Exploit per il titolo Mediaset alla borsa di Milano, dopo alcuni giorni di correzione a seguito del rally spettacolare delle ultime settimane. Il titolo del Biscione è il più acquistato tra le azioni che compongono l’indice azionario principale milanese. Attualmente alla borsa di Milano il titolo Mediaset guadagna il 7,6% a 1,883 euro, ma i prezzi hanno anche toccato un massimo intraday a 1,904 euro. A mettere il turbo al titolo è stata la promozione ricevuta da Credit Suisse, che ha deciso di incrementare sia il rating che il target price.
Mediaset
Mediaset target alzato da Goldman Sachs a 1,3 euro
La seduta di ieri è stata positiva per il titolo Mediaset, che ha beneficiato dell’incremento del target price da Goldmans Sachs ma soprattutto dell’upgrade della stessa banca americana sulla controllata Mediaset Espana. Secondo la banca d’affari newyorkese, le azioni della società televisiva di Cologno Monzese restano ancora da vendere (rating “sell”), ma il prezzo obiettivo è stato aumentato a 1,3 euro da 0,9 euro, ovvero il 44,4% in più rispetto alla precedente valutazione. Il titolo Mediaset è salito fino a 1,775 euro, toccando così il massimo più alto dal 20 settembre scorso.
Mediaset raccolta pubblicitaria ancora deludente
Continua a deludere la raccolta pubblicitaria di Mediaset, che risente dell’andamento complessivo del comparto. L’azienda ha vissuto un’ultima settimana di dicembre particolarmente instabile, prestando il fianco agli effetti dei risultati preliminari relativi agli introiti promozionali. Complessivamente, il 2012 si chiude in maniera sicuramente negativa per la capitalizzazione di mercato dell’azienda, generando aspettative per un 2013 non certo brillante.
Mediaset vende pubblicità online in Spagna
Mediaset Espana, controllata di Mediaset, ha deliberato di creare una nuova filiale – denominata Adlive – al fine di offrire uno spazio web agli inserzionisti. Sulla base del meccanismo di operatività della divisione, il tempo della pubblicità televisiva verrà utilizzato per trasmettere una specifica pubblicità anche sulla rete. In tal modo la società auspica di ottenere un maggiore flessibilità e una più ampia gamma di pubblicità, come i contenuti di marca, i trailers, i giochi e tanto altro ancora. Servirà per ribaltare una tendenza non favorevole?
Rai chiude primi nove mesi 2012 in perdita
La Rai ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 184,5 milioni di euro, con principale determinante rappresentata dalla contrazione dei ricavi pubblicitari, e dalla crescita dei costi legati agli eventi di natura sportiva. Ad affermarlo è una nota del consiglio di amministrazione, dell’azienda pubblica, che accompagna Mediaset nella migrazione complessiva verso il segno negativo dell’ultima riga del conto economico.
Niente aumento di capitale per Mediaset
Niente aumento di capitale per Mediaset, né alcuna ipotesi di spin-off societario allo studio. A precisarlo è la stessa società di Cologno Monzese, che smentisce in tal modo le indiscrezioni riportate dal Il Mondo secondo cui sul tavolo del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, sarebbe giunto uno studio di una banca d’affari che prevede per il gruppo lo spin-off di Reti Televisive Italiane (Rti), l’azienda che ha il possesso delle concessioni dei canali in chiaro e della pay-tv in una nuova società.
Vendita TiMedia
TiMedia ieri ha vissuto una interessante giornata di Borsa. Come era prevedibile, a spingere al rialzo le quotazioni della società sono state le voci (oramai, ben più che semplici indiscrezioni, quanto primi interessamenti formali), che vedrebbero alcuni partner internazionali nella strada dell’aggiudicazione degli asset della compagnia. Scaduti i termini per la presentazione delle offerte non vincolanti, infatti, si inizia a fare i conti previsionali di quanto potrebbe accadere a La7 e dintorni.
Previsioni azioni Mediaset
Il titolo Mediaset, dopo un lungo periodo di incertezza, respira a pieni polmoni, in una seconda parte d’estate che la compagnia ha visto contraddistinta da discrete performance e forti volumi di compravendite. Tuttavia, non tutto sembra esser chiaro, e all’orizzonte c’è chi scommette su nuovi e gravi declini, visto e considerato che il titolo sarebbe giudicato caro (vale 33 volte gli utili attesi per il 2012) da una buona parte degli osservatori. A ciò si aggiunga inoltre l’indiscrezione che vorrebbe vicinissima una partnership internazionale. Insomma, che fare dei titoli Mediaset?
