Continua la bufera a Siena. Lo scandalo dei derivati finanziari, che Banca Mps avrebbe occultato nei bilanci degli ultimi anni, sta avendo una grande risonanza nel mondo bancario e della politica, considerando che Rocca Salimbeni è considerata da sempre un “feudo rosso”, la banca dell’ex Pci e quindi ora del Partito Democratico. Le presunte irregolarità nei bilanci della banca senese stanno facendo muovere un po’ tutti gli organi di vigilanza per valutare l’entità delle perdite e le responsabilità. Secondo Bankitalia ad occultare i documenti contabili sarebbero stati gli ex vertici del Montepaschi.
Nomura
Mps nella bufera per scandalo derivati
Brusco risveglio per il settore bancario italiano, che si pensava fosse immune al virus dei derivati finanziari. Qualche mese fa le operazioni con i derivati di Jp Morgan destarono scalpore e fecero riaffiorare brutti ricordi legati alla crisi finanziaria del 2007-2008. Warren Buffet, il finanziere plurimiliardario a capo della Berkshire Hathaway, definì i derivati come “armi di distruzione di massa”. Molti grandi istituti di credito sono stati messi in ginocchio dal “mostro dei derivati”, ma un simile scandalo non aveva praticamente mai sfiorato le banche italiane. Banca Mps ha dimostrato il contrario.
Banca Mps crolla in borsa su rischio derivati
Il titolo Banca Mps è il peggiore sul listino azionario milanese FTSE MIB. Le azioni della banca senese, già sospese per eccesso di ribasso, sono al momento in calo del 5,78% a 0,2772 euro. I prezzi sono scesi fino a 0,2754 euro, sui minimi più bassi da quasi due settimane. A far crollare il titolo in borsa è la notizia, confermata dalla stessa banca senese, relativa alla motivazione della maggiore richiesta di Monti-bond rispetto al quantitativo inizialmente previsto. I 500 milioni in più richiesti dalla banca servirebbero a coprire perdite su derivati.
Campari titolo bocciato da Nomura con target a 6€
Dopo essere stato uno dei migliori titoli di Piazza Affari nel periodo più turbolento della crisi finanziaria europea terminata, almeno per ora, sul finire di luglio scorso, Campari è finito del mirino di banche d’affari e broker internazionali che hanno rivisto le loro valutazioni abbassando in diversi casi sia il rating che il target price. Secondo molte case di investimento il titolo si è spinto su valori che vanno ben oltre i reali fondamentali della società. Così oggi è arrivato un nuovo downgrade, questa volta da Nomura.
Tagli stime dividendo Mediaset
Il titolo Mediaset in Borsa non stà certo passando giorni felici; anche se l’indice sta cedendo terreno e dimostra una debolezza di breve periodo che sta costando molto in termini di capitalizzazione del listino intero, poche blue-chips sono a rischio come Mediaset. Dopo il crollo di Enel per via del cambio sulla politica del dividendo, il fatto che Mediaset sia passata da 2.35 euro a 2.11 euro in circa una settimana è un altro chiaro segnale d’allarme che gli equilibri del mondo finanziario sono in evoluzione.
Il titolo è tra quelli apprezzati sia per l’andamento (certamente più “vivace” di altre blue-chips del FTSE-Mib) sia per il dividendo, ma il taglio sulle stime del quarto trimestre del 2011 costringe a rivedere anche il dividendo che, secondo Nomura, sarà di 0.10 euro ovvero il 50% delle previsioni precedenti.
La rivincita delle banche giapponesi: a Mitsubishi il 20% di Morgan Stanley, a Nomura pezzi di Lehman. Goldman si accorda con Buffet
Non si placa il flusso di notizie intorno a Morgan Stanley e Goldman Sachs. Le due banche d’affari sono di nuovo sotto i riflettori, dopo essere state protagoniste lunedì di un intervento della FED che le ha trasformate da banche d’affari in holding di banche. Il ciclone che la settimana scorsa ha travolto le banche d’affari americane potrebbe portare altri sconvolgimenti, ma se sette giorni fa si parlava di fallimento, adesso si parla solo di alleanze importanti con società giapponesi. Spunta poi il nome di Warren Buffet per Goldman Sachs.