Il peso messicano, la valuta del paese centro-americano, ha subito una brusca perdita per il secondo giorno di fila, dopo che gli investitori hanno attribuito un peso sempre maggiore al declino dei tassi valutari di mercato e ai rialzi dei prezzi del petrolio. Nel dettaglio, il peso si è indebolito di circa 0,7 punti percentuali, raggiungendo in tal modo quota 12,9683 pesos per un dollaro (sette giorni fa tale quota era pari a 12,8760). Win Thin, stratega valutario statunitense, ha commentato la situazione della valuta messicana:
Il mercato è ancora in ansia per i rischi di recessione globale. Paesi come il Messico, i quail sono strettamente legati all’economia degli Stati Uniti, o i paesi dell’Asia, fortemente dipendenti dalle esportazioni, rimarranno deboli ancora a lungo. Lo scenario è negativo.
Nell’ultimo mese la valuta centro-americana ha perso ben 17,8 punti percentuali nei confronti del dollaro ed è in calo anche nei riguardi di 15 delle 16 valute più scambiate. L’unica unità monetaria che ha perso nei confronti del peso è stato il rand del Sudafrica. Come detto, il rallentamento dell’economia statunitense e la crisi del credito sono i maggiori indiziati per spiegare il calo del peso messicano. Gli investitori hanno tirato fuori il denaro dal sistema monetario del Messico e di altri mercati emergenti, al fine di ricercare mercati più sicuri e flessibili alle loro esigenze.