A un anno dalla quotazione di Facebook in borsa, il bilancio per il social network non è affatto entusiasmante. Quella che era stata indicata come l’Ipo del secolo, la più attesa da investitori e analisti finanziari di tutto il mondo è stata finora un vero e proprio flop. Il titolo ha perso quasi un terzo del suo valore di borsa: collocato a 38 dollari, oggi ne vale solo 26 (la chiusura di venerdì indicava un prezzo di 26,25 dollari). A inizio settembre 2012 il titolo toccava il record negativo di 17,55 dollari.
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Risarcimenti Ipo Facebook
La Sec (Securities and Exchange Commission, una sorta di Consob americana) ha annunciato di aver approvato il piano di compensazione da 62 milioni di dollari proposto dal gruppo Nasdaq OMX alle società che hanno subito perdite in occasione dell’Ipo di Facebook, avvenuta lo scorso maggio. Nella nota, Nasdaq ha annunciato il via libera al piano da parte della Sec: pertanto, le società che hanno subito danni durante l’offerta pubblica iniziale delle azioni Facebook potranno avere una settimana di tempo per poter presentare la domanda di risarcimento.
Target price Facebook 40$ secondo Nomura
Il broker nipponico Nomura ha avviato oggi la copertura sul titolo Facebook, che si è quotato sul listino azionario americano Nasdaq lo scorso 18 maggio a un prezzo di collocamento fissato a 38 dollari per azione. Dal primo giorno di quotazione, però, è avvenuto un clamoroso calo del titolo che dai massimi di 43,1 dollari è sceso fino a 25,52 dollari, che al momento resto il minimo storico toccato lo scorso 6 giugno. Da allora il titolo Facebook si è ripreso e ieri ha toccato per la prima volta dal 25 magggio scorso quota 32,5 dollari.
Nasdaq rimborsa investitori per Ipo Facebook
Il gruppo Nasdaq Omx, che controlla la borsa dei titoli hi-tech, ha stanziato 40 milioni di dollari per rimborsare broker e investitori che hanno subito danni a seguito del temporaneo “black-out” degli scambi nella mattina dell’atteso collocamento azionario di Facebook. L’amministratore delegato del Nasdaq, Robert Greifeld, porgerà le sue scuse ufficiali per i problemi tecnici causati dal sistema di scambio del Nasdaq, che hanno complicato non poco l’Ipo di Facebook avvenuta lo scorso 18 maggio. Si tratta di un rimborso parziale rispetto alla perdita complessiva di 100 milioni di dollari subita dai vari Ubs, Citadel, Citigroup, Knight Capital Group e altri ancora.
Morgan Stanley ha guadagnato 100 milioni dal crollo di Facebook in borsa
Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.
Facebook finisce nel mirino della SEC
E’ iniziata nel peggiore dei modi l’avventura di Facebook in borsa. Il titolo, che è stato quotato venerdì 18 maggio sul listino Nasdaq a un prezzo di collocamento pari a 38 dollari, sta crollando sotto i colpi delle vendite e negli ultimi due giorni ha già perso il 20% circa. Ieri il titolo ha toccato un minimo intraday a 30,9 dollari, chiudendo poi a 31 dollari con un vistoso calo dell’8,9%. Il giorno prima era scesa dell’11%. Dai top assoluti di 43,1 dollari toccati venerdì, la discesa è stata pari al 39%.
Facebook in borsa dettagli ufficiali
Se da un lato la discesa in Borsa di Facebook non è andata esattamente come si era previsto, dall’altro non si può certo dire che il collocamento sia stato negativo.
Il colosso dell’hi-tech, che si è presentato sul Nasdaq con una quotazione record, ha ricevuto sul subito una quantità di domanda notevole; poco dopo il collocamento le azioni sono letteralmente schizzate al rialzo ed i 38 $ iniziali sembravano fin pochi rispetto al top raggiunto, prossimo ai 45 dollari per azione.
Proprio nel momento di massima espressione dell’euforia ecco che il vento cambia direzione ed il mercato crolla sotto il suo stesso peso; il rialzo registrato dopo l’IPO ha spinto molti investitori a liquidare buona parte della propria posizione sul mercato per iniziare ad incassare i profitti dell’ottimo investimento appena registrato.
