Mario Monti ha annunciato la sua discesa in campo nello scenario politico italiano direttamente dal suo profilo Twitter, lanciando un appello alle forze politiche a sostenere la sua Agenda per l’Italia. A questo punto è sempre più probabile un impegno diretto di Monti nella campagna elettorale con una sua lista. Pd e Pdl hanno già preso le distanze, mentre i centristi sostengono il professore. Intanto, però, il senatore a vita deve incassare le critiche dal quotidiano tedesco Bild, il più venduto in Europa con una tiratura di circa 5 milioni di copie giornaliere.
Monti
Berlusconi vuole abolire l’Imu
Continua l’offensiva mediatica di Silvio Berlusconi, che ieri è stato ospite in tv a Domenica In su rai uno da Massimo Giletti. Il Cavaliere, che ha litigato con il conduttore minacciando di abbandonare lo studio, né ha avute un po’ per tutti, in particolare per Monti e Gianfranco Fini. L’ex premier, che lasciò il governo al culmine della crisi finanziaria sul finire di novembre 2011, vuole vincere le elezioni con il 40% dei voti degli elettori e abolire l’Imu. Durante il suo monologo in tv è stato interrotto più volte da Giletti, con il quale è giunto ai ferri corti.
Monti disponibile a diventare premier nel 2013
Mario Monti ha dichiarato che non si candiderà a premier alle prossime elezioni di fine febbraio 2013, ma si è detto disponibile a tornare a guidare il paese se i numeri lo consentissero e se il programma fosse per lui convincente. Nella conferenza stampa di ieri, l’ormai ex premier del governo tecnico – subentrato sul finire di novembre all’esecutivo Berlusconi nel bel mezzo di una tempesta finanziaria per l’Italia – ha fatto intendere che ora tocca alle forze politiche guadagnarsi la sua leadership.
Banca Mps stop ai Monti-bond dalla Bce
Il dossier Banca Monte dei Paschi di Siena è seguito attentamente dai policy makers europei. L’approvazione condizionata da parte della Commissione UE all’emissione dei Monti-bond da parte dell’istituto bancario senese trova ora un nuovo ostacolo, che arriva ancora una volta dall’Europa. Questa volta è Mario Draghi, governatore della Bce, a smorzare gli entusiasmi a Rocca Salimbeni. Il banchiere centrale vuole che il pagamento degli interessi sui Monti-bond al Tesoro italiano non avvenga attraverso l’emissione di altro debito, bensì permettendo a Via XX Settembre di entrare nel capitale della banca toscana.
Spread Btp-Bund sotto 290 sfiora target Monti
La seduta di ieri è stata molto favorevole per i tassi italiani. Lo spread Btp-Bund è sceso sotto 290 punti base, toccando quota 288 punti. Il livello raggiunto ieri è praticamente il target indicato da Mario Monti qualche tempo fa, pochi giorni prima dell’annuncio delle dimissioni dalla carica di premier. La notizia è molto positiva per le casse dello stato, in quanto il costo del servizio del debito scende ulteriormente. Ieri lo spread è comunque risalito fino a chiudere a 296 punti, ma comunque sempre al di sotto della soglia “psicologica” dei 300 punti base.
Spread Btp-Bund a 300 punti nonostante incertezza politica
Le incognite legate alle dimissioni del premier Mario Monti e alle imminenti elezioni politiche non frenano la corsa al ribasso dello spread Btp-Bund, che stamattina è tornato a quotare a 300 punti base. Il rendimento del titolo decennale italiano si porta così intorno al 4,4%. Chi pronosticava nuove tensioni sullo spread dopo l’annuncio schock delle dimissioni di Monti è stato decisamente smentito, visto che negli ultimi dieci giorni il differenziale di rendimento tra il Btp e il Bund tedesco a dieci anni è sceso di oltre 60 punti base dai top di periodo.
Previsioni spread Btp-Bund 2013
All’indomani delle annunciate dimissioni del premier Mario Monti, che sancirà la fine del governo tecnico subentrato all’esecutivo Berlusconi a fine novembre 2011 a seguito della crisi dello spread, Piazza Affari era partita molto male ma alla fine ha recuperato senza particolari affanni. Lo spread Btp-Bund è dapprima volato fin sopra 360 punti base, ma poi è tornato a 320 punti in linea con il trend discendente del differenziale in atto ormai da luglio scorso. La caduta di Monti ha riaperto le porte alle tensioni politiche, ma tutto sommato ha semplicemente aperto la strada alle elezioni anticipate.
