Nella giornata di ieri abbiamo assistito a un nuovo rally dell’indice azionario milanese FTSE MIB, che ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,96% a 17.897 punti. La borsa italiana è stata la migliore in Europa e l’indice principale ha anche aggiornato i top di periodo, salendo fino a 17.925 punti sui livelli più alti da agosto 2011. Da inizio anno il FTSE MIB guadagna già il 10%, mentre negli ultimi tre mesi ha messo a segno una performance superiore al 15%.
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Unicredit possibile chiusura di 50 filiali in Germania
Secondo indiscrezioni di stampa, Unicredit potrebbe chiudere 50 filiali in Germania tagliando 1.000 posti di lavoro entro la fine del prossimo anno. Secondo la maggior parte degli analisti finanziari, la notizia è positiva per i conti della banca di Piazza Cordusio che da tempo è focalizzata in un processo di riduzione di costi. Secondo gli esperti di Cheuvreux, la notizia – se confermata – avrà un impatto positivo del 3% sull’utile per azione di Unicredit. Intanto a Piazza Affariil titolo Unicredit segna un rialzo dello 0,9% a 4,506 euro.
Diasorin giù in borsa dopo downgrade inizio 2013
Non è stato un inizio 2013 facile per il titolo Diasorin, che stamattina è sceso sui minimi più bassi a un mese a 27,66 euro. Al momento la quotazione del titolo è di 27,9 euro, per una perdita momentanea del 2,14%. Ieri, invece, Diasorin era crollato alla borsa di Milano del 6,34%, dimostrando di fare nettamente peggio del mercato e soprattutto acquistando l’etichetta del worst performer dell’indice azionario FTSE MIB. Sul gruppo produttore di test nell’ambito dell’immuno-diagnostica stanno pesando diversi downgrade di case d’affari e broker.
Banche italiane promosse da Ubs
La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).
Fiat aumento di capitale improbabile secondo Mediobanca
Da qualche giorno si parla con insistenza della possibilità di un aumento di capitale per Fiat, ipotesi comunque già smentita a gran voce dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. Venerdì il titolo era stato sotto i riflettori a Piazza Affari, chiudendo la seduta con un ribasso vicino al 2% anche se nell’intraday aveva evidenziato perdite maggiori. Stamattina le azioni della casa automobilistica torinese evidenziano un guadagno dell’1,54% a 3,686 euro, con i prezzi che hanno toccato un top intraday a 3,7 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno affrontato l’argomento della possibile ricapitalizzazione.
Utile Mediobanca in forte crescita
Il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2012 – 2013 si chiude con un boom dell’utile netto per Mediobanca, che può vantare un’ultima riga del conto economico in forte aumento a 109 milioni di euro, sopra il consensus di 85 milioni di euro. Ricavi invece in calo del 5 per cento a 453 milioni di euro, core tier all’11,5 per cento (pressochè stabile) e total capital ratio al 14,1 per cento. Vediamo allora come è andato il periodo fiscale per l’istituto d’affari, e quali sono le prospettive sul breve termine.
Valutazione Mondadori
Mediobanca ha rivisto i giudizi su Mondadori. In particolare, la società ha stabilito che nel 2012 l’azienda subirà un calo dei ricavi rispetto a quanto precedentemente stimato, con conseguente flessione delle successive voci di bilancio. L’impegno di Mondadori verso il pieno controllo dei costi frutterà pertanto solo parzialmente i frutti desiderati, visto che non riuscirà a compensare il calo dei ricavi, ora auspicabili intorno a 1,43 miliardi di euro a fine anno, rispetto a 1,51 miliardi di euro di fine 2011. L’Ebitda dovrebbe così calare del 31,9 per cento a 89 milioni di euro (in calo del 26 per cento rispetto alla precedente stima di Mediobanca).
Difesa Nagel nello scandalo Ligresti
Tirato in ballo – e nemmeno troppo per il sottile – all’interno della vicenda Ligresti – Fonsai, l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, non preferisce il silenzio. In una lunga intervista pubblicata sul quotidiano La Repubblica, il manager banchiere si lancia nell’autodifesa, con una serie di dichiarazioni che non sono certamente passate inosservate, e una lunga sfilza di attacchi più o meno sospettabili.
Cambio al vertice Mediobanca?
