Moody’s declassa l’Italia e altri cinque paesi

 Moody’s non ha avuto alcuna pietà nello scagliarsi contro ben sei nazioni europee, un elenco che ricomprende anche il nostro paese, oltre alla Spagna e al Portogallo: in pratica, è stato sottoposto a revisione anche l’outlook di nazioni importanti quali Francia e Regno Unito, declassato a “negativo” a causa della crisi del debito europeo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il rating spagnolo è passato da A1 ad A3, con il giudizio molto vicino a un cambiamento, mentre il nostro paese e i portoghesi hanno dovuto subire un downgrade, rispettivamente, da A3 ad A2 e da Ba3 a Ba2. Le altre valutazioni che sono state riviste in maniera negativa sono quelle relative alla Slovacchia, alla Slovenia e a Malta.

Rating Sony e Panasonic

 Moody’s, una delle principali agenzie di rating al mondo, ha scelto di tagliare il rating di alcuni dei più grandi big della tecnologia globale, Sony e Panasonic. Una decisione che non ha colto impreparati i principali osservatori internazionali, ben coscienti che i vertici di analisi della società stavano da tempo valutando il possibile downgrade, a causa delle deteriorate situazioni economico finanziarie delle corporate giapponesi.

E così, sulla base della formale decisione di Moody’s Investors Service, il credit rating di Sony è stato abbassato di un notch a quota Baa1, il terzo peggior rating di Moody’s per quanto concerne l’area dell’investment grades. Retrocessione di un gradino anche per Panasonic, il cui rating è ora pari a A2, il sesto miglior giudizio nella scala dei valori dell’agenzia di rating in questione.

Moody’s dichiara che rivedrà i rating dei paesi Ue e la borsa apre in calo

Dopo il recente summit che si è tenuto a Bruxelles dei principali capi di stato europeo, Moody’s ha dichiarato che le decisioni prese a tale summit non sono incisive per l’economia europea. In effetti è stato un nuovo nulla di fatto al termine di questo ennesimo summit come anche quelli passati. L’Europa non riesce a trovare una soluzione unitaria per combattere la crisi economia.

Francia sotto la lente Moody’s: avvertimenti e lodi

 Moody’s sposta il suo obiettivo verso la Francia,  confermerà o abbasserà il giudizio di merito di credito sulla nazione entro 3 mesi. La tripla A,  il massimo voto vantato dalla Francia potrebbe essere rivisto nei prossimi mesi e i pericoli di un ribasso non mancano, a causa del debito dei paesi europei e delle banche dall’altro. La Francia nonha gravi problemi ma é probabile che si impegnerà nel  sostegno ai paesi periferici dell’area euro. La situazione delle banche nazionali però rimane in bilico e potrebbe peggiorare, esse rimangono esposte sempre verso i periferici e impegnate a contrastare le sofferenze per il rallentamento economico.

Moody’s non spaventa Piazza Affari; ma il rischio resta

 La reazione di Piazza Affari è tutto l’opposto di quello che ci si poteva aspettare; dopo i tagli di rating del debito italiano, della Cassa Depositi e Prestiti e degli enti locali, ci si aspettava un tracollo verticale guidato dal panico e dalle vendite sulla scia della negatività che ha accompagnato i listini durante Agosto 2011.

Quella che invece il mercato italiano è andato a chiudere è un’ottima ottava di guadagni che complessivamente si riassumono nella performance del FTSE-Mib pari a 4.46% negli ultimi 5 giorni, con una candela long white che segue la precedente verde sul grafico settimanale.

Moody’s taglia le banche Inglesi, ma è la disoccupazione che preoccupa l’Europa

 Si tratta forse del primo taglio fuori dall’area Euro (ma dentro l’Europa) di una certa rilevanza effettuato negli ultimi mesi dalle agenzie di rating; Moody’s oggi è intervenuta direttamente su 12 istituti di credito Inglesi cogliendo di sorpresa il Mercato che reagisce immediatamente con perdite superiori al 3% in alcuni casi. Nello specifico è stata ridotta la valutazione di Lloyds TSB Bank da Aa3 ad A1 come quella di Santander UK, quella di RBS e Nationwide Building Society di 2 “step” da Aa3 ad A2; questi rimangono quindi ampiamente nella zona di Investment Grade mentre altre 7 istituti hanno subito tagli anche più consistenti.

Moody’s declassa banche, Eni, Enel

 Dopo aver declassato il debito sovrano dell’Italia,  Moody’s sposta l’obiettivo su altre aziende di rilevante importanza tagliando il rating di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste italiane, Terna, Unicredit e Intesa San Paolo. Non subiscono variazioni invece i rating di Generali e Allianz Italy. Nello specifico Poste Italiane passa a A2 da AA2, Enel a A3 da A2, Terna   da A2 ad A3. Eni spa è stata abbassata a A1 da AA3 e Eni Usa da A1 a A2. Finmeccanica, outlook stabile, passa da A3 a Baa2.  Passando agli istituti di credito invece Unicredit passa da Aa3 a A2 e Intesa San Paolo da Aa3 a A2.

