Con una economia che sta fronteggiando una grave recessione, il premier portoghese Pedro Passos Coelho continuerà a lottare strenuamente per evitare il caos finanziario che ha contraddistinto anche il nostro paese nelle ultime settimane: il primo ministro lusitano deve infatti venire incontro alle principali richieste e obiettivi che sono giunti dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale e che sono racchiusi idealmente nel programma di salvataggio da 78 miliardi di euro. In pratica, l’intento principale è quello di implementare nel corso del prossimo anno quello che viene definito senza mezzi termini il budget “più difficile” di cui si abbia memoria, con il buco economico che potrebbe essere riempito dai licenziamenti dei dipendenti statali e con ulteriori tagli ai loro stipendi.
misure di austerity
Grecia: Papandreou propone un referendum sugli aiuti Ue
La situazione che si vive attualmente in Grecia è tra le più confuse e incerte dal punto di vista economico e sociale: gli scioperi e i disordini sono all’ordine del giorno, nessuno riesce ad accettare le severe misure di austerity, il duro prezzo da pagare per la crisi del debito sovrano. Si può spiegare soltanto con la volontà di placare tutto questo l’ultimo intervento del primo ministro ellenico George Papandreou, il quale è intenzionato a dar vita a un referendum sull’intesa che è stata raggiunta con i creditori nel corso dell’ultimo meeting dell’Unione Europea.
Irlanda: il ministro Bruton allontana i paragoni con la Grecia
L’Irlanda sta approntando tutte le misure di austerity possibili e non si trova affatto nella stessa posizione della Grecia: le parole del ministro irlandese del Lavoro, Richard Bruton, sono chiare e accorate, l’intento è quello di dimostrare che Dublino non ha alcun bisogno di un nuovo pacchetto di stimoli economici. Lo stesso Bruton ha ribadito come il default governativo debba essere considerato una “opzione nucleare”, una minaccia troppo grande per i clienti delle banche e per gli investitori del paese nordeuropeo.