Si fa vicino l’aumento di capitale per Unicredit che vede il suo titolo ancora pesante a Piazza Affari, dove non solo è in ribasso ma subisce anche una sospensione delle trattazioni. Portando con se l’intero comparto bancario della Borsa di Milano.
quotazione unicredit
Unicredit affida incarico a Ubs per valorizzare Credit Management Bank
Il gruppo Unicredit è sempre impegnato nel processo di riorganizzione e ristrutturazione della società. In questo senso si inquadra anche la possibilità di valorizzare o creare partnership strategiche per le attività di gestione dei crediti anomali, soprattutto per ciò che concerne la ex Ucg Banca, oggi Credit Management Bank. La banca di Piazza Cordusio ha affidato l’incarico a Ubs per effettuare tutte le esplorazioni del caso. Il riassetto della controllata potrebbe anche avvenire attraverso il supporto di alcuni investitori istitutuzionali interessati a Credit Management Bank.
Spread Btp-Bund sopra 300 sui massimi a 5 mesi
Torna la febbre da spread. Il pericolo è concreto, visto che il differenziale tra i titoli di stato italiani a dieci anni e quelli di pari scadenza tedeschi è tornato sopra la soglia psicologica dei 300 punti base. Lo spread Btp-Bund ha toccato un top intraday a 311 punti base, salendo sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi. Le difficoltà evidenziate dai bond governativi italiani si sono riflesse sul listino azionario milanese FTSE MIB, che ha chiuso con un lieve passivo.
Unicredit emette covered bond da un miliardo
Stamattina ha preso il via l’emissione obbligazionaria di Unicredit, che ha lanciato un covered bond da un miliardo di euro. Le banche coinvolte nella fase di collocamento, in qualità di lead manager, sono Bayern LB, Credit Agricole Cib, Société Générale, Ing, Commerzbank e lo stesso istituto di credito di Piazza Cordusio. Il prestito obbligazionario lanciato da Unicredit ha per scadenza gennaio 2019. Il prezzo preliminare è stato indicato intorno a 88 punti base sul tasso midswap. Unicredit prova, quindi, ancora una volta ad approfittare della finestra favorevole di mercato.
Piazza Affari perde il 3% travolta dallo tsunami giapponese
Pesante ribasso per Piazza Affari, che ha chiuso la seduta di borsa con una flessione superiore al 3% dopo lo tsunami finanziario che si è abbattuto sul Giappone. La borsa di Tokyo perde il 7% dopo Bernanke e Pmi cinese ai minimi da 7 mesi, ma l’onda d’urto raggiunge i mercati europei che chiudono la seduta di borsa in profondo rosso. A Milano il FTSE MIB ha perso il 3,06% a 17.008 punti. L’indice è sceso sui minimi da oltre due settimane, tenuto a galla solo dal supporto di 17mila punti.
Unicredit prima trimestrale 2013 superiore alle attese
La prima trimestrale dell’anno di Unicredit è stata superiore alle attese degli analisti finanziari. La redditività della banca di Piazza Cordusio è nettamente migliorata, con un utile netto cresciuto del 2,8% a 449 milioni di euro. Gli analisti si aspettavano un ritorno all’utile, dopo la perdita di 124 milioni di euro dell’ultimo trimestre dello scorso anno, ma in misura inferiore a 156 milioni di euro. La reazione del titolo in borsa, però, è fiacca. Le azioni Unicredit segnano un rialzo dell’1,06% a 4,106 euro.
Unicredit target price tagliato a 4,15€ da Ubs
Dopo aver assaggiato la scure di Fitch, Unicredit deve fare i conti anche con la parziale bocciatura di Ubs. A Piazza Affari il titolo della banca milanese accusa il colpo e mostra un ribasso dell’1,25% a 3,644 euro, quotando poco sopra il minimo intraday che attualmente è posto a 3,638 euro. Ieri, invece, le azioni della banca di Piazza Cordusio hanno perso il 3,61%. Gli analisti finanziari di Ubs hanno tagliato le stime di eps del 19% nel 2013 a 0,32 euro per azione.
Unicredit paga effetto-Cipro e outlook 2013
L’effetto-Cipro sta provocando forti vendite sui listini azionari europei, in particolare sul settore bancario. A Piazza Affari l’indice azionario FTSE MIB perde poco più del 2%, anche se in apertura la borsa milanese era in calo del 2,8%. Il titolo peggiore è al momento Unicredit, che risente però anche delle bocciature di alcuni broker e banche d’affari. Gli analisti finanziari hanno rivisto al ribasso le loro stime sulla banca di Piazza Cordusio, a seguito della pubblicazione dei risultati di bilancio riferiti all’esercizio 2012 e all’outlook per il 2013.
Banche europee -21% in borsa negli ultimi tre anni
Il settore bancario europeo è da tre anni sotto i riflettori, in quanto la crisi dei debiti sovrani – esplosa definitivamente nella primavera del 2010 – ha fatto emergere una forte esposizione verso i paesi maggiormente indebitati e a rischio default, senza contare le difficoltà dell’economia europea che si avvia a chiudere l’anno in corso in recessione. L’ufficio R&S di Mediobanca ha studiato l’andamento di 20 grandi banche europee negli ultimi tre anni e ha riscontrato che il valore di borsa medio è sceso del 21,2% da novembre 2009 ad oggi.
Bilancio Unicredit gennaio settembre 2012
Ieri è stata una giornata ricca di trimestrali per il comparto bancario italiano. Su tutti, però, spiccano naturalmente i conti trimestrali delle due big italiane, ovvero Intesa SanPaolo e Unicredit. La banca di Piazza Cordusio ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con un utile netto di 1,4 miliardi di euro. Nello stesso periodo dello scorso anno Unicredit aveva accusato una pesante perdita da 9 miliardi di euro, che poi avrebbe costretto la banca a procedere con massicce ricapitalizzazioni.
Quotazione titolo Unicredit 23 ottobre 2012
Seduta negativa fino a questo momento per le azioni Unicredit, che a Piazza Affari evidenziano una flessione dell’1,37% a 3,606 euro. La quotazione del titolo della banca milanese è scesa nell’intraday fino a 3,584 euro, a seguito dell’improvvisa accelerazone ribassista dei futures americani verso ora di pranzo. Da inizio mese il titolo sta mostrando un andamento di borsa positivo. Infatti, dal 1° ottobre ad oggi il titolo guadagna il 12%. La scorsa ottava i prezzi avevano toccato un top settimanale a 3,736 euro.
Spin-off attività italiane Unicredit
La riorganizzazione del gruppo Unicredit alla fine deve passare inevitabilmente attraverso lo scorporo delle attività italiane. Tuttavia, al momento ancora non sembrano esserci le condizioni per procedere con lo spin-off di Unicredit Italia dal resto delle attività del gruppo, in quanto ora i costi sarebbero eccessivamente elevati e i tempi per l’organizzazione dell’operazione ancora non maturi. Giuseppe Vita, presidente di Unicredit, ha dichiarato che lo scorporo delle attività italiane resta un suo desiderio in quanto oggi la banca di Piazza Cordusio è un “ibrido”, cioè una “holding che deve badare a tutte le partecipate europee”.