Piazza Affari prosegue il recupero
Lo scossone del 31 luglio scorso ha destabilizzato leggermente la salita messa a segno dal bottom del precedente 25 luglio, ma sembra non aver cambiato la tendenza in corso che oggi prova a riaffermarsi. Piazza Affari avanza di oltre 1 punto percentuale ed il FTSE-Mib raggiunge quota 14100 punti per un attimo, trainato dal settore bancario e da poche altre blue-chips nettamente in positivo.
Crollo Mediaset in Borsa
E’ una prestazione evidentemente molto deludente quella che sta producendo Mediaset nelle attuali sessioni di negoziazione in Borsa Italiana. Il mercato finanziario ha infatti paura che le prospettive sulla raccolta pubblicitaria – scarse – possano pregiudicare il mantenimento della rotta tracciata dalla compagnia operante nel settore delle telecomunicazioni e dei media e, per tale motivo, ha spinto fino a un – 8% le quotazioni del titolo.
Prima trimestrale 2012 Mediaset
Il primo trimestre 2012, per Mediaset, si è chiuso con risultati fortemente penalizzanti. Stando a quanto dichiarato dal “Biscione”, nella prima parte d’esercizio gli utili netti sarebbero calati da quota 68 milioni di euro agli attuali 10,3 milioni di euro. Ne consegue una contribuzione fortemente negativa per l’intero 2012, anno che dovrebbe chiudersi con un risultato netto inferiore rispetto a quanto conseguito nel precedente esercizio fiscale.
“Sulla base dei risultati conseguiti al termine dei primi tre mesi” – si legge infatti nella nota diramata dal management societario – “se le condizioni di mercato non dovessero evidenziare segni di miglioramento, il gruppo conferma la previsione di chiudere l’esercizio 2012 con un utile netto consolidato inferiore a quello registrato nel 2011”, quando la società riuscì a ottenere un profitto netto pari a 225 milioni di euro.
Mediaset cresce nella tv a pagamento
Il mercato televisivo italiano non sta godendo di un buon momento di forma, eppure non mancano di certo i segmenti ancora in espansione. L’occasione per parlar di ciò è stata offerta dalla recente presentazione della nuova offerta Premium Play da parte di Mediaset.
“Il mercato pay in generale non crescerà” – ha dichiarato in proposito il vice presidente Pier Silvio Berlusconi – “Anzi, è probabile che per la prima volta ci sia una contrazione. Noi ci stiamo difendendo e ad oggi stiamo guadagnando quote di mercato”. Nemmeno troppo tra le righe è il riferimento espresso a Sky Italia, la quale starebbe perdendo clienti, mettendo – si legge su un recente numero di Milano Finanza – la soglia dei 5 milioni di abbonati. Una occasione troppo grossa per lasciarsela sfuggire.
Bilancio Mediaset 2011 approvato
L’assemblea degli azionisti di Mediaset ha approvato il bilancio d’esercizio 2011, con dividendo proposto pari a 0,10 euro per azione, messi in pagamento il 24 maggio 2012, con stacco fissato nella giornata del 21 maggio. Per quanto invece concerne i principali dati di riferimento sugli elementi contabili, il gruppo avrebbe chiuso il 2011 con ricavi consolidati netti pari a 4,25 miliardi di euro, EBIT pari a 538,7 milioni di euro, utile netto pari a 225 milioni di euro (contro i precedenti 352,2 milioni di euro del bilancio chiuso al 31 dicembre del 2010).
La società, oltre all’approvazione del bilancio predisposto dal consiglio di amministrazione, ha altresì nominato un nuovo consiglio di amministrazione in carica fino al 31 dicembre del 2014, che vede il presidente Fedele Confalonieri confermato nella sua carica di vertice del gruppo italiano.
Annullato beauty contest frequenze tv
Nell’attesa di comprendere come i mercati reagiranno in maniera consolidata alla scelta del governo (il riferimento è principalmente sul fronte Mediaset), prendiamo nota dell’annullamento del beauty contest per le nuove frequenze 700 Mhz, che avrebbe dovuto assegnare le stesse nei confronti delle emittenti televisive. La decisione, nell’aria da giorni, era divenuta ufficiale nelle ultime ore, grazie al suo inserimento nell’emendamento al decreto di semplificazione fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri e quindi depositato alla Camera.