Banca Mps via libera ai Monti-bond
Banca Monte dei Paschi di Siena tira un sospiro di sollievo. Arriva il via libera ai Monti-bond, che sanciscono praticamente il salvataggio della banca da parte del governo. Ieri è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge salva infrazioni europee. All’articolo 8 c’è la nuova disciplina dei Monti-bond, ovvero le obbligazioni che l’istituto di credito senese emetterà a favore del Tesoro per raggiungere gli obiettivi sui requisiti di rafforzamento del capitale richiesti dall’Eba, ovvero l’european banking authority. Stamattina in borsa il titolo Banca Mps guadagna l’1,3% a 0,2022 euro.
Angela Merkel chiede agli italiani di votare Monti
Il cancelliere tedesco Angela Merkel è uscita allo scoperto e senza girarci troppo intorno ha fatto capire di appoggiare la riconferma di Mario Monti, chiedendo indirettamente agli elettori italiani di votare per Monti alle prossime elezioni. La dichiarazione di voto a favore del premier dimissionario è arrivata nel corso di una conferenza stampa a Berlino, durante la quale Frau Merkel ha incontrato il presidente dello stato del Kyrgyzistan. La Merkel ha dichiarato di sostenere “quello che Mario Monti ha messo in campo per le riforme”.
Piazza Affari +1,51% si riscatta dopo shock-Monti
Dopo aver chiuso la seduta di lunedì con un ribasso del 2,2% all’indomani dell’annucio delle dimisioni del premier Mario Monti, Piazza Affari si riscatta e chiude la seduta di borsa con un rialzo dell’1,51%. L’indice FTSE MIB ha chiuso a 15.586 punti, spinto dai titoli bancari ma soprattutto dal balzo di Lottomatica (+5,16%) e di Autogrill (+4,96%). L’indice azionario italiano ha beneficiato dell’ottimo dato sulla fiducia delle imprese tedesche: a dicembre l’indice Zew è cresciuto a 6,9 punti dai -15,7 punti di novembre, mentre gli analisti si aspettavano un miglioramento più contenuto a -11,3 punti.
Spread sopra 350 dopo scontro verbale Monti-Berlusconi
Apertura positiva per Piazza Affari, che sale dello 0,64% a 15452 punti dopo che ieri aveva sperimentato una perdita del 2,2% all’indomani della decisione di Mario Monti di rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio. Sul mercato secondario dei titoli di stato resta alta l’allerta sullo spread Btp-Bund, che attualmente quota poco sopra 350 punti base. Ieri il differenziale di rendimento tra Btp e Bund a dieci anni è volato fin sopra 360 punti. Stamattina tiene banco il duello verbale tra Monti e Berlusconi sul futuro dell’Italia e dell’Europa.
Italia instabilità finanziaria nel 2013 secondo Rbs
La reazione dei mercati alle dimissioni di Mario Monti è stata negativa. Il sistema-Italia ha ballato durante la giornata di ieri, ma non è crollato. Piazza Affari ha perso il 2,2%, appesantito dai titoli bancari, mentre lo spread Btp-Bund si è spinto fin sopra 360 punti base. Secondo Giuseppe Vegas, presidente della Consob, è presto per trarre delle conclusioni sulla nuova view dei mercati sull’Italia. Vegas ritiene che ieri il calo della borsa “non è stato drammatico”, ma ora bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi giorni.
Piazza Affari chiusura -2,2% dopo dimissioni Monti
Le borse europee hanno chiuso ieri quasi tutte sopra la parità, ad eccezione di Milano e Madrid. In territorio positivo gli indici di Wall Street. Piazza Affari si è conquistata la maglia nera in Europa, contagiando anche Madrid che ha chiuso con un calo di poco superiore al mezzo punto percentuale. L’indice azionario FTSE MIB ha chiuso la seduta con un ribasso del 2,2% a 15.354 punti, ma nell’intraday le perdite avevano toccato quasi i quattro punti percentuali. Pesano molto le dimissioni del premier Mario Monti.
Pil Italia -2,4% nel terzo trimestre 2012
Arriva una nuova indicazione negativa per l’economia italiana, che già negli ultimi mesi aveva evidenziato un preoccupante trend discendente dei principali indicatori economici. L’Istat ha comunicato pochi minuti fa che nel terzo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è sceso dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. L’Italia resta, dunque, in forte recessione. Su base annua il pil italiano è sceso del 2,4%, se confrontanto con il terzo trimestre dello scorso anno.