici weekly. È fondamentale quindi tenerlo sempre aggiornato indicando i massimi e minimi di periodo e assoluti, oltre ai livelli di resistenza e supporto sia statici sia dinamici.

S&P-MIB: la settimana inizia in rosso

 Seduta di inizio settimana ancora una volta negativa per l’SPMIB: le compravendite sul più importante indice italiano iniziano in mattinata a quota 19078. Dopo pochi minuti si raggiungono immediatamente i 18589 punti indice, che diventeranno i minimi di giornata dai quali si è ripartiti verso i massimi raggiunti nel primo pomeriggio a quota 19405. La particolarità della giornata è che il prezzo di chiusura (19092) risulta essere decisamente vicino all’apertura: si può affermare che il prezzo di apertura e di chiusura sono quasi coincidenti. Tale particolarità conferisce una forma importante alla candela sul grafico daily, che nello specifico prende il nome di candela Doji. La Doji indica un’equivalenza delle forze in gioco (la forza dei compratori e quella dei venditori si equivalgono) e quindi mostra un’indecisione sulla direzionalità del mercato. Il fatto che si la Doji si sia formata su un probabile minimo di periodo avvalora l’ipotesi invece di un cambio di tendenza almeno di breve periodo.