Una nuova crisi finanziaria che nascerebbe dall’Italia. E’ questa l’ipotesi lanciata dal New York Times in questi giorni. Una possibilità spinta, sostiene il quotidiano, da tutta una serie di ingredienti che fanno parte della sua esistenza a livello economico.
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Apple evade il fisco?
La notizia arriva direttamente dal New York Times, che accende i riflettori sulla più importante azienda a livello mondiale, oltre che l’unica ad aver battuto ogni primato sulla crescita e sulla diffusione. Molto probabilmente da oggi il classico modo di dire “azienda di Cupertino”, con chiaro riferimento alla Mela più famosa del Mondo, non avrà più molto senso per chi ha a cuore le finanze dello stato e la moralità dietro le posizioni fiscali dei grandi attori del mercato.
Sembra infatti che anche se la sede storica sia proprio a Cupertino, come tutti gli appassionati dei prodotti Apple sanno, le sedi legali sono in tutt’altro luogo e non vi sono state messe per puro caso. La pratica di sfruttare regimi fiscali “meno presenti” non sfocia per forza nell’illegalità ed il sistema finanziario ed economico mondiale permette anche soluzioni perfettamente legali per raggirare il fisco e risparmiare diversi milioni di dollari di tasse.
Obama: riforma sanitaria, stretta sulle tariffe e più poteri al Governo
Nel suo progetto di riforma sanitaria, che punta a garantire la copertura assicurativa a decine di milioni di americani che ne sono privi, Barack Obama
Il Financial Times conferma il recente interesse di Google per il suo acquisto
Le voci che nei mesi scorsi avevano parlato di una possibile volontà da parte di Google per un investimento diretto nell’editoria e, più precisamente per
Fiat: priorità a Chrysler, entro fine mese gli accordi
Fiat chiude in rosso il primo trimestre dell’anno ma cerca di cogliere i segnali positivi per dire che il peggio è passato. Entro la fine
Yahoo alla conquista del New York Times. Ma non stava congelando gli stipendi?
E se Yahoo comprasse il New York Times? L’ipotesi non sembra fantascienza. Anzi. Il quotidiano più prestigioso degli States, tra l’altro, è in crisi da un po’.
Lo riporta Repubblica: Vittorio Zambardino, sul suo blog, Scene Digitali, rilancia l’ipotesi fatta da Barron’s. L’idea sarebbe frutto delle strategie della nuova CEO di Yahoo, Carol Bartz. Nulla, ancora, è definito o ufficiale, ma il mercato e gli analisti stanno cominciando ad interrogarsi sul senso di una simile mossa. Il passaggio dal mondo del web alla dimensione editoriale – per di più di estremo spessore, dato che si tratta appunto del New York Times – avrebbe pro e contro. E certo sarebbe estremamente significativo dal punto di vista dei cambiamenti in atto nel mercato. Ma Yahoo se lo può davvero permettere?
Per Goldaman Sachs è arrivato il momento di investire in Borsa
Mentre le Borse continuano nel loro saliscendi settimanale, dimostrando che la crisi è ancora lungi dall’essere superata, c’è chi ormai scommette sulla ripresa dei cicli azionari. Si tratta per esempio degli analisti di Goldman Sachs, che scommettono, in un report, sul ritorno degli investimenti nel mercato azionario, visti gli attuali prezzi di Borsa. L’incertezza sulla durata e sulla gravità del rallentamento economico rende estremamente difficili le decisioni degli investitori, nonostante l’intervento concordato dei governi europei e di quello americano abbia ridotto i rischi del sistema finanziario. Ma un recupero della fiducia verso le Borse non si farà attendere troppo. Infatti, gli analisti di Goldman Sachs sono convinti che si assisterà ad una massiccia rivalutazione a partire dalla metà del 2009.
Citigroup corre ai ripari
Citigroup corre nuovamente in soccorso dei suoi fondi: ha infatti immesso un miliardo di dollari in 6 bond municipali. I bond conosciuti come ASTA e