Yahoo a Microsoft: si può fare ma non a questo prezzo

La saga Yahoo Microsoft sta diventando più lunga di Star Wars e più appassionante di Lost. Micorsoft ha inviato a Yahoo una lettera dal tono decisamente perentorio in cui concede al cda tre settimane per vendere e per accettare quindi la loro proposta d’acquisto di 44,6 miliardi di dollari. Qualora non dovessero accettare, Microsoft ha annnciato che si rivolgerà direttamente agli azionisti, a quel punto ad un prezzo nettamente inferiore, con l’obiettivo di mettere in atto una vera e propria scalata.

Microsoft ha anche sottolineato come da gennaio, quando la prima offerta è stata fatta, il valore di Yahoo sia sceso e come attualmente la propria offerta sia superiore al valore di mercato dela società, valutata 41 miliardi. La lettera di Microsoft è stata inviata il 5 aprile, stabilendo così come termine ultimo il 26 aprile. Ma Jerry Yang non ha fatto aspettare così tanto ed ha risposto subito.

Nella lettera, pubblicata per intero dal sito News.com l’offerta di Microsoft viene rifiutata ma non si tratta solo di un “no grazie”.

Microsoft-Yahoo: pensavate fosse finita qui?

Pensavate che dopo il no di Yahoo la telenovela sul triangolo che vedeva protagonista il motore di ricerca, Google e Microsoft fosse conclusa? Ebbene no. In sordina le trattative sono andate avanti, anzi stando ad una indiscrezione rivelata dal Wall Street Journal, i vertici delle due società, Microsoft e Yahoo, si sarebbero incontrati un paio di settimane fa per discutere la proposta d’acquisto.

Sono in molti adesso ad aspettarsi da un momento all’altro un rilancio, e secondo gli analisti di Citigroup il target price ad azione di aggirerebbe intorno ai 34 dollari ad azione, azioni che attualmente sono stimate al valore di 31 dollari. Non è escluso però che Yahoo stia prendendo tempo per cercare una soluzione alternativa, sebbene Micosoft per il momento non abbia rivali.

Nel frattempo Google guadagna strada nel conquistarsi la sua fetta di mercato delle ricerche in rete: negli Stati Uniti è infatti salito al 58,7% (dal precedente 56%); scendono invece Microsoft e Yahoo, rispettivamente all’11% e al 17,5%. Aumentano le ricerche effettuate con Google mentre le performance di Google Inc calano: l’online advertising avrebbe infatti imboccato un trend negativo. Abbiamo già detto quanto la pubblicità via internet fosse la nuova frontiera del business ed allo stesso tempo che questo fosse il motivo che spingeva Microsoft a offrire per Yahoo.

Yahoo! respinge l’offerta di Microsoft

L’assemblea straordinaria di Yahoo, riunitasi per scegliere cosa fare, ha rifiutato l’offerta. La proposta d’acquisto di Microsoft sarebbe troppo bassa. In effetti la cifra iniziale doveva essere rivista alla luce dei fatti avvenuti in Borsa in questi giorni. Il titolo Yahoo ha registrato un’incredibile crescita, fino a raggiungere quel 60% in più previsto nell’accordo, mentre le azioni Microsoft hanno perso il 10% circa.

L’offerta prevedeva che l’acquisto fosse effettuato parte in denaro e parte in azioni Microsoft: in questo modo l’opa ha perso valore dando così la possibilità a Yahoo di rifiutare, forse anche per discutere nuovamente i termini dell’offerta.

Sono in molti a scommettere sul rilancio di Microsoft ma c’è anche chi sospetta che la mossa del gruppo di Bill Gates fosse studiata solo per evitare che altri approfittassero del momento di estrema debolezza di Yahoo e del suo titolo. In questo caso gli “altri” sarebbero principalmente Amazon e l’offerta di Microsoft avrebbe scopi esclusivamente speculativi.

America On Line si getta nella mischia

La America On Line è stata protagonista di una delle più grandi fusioni della storia: quella da 160 miliardi con Time Warner nel 2001. Adesso è considerata una delle principali candidate a contrastare l’eventuale Microoh. Il 5% di Aol è già nelle mani di Google, che ha acquistato la quota a 1 miliardo di dollari nel 2005. Aol è forse l’unica a poter competere con Microsoft e Yahoo sul piano della messaggeria istantanea, con un bacino da 65 milioni di utenti.

Per il momento Aol se ne sta in disparte ma questo non vuol dire che stia solo a guardare: ha annunciato la quinta acquisizione dell’anno nell’advertising, dopo Quigo, Tacoda, Screen Media e AdTech. Questa si volta si tratta di Buy.at, una rete di marketing affiliato. In pratica Buy.at è un network in cui gli inserzionisti pagano il publisher web solo quando un visitatore fa un’azione in risposta all’advertising, come un acquisto ad esempio. I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti.