Titolo Facebook nel giorno dell’IPO
Facebook è sbarcato in borsa e subito sono iniziate le polemiche al punto che la società di controllo della Borsa Americana ha dovuto aprire un’inchiesta sull’IPO più importante del secolo. Il titolo Facebook è infatti sbarcato sul Nasdaq con 5 minuti di anticipo rispetto all’orario concordato e questo ha creato non pochi disagi. Da subito il titolo Facebook ha iniziato una importante salita fino a toccare i 45 dollari per azione ovvero 7 dollari in più rispetto al prezzo di collocamento fissato a 38 dollari per azione. Dopo una prima salita, come era prevedibile, il titolo è nuovamente sceso fino a raggiungere il prezzo di collocamento e questo è per far apprezzare l’IPO a tutti gli investitori.
Facebook debutta al Nasdaq a 38 dollari
Mancano ormai poche ore e finalmente Facebook sbarcherà ufficialmente sul listino azionario americano Nasdaq. Il simbolo di negoziazione sarà FB. Intanto anche l’ultimo tassello è andato al suo posto. Il prezzo dell’Ipo è ora ufficiale: 38 dollari per azione. Il pricing dei titoli Facebook va a fissarsi proprio sul massimo della forchetta prevista (34-38 dollari), che era stata già aumentata dalla precedente valutazione (28-35 dollari). La capitalizzazione di partenza per il colosso dei social media sarà pari a 104 miliardi di dollari, una cifra record e senza precedenti per l’Ipo di una big americana.
Come investire in Facebook
Oggi è senza dubbio il giorno di Facebook, che sbarcherà al Nasdaq con il simbolo FB. Il roadshow di presentazione della società di Menlo Park agli investitori istituzionali ha portato in dote una domanda boom e un aumento della forchetta del prezzo di collocamento a 34-38 dollari per azione da 28-35 dollari. Le 337,4 milioni di azioni offerte sono andate letteralmente a ruba. Il sold-out anticipato ha fatto sì che l’offerta fosse aumentata di altre 50 milioni di azioni. Ma in che modo è possibile investire in azioni Facebook direttamente o indirettamente?
General Motors non investirà più in Facebook Ad
A poche ore dallo sbarco definitivo in borsa, Facebook deve far fronte a un intoppo che potrebbe ledere in qualche modo l’immagine costruita nel corso del roadshow di avvicinamento alla quotazione ufficiale sul Nasdaq. Infatti, il colosso automobilistico americano General Motors ha deciso di non investire più negli Ad di Facebook. Il gruppo di Detroit, terzo maggiore advertiser negli Stati Uniti, avrebbe notato la poca capacità di influenzare le vendite degli Ad sul social network. Lo scorso anno GM aveva investito 10 milioni di dollari.
Facebook alza prezzo Ipo a 34-38 dollari
Negli ultimi giorni erano emerse alcune perplessità sulla Ipo di Facebook, che sbarcherà sul listino tecnologico Nasdaq venerdì 18 maggio 2012. Il management del social network aveva evidenziato qualche lacuna nei ricavi pubblicitari nella versione cellulare, con una forte crescita degli utenti che non stava generando corrispondenti introiti. Inoltre, si parla da qualche giorno anche del possibile slittamento della finalizzazione dell’acquisto di Instagram da un miliardo di dollari. La domanda degli investitori istituzionali non stava soddisfacendo appieno rispetto alle previsioni iniziali.
Indicazioni negative su Ipo Facebook
L’Ipo di Facebook è certamente il collocamento azionario più atteso dai tempi dello sbarco in borsa di Google. Tuttavia, dopo l’euforia iniziale dovuta anche all’ottimo momento dei titoli legati al web ma più in generale appartenenti al settore hi-tech (Apple docet), gli analisti finanziari iniziano a scorgere le prime nubi all’orizzonte a pochi giorni dallo sbarco ufficiale del social network sul listino azionario americano Nasdaq. Il roadshow di presentazione della società agli occhi degli investitori di tutto il mondo sta facendo emergere qualche dato poco incoraggiante rispetto alle precedenti valutazioni effettuate sia dal top management di Facebook che dalle banche d’affari.
Facebook in borsa non convince tutti
Inizia ufficialmente il “roadshow” di Mark Zuckerberg per incontrare i potenziali investitori e convincerli sulla bontà dell’IPO ormai prossima. A New York, nello Sheraton hotel di Manhattan, è arrivato Mark a parlare ad una platea di 600 potenziali investitori per consolidare i suoi numeri e convincerli a partecipare all’IPO.
Le azioni di Mark verranno vendute tra 28 e 35 dollari l’una per una raccolta complessiva di 13 miliardi di dollari ed un valore di capitalizzazione che, solo secondo alcuni, potrebbe arrivare anche a 140 miliardi di dollari. Questi i numeri dell’IPO dell’anno; sul Nasdaq non vi sono stati altri media quotati come questo, anche se non tutti sono convinti del potenziale del social network.