La fine del quantitative easing cambierà diverse cose per l’Italia e gli altri Stati membri, soprattutto dal punto di vista economico. Cosa rischia davvero il nostro paese con il cambio del quadro generale avvenuto rispetto a qualche mese fa? Sarà traumatico o graduale?
quantitative easing
Bce, stop al quantitative easing da gennaio
L’annuncio che tutti si aspettavano è arrivato: la BCE taglierà gli acquisti dei titoli di stato attraverso il quantitative easing. Avverrà dapprima una diminuzione ed infine da gennaio lo stop definitivo. A quanto pare la Banca centrale europea ha stabilito la traccia da seguire per il futuro.
Fine quantitative easing: cosa rischia l’Italia?
Cosa rischia l’Italia con la fine del quantitative easing? Non è un mistero che la Bce stia preparando il terreno in tal senso. Quel che è certo è che non aiutano, le semplici illazioni, a sostenere il mercato già destabilizzato e non poco tra i dazi di Donald Trump e i primi accenni di lavoro del Governo M5s-Lega.
Bond e fine quantitative easing: Italia tranquilla e Germania a rischio
Con l’avvicinarsi di una possibile fine del quantitative easing in Europa ci si inizia a porre domande su cosa succederà con i bond quanto tutto sarà finito: chi rischierà di più e chi potrà stare tranquillo? Secondo gli analisti di Bank of America Merrill Lynch a rischiare di più, rispetto all’Italia, sarà la Germania.
Bce si oppone alla Fed: necessari ancora stimoli in Europa
La Bce ha deciso di muoversi in maniera opposta a quella appena presentata dalla Fed: se da una parte vi è un aumento dei tassi ed una politica “dura”, nell’Eurozona appare ancora necessario mantenere gli stimoli, nonostante la crescita archiviata.
BCE, Mario Draghi ancora cauto su fine quantitative easing
Mario Draghi esprime ancora cautela su una potenziale fine del quantitative easing in Europa, ricordando a tutti che uno dei punti chiave per la sua cancellazione rimane ancora il livello di inflazione giusto per iniziare a rivedere il programma.
BCE, bene la crescita ma attenzione ai dazi
Dalla BCE e dal suo presidente Mario Draghi arrivano buone notizie in merito alla crescita, ma anche un monito: è necessario fare attenzione a ciò che i dazi imposti da Donald Trump potrebbero creare. In fin dei conti, non è una novità il pensiero del finanziere in merito al protezionismo.
Euro ai massimi, Draghi: anche conseguenza del quantitative easing
L’euro è ai massimi da tre anni e la faccenda inizia a preoccupare e non poco la BCE. Un conto è avere una moneta forte ed altro è il “supereuro” con tutte le sue conseguenze. Mario Draghi, intervenendo sulla questione spiega che è conseguenza, tra le altre cose, del quantitative easing.
BCE, fine quantitative easing a settembre?
Il 2018 continua a far parlare e molto di quantitative easing. Secondo Benoit Coeure, membro dell’Executive Board della Banca Centrale Europea il programma di stimoli attualmente in atto a settembre non verrà rinnovato come in passato si è accennato.
BCE, ripresa c’è ma quantitative easing ancora necessario
La BCE è soddisfatta: la ripresa c’è e si vede, ma se si vuole consolidarla, il quantitative easing è ancora necessario. Su questo sono tutti d’accordo, Mario Draghi per primo e nonostante le diverse revisioni al rialzo per ciò che concerne le previsioni di crescita.
Tapering BCE, obbligazioni a rischio?
L’attesa per il discorso odierno di Mario Draghi è altissima: tutti si aspettano una road map che indichi come la Banca Centrale Europea intenda gestire il graduale stop del quantitative easing. Ma una domanda sorge spontanea: il tapering della BCE metterà a rischio le obbligazioni?
Bce e quantitative easing: settimana decisiva?
Bce e quantitative easing: è questo il principale argomento di discussione nella maggior parte dei mercati mondiali. Investitori ed esperti del settore si aspettano molto dalla prossima riunione della banca centrale europea: ma avranno davvero quel che cercano? E’ questa la reale domanda da porsi.
Draghi: più occupazione grazie a Jobs Act
Il governatore della Bce Mario Draghi sottolinea ancora una volta come il Jobs Act sia stato in grado di favorire l’occupazione negli stati membri nel giorno in cui la Corte costituzionale tedesca ha rigettato i ricorsi d’urgenza contro i programmi di acquisto dei titoli di Stato (quantitative easing) da parte della banca centrale europea.
Borse caute in attesa di Mario Draghi e BCE
Le Borse europee lavorano caute in attesa di Mario Draghi ed il suo discorso relativo allo stato dell’economia dell’Eurozona. Il governatore della BCE tornerà ancora a ribadire ciò che ha sostenuto fino ad ora o a sorpresa parlerà del quantitative easing in modo differente?