La crisi finanziaria non si ferma ed estende conseguenze sull’economia reale. Contagia istituzioni e
mercati, incluse le economie emergenti, che fino a poco tempo fa parevano relativamente immuni. Lo sottolinea l’ultimo rapporto dell’Ocse. L’unica situazione che è in miglioramento per i consumatori è relativamente al petrolio: il calo dell’oro nero e dei prezzi delle materie prime daranno qualche sollievo sul fronte dell’inflazione.
Il nuovo capo-economista dell’Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel ha commentato così il rapporto:
Le incertezze che gravano sulle previsioni sono estremamente ampie. Molto dipendera’ dalla rapidita’ con cui sara’ superata la crisi finanziaria. Il Pil degli Usa scendera’ fino alla meta’ del prossimo anno per poi riprendersi gradualmente, man mano che si attenueranno gli effetti della stretta creditizia, la crisi immobiliare avra’ raggiunto il fondo e si fara’ sentire l’impatto della riduzione dei tassi.Dopo il calo dello 0,6% del Pil nel 2009, potremo attenderci una ripresa dell’1,2% solo nel 2009.