Continuano le difficoltà di Borsa per il titolo Mediobanca. Le motivazioni sono riconducibili ancora una volta alle turbolenze che stanno coinvolgendo i vertici dell’istituto di credito, con la notizia che l’amministratore delegato della banca di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, è indagato per ostacolo alle autorità di vigilanza, in concorso con Salvatore Ligresti. Ne è conseguito un brusco calo delle quotazioni delle azioni della banca, worst performer tra le blue chip.
Vertice Mediobanca-Fonsai per concambi
È durata più di quattro ore, e con esiti incerti, la riunione nella sede di Mediobanca finalizzata a trovare un’intesa sulla bozza sui concambi in vista della probabile imminente unione tra il gruppo Fonsai e Unipol: una maxi operazione della quale vi stiamo costantemente aggiornando oramai da diversi mesi, e che dovrebbe condurre alla realizzazione di un mega polo assicurativo nazionale, che potrebbe competere ad armi (quasi) pari con il big di riferimento, Generali.
Divisione attività bancarie Mediobanca
Dividere Mediobanca potrebbe generare un maggior valore rispetto all’attuale (invero, non elevatissima) capitalizzazione? La maggior parte degli analisti sembra esser propensa a pensarla così, e – visto e considerato che le cose, per la banca di Piazzetta Cuccia – non sembrano andare benissimo, è veramente probabile che la strada della divisione delle attività societarie possa essere presto perseguita.
In altri termini, Mediobanca potrebbe essere un esempio di maggiorazione del proprio valore grazie alla divisione in varie parti. Da una parte rimarrebbe la holding, che utilizzerebbe i dividendi incassati dal gruppo Generali per poter fare nuovi investimenti o stimolare l’incremento di quelli già in essere. Dall’altra parte, invece, vi sarebbe l’area merchant e banca di credito, che potrebbe utilizzare i proventi derivanti dalle attività per poter potenziale nuove iniziative (CheBanca su tutte, o la divisione del credito al consumo).
Brunello Cucinelli pronto a sbarcare sull’Mta
Il Mercato Telematico Azionario di Piazza Affari sta per accogliere un “sovrano”: si potrebbe forse pensare a una esagerazione, ma in realtà il riferimento deve andare necessariamente alla Brunello Cucinelli, una delle principali aziende tessili del nostro paese, col suo omonimo fondatore che è meglio conosciuto proprio come “re del cachemire”. Ebbene, la data della quotazione ufficiale della società è prevista per il prossimo 3 maggio, visto che si è intenzionati a presentarsi a un appuntamento tanto importante con un flottante massimo di trentatre punti percentuali. Quest’ultimo, infatti, non è altro che il risultato parziale di un aumento di capitale, oltre che della vendita che è stata posta in essere dai soci.
Fine dell’idillio tra Mediobanca e la famiglia Ligresti
Le decisioni del consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai continuano ancora a tenere banco: l’obiettivo che dovrà perseguire la compagnia assicurativa torinese sarà quello di approfondire nel dettaglio quali sono le proposte relative alla possibile patrimonializzazione, le quali dovranno diventare realtà concreta nel breve periodo e potranno anche essere di tipo strutturale. Tale incarico, comunque, spetterà in prima battuta all’amministratore delegato e alla direzione generale del gruppo in questione. Ecco perché si è anche scelto di sfruttare l’operato di un advisor finanziario totalmente indipendente in tal senso, una figura che Fonsai ha individuato nella banca americana Goldman Sachs.
Mediobanca trimestrale, pesano crisi e attività greche
Risultati trimestrali anche per Mediobanca: il gruppo ha risentito della forte crisi dei mercati finanziari e del perdurare di un contesto operativo debole, in particolare per l’attivita’ di Corporate e Investment Banking. Tuttavia, grazie anche all’accresciuta diversificazione delle attivita’, l’andamento dei ricavi non ha avuto forti ripercussioni e si realizza un miglioramento del costo del rischio, un costante livello elevato di patrimonializzazione, liquidita’ e qualita’ degli attivi. Efficace la diversificazione corporate/retail, preservati capitale, liquidità e qualità degli attivi. In virtù del contesto economico la banca realizza utili dimezzati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 56,8 milioni di euro da 127,6. Da sola la divisione corporate and investment banking ha fatto registrare una perdita per 26 milioni. E’ una conseguenza anche della crisi del debito sovrano che ha imposto rettifiche sulla valutazione del portafoglio titoli per 70 milioni di euro dei quali 44,5 legati a obbligazioni greche. Il Core Tier non subisce importanti variazioni e si mantiene all’11,1%.