FTSE-Mib positivo e spread in discesa dopo la manovra

 La manovra “salva-italia” (o se si preferisce “la stangata”) sembra essere ben vista dai trader visto che i mercati beneficiano del momento stabilizzando l’andamento delle principali blue-chips e consolidando i rialzi avuti fin’ora con l’abbassamento dello spread tra Btp e Bund.

Proprio quest’ultimo torna intorno ai livelli di Settembre/Ottobre mettendo a segno la prima vera fase di discesa che può rassicurare marginalmente gli investitori. Sul Mib invece a confermare la forza del momento abbiamo il Bancario oltre il 5% di performance positiva con Banca MPS in cima alle blue-chips, seguita da Banco Popolare e Finmeccanica rispettivamente con il 9.49% e l’8.88%. Dal lato opposto abbiamo STM che conferma la sua debolezza particolare insieme ad Ansaldo e Parmalat che seppur in territorio positivo dimostrano ancora una volta la sfiducia degli investitori.

Fondiaria-Sai brilla in Borsa, indice prossimo alla parità

 Già dalle prime ore la differenza tra Fondiaria-Sai e l’indice di riferimento delle blue-chips è netta; il FTSE-Mib apre le contrattazioni esattamente dove ieri si è conclusa la giornata e si prepara ad una giornata di consolidamento dopo il rialzo di ieri ed il close verde di Wall Street, mentre Fondiaria-Sai invece guadagna fin da subito diversi punti percentuali segnando immediatamente nuovi massimi per la settimana in corso. Gli acquisti non si fermano oltre quota 1.05 ma proseguono fin sopra 1.1 segnando al momento un ottimo +12% con il book congelato dalle prese di profitto.

Tra i migliori di oggi segue Banca MPS con il 3.57% e Finmeccanica con il 3.36% di guadagno. Brutta giornata per Campari invece che dal fondo del listino potrebbe però rifarsi con il recupero immediato di 5.24 ed un close giornaliero oltre 5.32 grazie al quale la positività iniziata sul bottom del 25 Novembre potrà proseguire fino a quota 5.55 senza tanti ripensamenti.

Intervento globale delle Banche Centrali sostiene i Mercati

 Piazza Affari si avvia alla chiusura di giornata con una performance del 4%, in linea con tutti gli altri mercati e con il cambio Euro/Dollaro; a brillare sul listino italiano è ovviamente il settore bancario che guadagna quasi il 5% e vede nelle blue-chips tutti i titoli nella parte alta del listino (tranne Unicredit che guadagna un modesto 2%). Le notizie del giorno ovviamente riguardano proprio le banche e per la precisione si tratta dell’annuncio di interventi globali a sostegno dei mercati che vedono l’impegno congiunto di Banca Centrale Europea, Banca centrale del Canada, Banca d’Inghilterra, Banca del Giappone, FED e Banca Nazionale della Svizzera; finalmente quindi sembra arrivato il momento in cui le Banche Centrali si sono rese conto che agire in solitaria non porta i miglioramenti attesi da mesi e per questo la risposta dei Mercati è stata più che positiva.

Piazza Affari: nessuna buona apertura

 Come del resto era previsto dopo la giornata di ieri; anche se ai telegiornali si è sentito dire che il mercato ha aperto positivo la realtà dei fatti è ben diversa visto che con la perdita di ieri di quota 15000 la negatività era scontata ed al momento infatti l’indice sta crollando sotto i minmi di questa mattina.

Se da un lato la situazione si complica dall’altro la tendenza ribassista che sta portando a conclusione il tracy+1 corrente aggiorna velocemente le resistenze; oggi infatti il livello di rialzo è a quota 14630 ed un suo superamento in close orario farà ripartire il mercato per il nuovo tracy+1 che probabilmente sarà il primo sotto-ciclo del nuovo intermedio.

Piazza Affari: open negativo dopo triplo massimo, massima allerta

 Grandi vendite anche oggi sul mercato azionario, che dal punto di vista tecnico/grafico perde gran parte della forza accumulata precedentemente con un ribasso che anche se attualmente risulta modesto contribuisce ad arricchire i segnali negativi che si sono sviluppati nelle ultime settimane di trading.

L’open di poco superiore a 16000 punti rientra immediatamente per chiudere il gap con il close di Venerdì scorso andando a disegnare un triplo massimo in un momento delicato per Piazza Affari; se da un lato era atteso un close di un ciclo minore a 2 giorni, dall’altro l’estensione e la velocità con cui il mercato si è mosso non possono non far preoccupare trader sugli immediati sviluppi di Milano che vede in quota 15500 l’ultimo livello statico che separa il tentativo di recupero dal crollo verticale (con l’intermedio che girerebbe definitivamente al ribasso sotto a 15000 circa).

