Luxury shame, cosa è

Cosa si intende per luxury shame? Parliamo di un comportamento, tipico delle persone fortemente benestanti, di reagire a specifici momenti di crisi economica. Come? Vergognandosi,

Luxottica bilancio 2012 da record

 Il gruppo di occchialeria di lusso Luxottica non finisce mai di stupire. I conti societari relativi all’esercizio 2012 sono risultati al dir poco straordinari, mentre in borsa continua a dare grosse soddisfazioni agli azionisti che vedono il loro investimento crescere di valore giorno dopo giorno. Il 2012 si è chiuso con un utile netto in aumento del 19,8% a 542 milioni di euro, poco sotto le stime di consenso che erano ferme a 562 milioni di euro. Poco importa, anche perché il fatturato ha superato per la prima volta nella storia del gruppo quota 7 miliardi.

Salvatore Ferragamo nuovo record in borsa a 18,95€

 Il settore del lusso continua a brillare a Piazza Affari. In particolare non si ferma la corsa del titolo Salvatore Ferragamo, che ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo del 4,67% a 18,61 euro. Il titolo ha però toccato un top intraday a 18,95 euro, che rappresenta anche il nuovo record storico in borsa per la casa di moda fiorentina. E’ stato superato anche il precedente record di fine aprile 2012 a 18,74 euro. A dare slancio al titolo a Piazza Affari sono state le indicazioni positive fornite dal ceo Michele Norsa.

Tod’s prese di profitto dopo record storico a 98,5 euro

 Il titolo Tod’s, azienda leader italiana nel settore luxory, continua a stupire in borsa. Ieri le azioni della società guidata da Della Valle hanno raggiunto il nuovo massimo storico a 98,5 euro. Negli ultimi quattro anni la quotazione di Tod’s a Piazza Affari è quasi quadruplicata. Stamattina, però, sono scattate le prese di beneficio e il titolo mostra al momento una perdita dell’1,96% a 95,2 euro. Negli ultimi cinque mesi il titolo ha guadagnato poco più del 43% alla borsa di Milano.

Semestrale in miglioramento per Hermes

 Hermes, uno dei marchi del lusso più importanti del mondo, ha potuto concludere un primo semestre 2012 con risultati sicuramente in miglioramento rispetto agli ultimi conseguiti. Il bilancio di periodo parla infatti chiaro, e ha conferito l’opportuna fiducia al top management della società, che si è detto pronto a innalzare l’obiettivo delle vendite per l’esercizio 2012 del 2 per cento, portando l’incremento stimato dal precedente + 10 punti percentuali all’attuale target di + 12 punti percentuali.

Nel corso del primo semestre dell’anno, il gruppo francese ha chiuso con un utile netto in rialzo a 335,1 milioni di euro rispetto ai 290,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2011, contro stime degli analisti pari a 320,7 milioni di euro. Depurato dell’effetto della plusvalenza conseguita grazie alla vendita, effettuata nel 2011, della quota in Jean Paul gautier, l’utile netto sarebbe risultato in crescita di ben 28 punti percentuali.

Luxottica alla prova dei risultati, gli analisti sono scettici sulla tenuta ma il sentiment rimane positivo

 Questa sera, dopo la chiusura dei mercati, Luxottica alzerà il velo sui conti del terzo trimestre. Occhi puntati quindi sul leader mondiale dell’occhialeria che potrebbe aver risentito della contrazione dei consumi negli Stati Uniti, suo principale mercato, dove realizza in dollari più del 70% del fatturato totale. Nonostante il contributo positivo della recente rivalutazione del dollaro (+16% contro l’euro nell’ultimo mese), Luxottica potrebbe avere difficoltà nel centrare i propri obiettivi 2008 e allo stesso modo ci potrebbero essere problemi anche per il 2009. A dirlo sono alcune delle maggiori banche d’affari che, secondo un sondaggio condotto da Bloomberg, prevedono un incremento del 7,8% dei ricavi del terzo trimestre, pari a 1,24 miliardi di euro rispetto a 1,15 miliardi dello scorso anno; le stesse stime indicano un utile netto in calo del 7,9% a 103,1 milioni di euro rispetto ai 112 milioni dello stesso periodo del 2007.

Forte penalizzazione per il settore del lusso. Bulgari teme l’effetto scure del natale di recessione

 Grande debacle per i titoli del lusso, che negli ultimi mesi hanno deluso più di altri comparti, registrando una discesa del 30%. Performance che non si vedevano da tempo e che hanno portato il comparto a trattare a multipli sotto la media storica di 12-13 volte gli utili 2008, a circa 9 volte gli utili previsti per il 2009. A dirlo sono gli analisti di Jp Morgan in uno studio inviato questa mattina ai clienti dove confermano la visione neutrale sul comparto del lusso. Dopo un primo semestre brillante, con vendite superiori al 10% e con una crescita dell’Ebit di circa il 25%, il settore ha percepito i primi piccoli segnali di rallentamento. Un ulteriore rallentamento è atteso nell’ultima parte dell’anno, ma soprattutto nel primo semestre del 2009. Infatti, nel prossimo anno secondo l’analista Melanie Flouquet si assisterà ad una contrazione della crescita dei ricavi dovuta all’impossibilità di aumentare i prezzi e alla pressione sui volumi.