Ieri Aol ha comprato anche Growy, entrando così nel business dei widget. Neanche di questa operazione si conoscono i termini finanziari, ma quello che è certo che la divisione di Time Warner integrerà in neo-acquisto nella rete pubblicitaria di Platform A, con Advertising.com, Tacoda, Third screen Media, Lithingcast e AdTech.

Il mercato della pubblicità su Internet, la nuova frontiera

Il 2007 è stato l’anno del boom della pubblicità in rete: la crescita è stata del 41%. L’incremento riguarda tutte le forme di pubblicità, dai banner a quelle di ultima generazione, come sponsorship e keywords, a dimostrazione di come il mondo della pubblicità su Internet sia in continua evoluzione. Tra gennaio e novembre gli investimenti pubblicitari hanno superato gli 8.050 milioni.

Solo in Italia gli investimenti hanno raggiunto i 680 milioni di euro, con un +39% rispetto al 2006, e nel 2008 potrebbero raggiungere il miliardo. Ormai tutti sono sicuri che non si tratti più di una fase, ma di un trend consolidato e destinato a continuare a crescere. Nielsen, l’azienda leader nelle analisi di mercato, ha confermato in un convegno le previsioni di crescita per l’anno a venire, prevedendo un +2,9% solo per il settore Italia, ed un 33,6% a livello globale.

Do you Yahoo!

Una mossa attesa da tutti: da almeno tre anni la voce che vedrebbe Microsoft tentare la scalata a Yahoo per contrastare Google rimbalza dai giornali ai blog alle tv. Oggi non si tratta più di rumors però: ieri il gruppo di Bill Gates ha ratificato l’Opa da 45 miliardi di dollari. Nello specifico l’offerta messa sul piatto è il pagamento agli azionisti di 31 dollari in contanti o 0,9509 azioni Microsoft per ogni titolo, pari ad un premo del 62% rispetto alla chiusura di ieri.

L’operazione potrebbe già essere chiusa nel secondo semestre 2008. Proprio qualche giorno fa dopo la diffusione dei conti Microsoft alla UBS investor conference aveva parlato di obiettivi alquanto ambiziosi: il raggiungimento di un market share del 40% nel digital advertising in cinque anni, contro il 6% attuale.

Altre società potrebbero presentare offerte per Yahoo ma quello che conta è che il colosso Google non potrà farlo; in quanto possessore di una quota di mercato decisamente predominante una sua scalata a Yahoo andrebbe contro l’Antitrust. E’ bene ricordarsi che Google detiene il 75% dei clienti nella ricerca mondiale su web, un dato che difficilmente appare contrastabile.

Microsoft annuncia i conti a sorpresa, ma a Wall Street non basta

In un fine settimana caratterizzato dalla volatilità dei mercati e dalla paura della recessione, Microsoft ha annunciato i risultati del quarto trimestre. Per l’azienda tecnologica i problemi economici statunitensi e mondiali sono solo un lontano spauracchio. Microsoft ha chiuso l’anno con un utile netto in amento dell’81% a 4,7 miliardi di dollari, 50 centesimi ad azione, rispetto ai 2,6 miliardi o 26 centesimi dell’anno precedente. I ricavi sono saliti del 31% a 16,7, sorprendendo anche gli analisti, che si aspettavano un EPS di 46 cents. La compagnia ha anche annunciati le stime per il 2008, decisamente ottimiste nonostante la debolezza dell’economia. La guidance si chiuderà a giugno e la Microsoft si attende un EPS a 1,85-1,88 usd, rispetto ai 1,78-1,81 previsti in precedenza. Anche le stime sui profitti sono state alzate da 58,8-59,7 a 59,9-60,5 miliardi. Per il prossimo trimestre Microsoft Corp. si attende utili a 43-45 cents, mentre le stime degli analisti sono a 44, e ricavi per 14,3-14.6.

In apertura Wall Street era apparsa in rialzo con il listino high-tech trascinato in positivo dai risultati Microsoft. In avvio la compagnia aveva guadagnato il 4%, ma la corsa è durata poco e poco dopo si attestava sullo 0,63%. A circa un’ora dal termine delle contrattazioni gli indici americani perdevano l’1% trascinati al ribasso dai titoli finanziari. Microsoft ha azzerato i guadagni ed invertito la rotta (-0,06%) nonostante gli ottimi risultati trimestrali, con il Dow Jones che ceda l’1,35% ed il Nasdaq l’1,12%.