Piazza Affari: Venerdì verde sul Mib

 Blue-Chips tutte positive in questo Venerdì 11 Novembre; l’indice di riferimento a Piazza Affari guadagna poco meno del 3% vicino all’apertura di Wall Street, dopo aver sfiorato quota 15750 che ora diventa il livello di interesse valido fino a fine giornata (da controllare quindi in close weekly).

In cima al listino troviamo Banca Popolare di Milano che recupera il 10% dopo la fase di incertezza del settore, seguita da Impregilo al 9.42% di guadagno e Ubi Banca sul terzo gradino del podio a quota 7%. Queste le azioni che nel pomeriggio potrebbero ritracciare il movimento per allinearsi al resto del listino, mentre invece su Fiat Industrial, Eni, Fiat, Mediaset, Exor ed Enel Green Power possiamo aspettarci sorprese nel pomeriggio.

Piazza Affari: dov’è il problema e perchè l’azionario non deve spaventare

 Il Mercato azionario Italiano (che, non ci stuferemo mai di ricordare, è stato comprato dalla Borsa di Londra) con sede “storica” a Milano, se confrontato con il resto delle Piazze Europee risulta essere niente di più che un “mercatino” visti i volumi in gioco. Un confronto ad esempio con il Dax30, oppure il CAC40 francese sia come orari di apertura (per quanto riguarda i derivati) sia per quanto riguarda i volumi di scambio e le proposte sul book fa’ emergere la situazione estremamente precaria ed il disinteresse generale (e storico) verso Milano.

In sostanza quindi i movimenti di Piazza Affari, si al rialzo, sia al ribasso, sono al 90% correlati con il resto dell’Europa (che fa’ comunque riferimento al Dax30) e non frutto di situazioni particolari, a meno di non rientrare in quel 10% di movimenti assolutamente Italiani.

Piazza Affari: cosa succederà domani mattina?

 L’ottava conclusa è stata da cardiopalma e buona parte dei trade dei privati sono ancora aperti, probabilmente in perdita, nella speranza che il mercato tornerà sui livelli pre-gap down. La scelta di mantenere i long, se Martedì sera poteva sembrare estremamente azzardata, in questo momento non è poi così distante da quello che gli indicatori tecnici “consigliano”; la discesa di Venerdì rientra perfettamente nei parametri ciclici che vedono un nuovo tracy+1 iniziato sul minimo di Mercoledì che ora ha appena conluso il suo primo sotto-ciclo a 2 giorni ed attende il prossimo swing-up per tornare a salire, anche se di poco.

L’acquisto sulla debolezza domani in apertura potrà avvenire intorno a 15300, mentre sotto a questa quota bisognerà correre ai ripari (possibilmente con opzioni, se non si vogliono chiudere i sottostanti in perdita) perchè il tracy+1 potrebbe girare in negativo e spingere il mercato sotto 14500 in pochi giorni, sull’onda di un nuovo sell-off generale guidato dai bancari.

Piazza Affari: debole dopo la chiusura del gap

 Il raggiungimento della resistenza intorno a quota 16000 ha avuto l’effetto che ci si aspettava; la chiusura del gap è avvenuta dopo il recupero di quota 15250 che ora diventa il supporto da controllare in close daily mentre il mercato ritraccia lentamente andando a disegnare lo swing ribassista che misurerà l’eventuale discesa.

L’impossibilità di superare i 16000 è data probabilmente da un conteggio ciclico ribassista che costringe a prendere in considerazione seriamente l’ipotesi che non vedremo un recupero di ampio range per un certo periodo; sopra alla resistenza le previsioni invertono per un ritorno oltre 17000 in tempi brevissimi, ma fintato chè il mercato resterà sotto il target resta il minimo di questa ottava vicino a 14750 per poi scendere fino a 14000 che è l’ultima soglia critica pre-crisi al momento.

Piazza Affari: rimbalzo tecnico dopo il crollo

 Il listino di Milano guadagna circa l’1% intorno alle 3 di pomeriggio, avviandosi ad una chiusura “anonima” senza segnali particolari sul grafico orario. Questa è la situazione post-crollo, ed anche se in open una long black candle ha fatto temere il peggio i trader intraday sembrano aver mantenuto la calma puntando al gap da chiudere rimasto aperto tra circa 15600 e 16000 punti.