Moody’s e rating Italia: giudizio rinviato

 La situazione dell’Italia rischia di peggiorare il giudizio di Moody’s, una delle agenzie più importanti del mondo potrebbe declassare il rating del nostro Paese. La decisione avrebbe dovuto essere presa in questi giorni, ma sembra che l’agenzia di rating abbia deciso di rimandare di un mese. Moody’s si è quindi presa più tempo per stabilire se abbassare o meno il voto sull’affidabilità creditizia dell’Italia, che attualmente si trova al livello di “Aa2”. La motivazione di questo rimando sta nella sua situazione di incertezza in cui versiamo, la quale ha spinto Moody’s ad attendere qualche tempo prima di aggiungere a una conclusione definitiva.

Moody’s: possibile downgrade per l’economia italiana

 Che la situazione italiana fosse critica ormai se ne erano accorti in molti. Evidentemente la situazione é più negativa di quanto potessimo pensare perchè la condizione dell’Italia sui mercati internazionali probabilmente subirà un peggioramento. Arriva in queste ore un monito da Moody’s, l’agenzia di rating tiene i nostri titoli in osservazione, a causa del contesto politico ancora incerto che tarda a ratificare interventi strutturali. L’ultima valutazione era ferma ad Aa2, ovvero rating alto e qualità più che buona, e anche se il titolo non è fra i prime, cioè tra quelli massimamente sicuri, non è certamente negativo. Moody’s però ha tenuto a precisare che il voto dell’Italia è sotto revisione per un possibile downgrading dal 17 giugno scorso e che le operazioni di revisione durano in medie tre mesi.

Cipro: Moody’s decide di declassare il rating

 Non ci sono buone notizie dal punto di vista economico per quel che riguarda Cipro: la piccola isola, la quale, bisogna ricordarlo, fa parte da alcuni anni dell’Unione Europea, si è infatti vista declassare il proprio rating da parte di Moody’s. L’agenzia americana si è scagliata, in particolare, contro il debito nazionale, riducendolo dal precedente A2 all’attuale Baa1, una valutazione molto più rischiosa in riferimento al possibile default. Inoltre, l’outlook cipriota è negativo, quindi non sono esclusi ulteriori tagli nei prossimi mesi.

Crisi del debito: Moody’s infierisce sull’Irlanda

 Il 2011 è l’anno della crisi dei debiti sovrani, indubbiamente, così come è l’anno delle Agenzie di rating, protagoniste con i loro giudizi nel bene e nel male. E così, mentre il Governo italiano sembra pronto a stringere i tempi sulla manovra, per approvarla in Parlamento in tempi brevissimi, nel frattempo Moody’s è tornata a “squillare” declassando il rating sul debito dell’Irlanda a “junk”, ovverosia a livello di titoli spazzatura.

Il Portogallo come la Grecia? Il rating scende a Ba2

 Anche i titoli obbligazionari portoghesi possono essere considerati “spazzatura”: la sorte lusitana è la medesima toccata alla Grecia e l’ultimo brutto colpo è giunto dall’agenzia di rating Moody’s, la quale ha provveduto a declassare la valutazione sul debito di Lisbona da Baa1 a Ba2 (ben tre gradini, con l’affidabilità dell’investimento che è passata da discreta a sufficiente), mentre l’outlook è rimasto sostanzialmente negativo.

Moody’s scatenata sull’Italia, minaccia raffica downgrade

 Dopo aver annunciato nei giorni scorsi che il rating sul debito sovrano potrebbe essere declassato, l’Agenzia Moody’s è sempre più scatenata sull’Italia visto che ha reso noto che sotto osservazione ci sono anche le principali società quotate in Borsa a Piazza Affari che sono a partecipazione pubblica. Stiamo parlando chiaramente di colossi come l’Eni, la Finmeccanica, l’Enel e Terna, così come anche Poste Italiane sarà marcata stretta al pari del merito creditizio del sistema Paese.

Moody’s minaccia nuovamente il rating dell’Italia

 Moody’s ha deciso di correre il rischio, probabilmente le agenzie di rating che potrebbero diventare “nemiche giurate” del nostro paese saranno presto due: dopo i ferri corti con Standard & Poor’s, infatti, anche la società americana in questione è pronta a declassare la valutazione del credito italiano, attualmente attestata su un giudizio pari ad Aa2, il quale identifica ancora un’ottima affidabilità degli investimenti finanziari. A pesare maggiormente dovrebbero essere le debolezze strutturali dello stivale e l’aumento dei tassi di interesse, due elementi fortemente penalizzanti.