Dopo le transazioni concluse con Ubs e Barclays, anche Rbs sembra esser destinata a subire l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria piuttosto importante, che andrebbe a concludere una lunga negoziazione le autorità inglesi e americane per risolvere la propria posizione critica nell’orbita dello scandalo Libor. Stando a quanto trapelato dalle solite voci bene informate, l’entità della transazione dovrebbe essere di 500 milioni di sterline, più di 800 milioni di dollari, per un importo a metà tra 1,5 miliardi di dollari accordati da Ubs nello scorso dicembre e i 290 milioni di sterline che Barclays del mese di giugno.
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Scandalo Libor, banche convocate
Sono sette gli istituti di credito convocati (già spiccato il mandato a comparire) per fornire gli opportuni chiarimenti sulle rispettive operatività nei confronti del Libor. Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland, Hsbc, Jp Morgan Chase & Co. Barclays, Citigroup e Ubs dovranno quindi fornire le proprie comunicazioni interne, che dovranno fungere da supporto alle analisi che le autorità stanno conducendo circa le eventuali manipolazioni che i big del credito internazionale avrebbero prodotto uno dei tassi interbancari di maggiore riferimento.
Come la speculazione attacca famiglie, governi e aziende
Il recente scandalo del Libor, ovvero la manipolazione dei tassi interbancari alla City da parte delle grandi banche, è un altro tassello che va ad aggiungersi al grande mosaico della finanza malata che indirettamente provoca gravi danni economici a investitori, famiglie, governi e aziende. La finanza del XXI secolo è avvolta nell’opacità ed è diventata il vero burattinaio del mondo. Le grandi banche, soprattutto quelle anglosassoni, dominano i mercati e generano effetti spesso indesiderati all’economia reale. I prodotti maggiormente sotto accusa sono spesso over-the counter, ovvero non regolamentati.
Dopo la paura credit crunch questa settimana occhi puntati sull’economia reale
Questa settimana finanziaria è iniziata in modo ottimo, con un rimbalzo a doppia cifra di tutte le più importanti piazze finanziarie. I governi delle più importanti economie sembrano essere finalmente riusciti a riportare fiducia in un mercato in preda al panico. Il G7 prima, ma soprattutto il meeting europeo, hanno riportato unità nelle politiche economiche dei vari paesi ed adesso siamo di fronte ad una azione coordinata che punta ad annullare la crisi finanziaria in corso. Abbandonate (speriamo) le paure per il collasso di tutto il settore finanziario, questa settimana torneremo a fare i conti con la realtà economica USA e con le trimestrali delle grandi compagnie quotate.
I tassi sui Fed Funds balzano al 4% dopo la bancarotta di Lehman Brothers
Il dichiarato fallimento di Lehman Brothers ha fatto precipitare le borse internazionali e si sta ripercuotendo sui mercati finanziari di tutto il mondo. L’ennesima vittima
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