La giornata di ieri, lo ricordiamo, è una di quelle che fa’ discutere i telegiornali alla sera con titoli che gettano ancora più nel panico gli investitori e confondono le idee; la colpa del ribasso particolarmente accentuato è stata data ad esempio a sviluppi politici in Grecia da qualcuno, mentre altri si sono accaniti sui titoli di Stato ed il loro differenziale con il Bund (che, ricordiamo, è una conseguenza della sfiducia, non la causa). La verità ancora non è chiara ma di certo il sorvegliato speciale resta il settore bancario, vittima negli ultimi anni di diverse accuse sulla trasparenza nell’operato.

Piazza Affari: disastro in open, Mib cede oltre il 5%

 Gap-down di quasi 400 punti e poi discesa per altri 600; questo è l’inizio di Novembre 2011 a Milano, con il FTSE-Mib che cede oltre il 5% in una giornata estremamente rossa. Anche oggi è facile indovinare chi è la zavorra; il settore bancario cede nel complesso quasi il 10%, come Unicredit singolarmente mentre Intesa sorpassa il 13% di perdita in poche ore. Malissimo anche Fiat che cede il 7.43% seguita a ruota da STM con -6.60% e Eni ed Enel stabili intorno al 4% (e forse proprio queste due sono le uniche che nel pomeriggio potrebbero “sorprendere” tornando vicino alla parità).

Piazza Affari: arriva il ritracciamento, debole il bancario

 Puntuale arriva il ritracciamento a Piazza Affari, ben visibile sul grafico orario nella sua forma; la costanza della discesa disegna un solo swing ribassista che lentamente ridimensiona i guadagni della giornata di ieri portandosi poco sotto al 50% del range di estensione tra l’apertura e la chiusura di Giovedì scorso. Nonostante la performance sia di -1.75% (-1.51% invece per il derivato del FTSE-Mib) la situazione non preoccupa ancora molto; anche se le aste di titoli di Stato del Tesoro sono state disastrose non sono queste a ridimensionare il valore del Mib in chiusura di ottava. Non stupisce infatti che i rendimenti delle emissioni siano superiori alla norma ed il mercato aveva già scontato questa possibilità diventata certezza nelle ultime ore. Quello che invece affonda l’indice sono i bancari come ben si “legge” guardando la classifica dei peggiori; in fondo a questa troviamo Banca Popolare di Milano che cede l’8% e si conferma il più volatile del settore seguita da Banca Popolare dell’Emilia Romagna che cede invece il 6.57%. Sempre oltre il 2% di perdita abbiamo invece Ubi Banca, Mediolanum, Unicredit, Banca MPS e Banco Popolare.

Piazza Affari: super-rally di fine ottava, close vicino ai massimi

 La giornata di oggi è estremamente positiva sotto quasi tutti i punti di vista sui mercati; un rialzo simile è indice sicuramente di grande forza nonostante il gap-up può far pensare ad un ritorno verso la “finestra di prezzo” almeno per chiudere il “buco” sul grafico. Sotto a quota 16700 i rischi di un ritorno verso il basso aumentano esponenzialmente, ma quello a cui si assisterebbe è per il momento una semplice chiusura di gap visto che con i movimenti di oggi sui grafici intraday le aspettative di medio periodo cambiano drasticamente.

La positività di oggi infatti (che vede il Mib guadagnare oltre il 5%) oltre una serie di pattern di continuazione sul grafico orario vanta anche un listino particolarmente incoraggiante visto che l’unico titolo negativo è Lottomatica che cede l’1.36%; il settore bancario trascina al rialzo invece le blue-chips con un guadagno complessivo di quasi il 7%, che insieme a Fiat, Enel ed Eni completano il quadro della giornata di oggi che sta per chiudersi nell’ottimismo più verde degli ultimi tempi. 

Piazza Affari: FTSE-Mib recupera nonostante la negatività di Wall Street

 Strano ma vero; la tenuta di ieri confermata con una formazione che viene chiamata Pin-Bar alle ore 15:00 della giornata di ieri rilancia verso l’alto l’indice italiano che si appresta a chiudere la giornata sopra la parità. Dopo aver recuperato la statica minore a 16125 il Mib è ora pronto per chiudere la giornata oltre a 16250 punti mentre il Dow Jones dà seguito all’analisi ciclica che richiede in questo momento un close di trady+1.

La stranezza stà semplicemente nel fatto che di solito è l’indice italiano (insieme a quelli Europei) a sfruttare ogni singola chiusura ciclica per ritracciare il prezzo e tornare su livelli bassi scendendo molto di più in proporzione al Dow Jones;