Continua il buon momento in borsa per le azioni STMicroelectronics, che ieri hanno chiuso la seduta con un rialzo del 2,37% a 6,04 euro. Nell’intraday, però, il titolo aveva fato addirittura meglio salendo fino a 6,39 euro per una performance temporanea superiore agli otto punti percentuali. A mettere il turbo al titolo in borsa è stata senza dubbio Nokia, che ha aggiornato le performance operative relative al quarto trimestre del 2012, nettamente migliori delle stime degli analisti finanziari, in attesa di pubblicare i conti definitivi il prossimo 24 gennaio.
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Unicredit titolo ai massimi da febbraio 2012 sopra 4,3€
E’ un momento d’oro per il settore bancario italiano, che sta approfittando del forte calo dello spread Btp-Bund e dell’allentamento delle regole sui vincoli di liquidità previsti da Basilea 3. Tra i titoli più acquistati c’è Unicredit, secondo gruppo bancario italiano poco dietro Intesa SanPaolo. Le azioni della banca di Piazza Cordusio guadagnano lo 0,66% a 4,268 euro, ma sono salite fino a 4,316 euro sui massimi più alti dal 22 febbraio 2012. Ieri il titolo della banca milanese era salito del 4,85%.
Mediaset target alzato da Goldman Sachs a 1,3 euro
La seduta di ieri è stata positiva per il titolo Mediaset, che ha beneficiato dell’incremento del target price da Goldmans Sachs ma soprattutto dell’upgrade della stessa banca americana sulla controllata Mediaset Espana. Secondo la banca d’affari newyorkese, le azioni della società televisiva di Cologno Monzese restano ancora da vendere (rating “sell”), ma il prezzo obiettivo è stato aumentato a 1,3 euro da 0,9 euro, ovvero il 44,4% in più rispetto alla precedente valutazione. Il titolo Mediaset è salito fino a 1,775 euro, toccando così il massimo più alto dal 20 settembre scorso.
Telecom Italia +3% in borsa su ipotesi rete unica europea
Inizio di seduta molto positivo peer il titolo Telecom Italia alla borsa di Milano. Le azioni del colosso telefonico italiano guidato da Franco Bernabè stanno evidenziando un rialzo del 3,02% a 0,7165 euro. Il titolo è già salito fino a 0,72 euro, toccando il livello più alto da circa un mese. A mettere le ali al titolo telefonico milanese è la notizia riportata dal Financial Times relativa alla possibilità di creare una rete unica europea. Secondo quanto scritto sul quotidiano britannico, i grandi gruppi europei delle tlc starebbero discutendo di questa possibilità.
Tenaris rating e target price tagliati da Barclays
La seduta di ieri è terminata in lettera per Tenaris, che alla borsa di Milano ha perso l’1,71% a 15,48 euro, chiudendo sui minimi di giornata e scendendo sui livelli più bassi da oltre dieci giorni. L’andamento negativo in borsa della società leader nel settore dei tubi senza saldatura è la conseguenza del downgrade giunto da Barclays, che ha cambiato drasticamente la sua view sul titolo rispetto alle precedenti indicazioni contenute nell’outlook 2013 presentato a dicembre. La banca d’affari britannica ha tagliato il rating di Tenaris a “equalweight”, ovvero pesare correttamente in portfolio.
Intesa SanPaolo bocciata da Jp Morgan a “underweight”
Giornata positiva per Piazza Affari, che in mattinata aveva mostrato invece una certa indecisione. Il ritorno della positività sta spingendo nuovamente al rialzo i titoli bancari. Intesa SanPaolo mostra un guadagno dell’1,07% a 1,419 euro, poco sotto i massimi di giornata posti a 1,425 euro. Ieri il titolo ha toccato quota 1,447 euro, salendo sui livelli più alti da marzo 2012. Tuttavia, oggi c’è da registrare una notizia poco confortante per Intesa SanPaolo, ovvero il downgrade di Jp Morgan sul rating. La banca americana ha abbassato la raccomandazione a “underweight”.
Rating sovrani ancora a rischio in Europa nel 2013?
Il 2013 potrebbe essere un anno di maggiore serenità per la zona euro, dopo il tormentato 2012 che ha visto quasi tutti i paesi dell’unione monetaria subire uno o più declassamenti da parte delle agenzie di rating. L’eccessiva pressione sui bond pubblici e il timore di una clamorosa disintegrazione della moneta unica hanno spinto le agenzie internazionali ad accelerare il processo di declassamento dei rating sovrani dopo anni di apparente tranquillità, nonostante fosse in atto da tempo il trasferimento del rischio dal settore privato bancario ai bilanci pubblici dopo la crisi finanziaria del 2008.
Azimut target price alzato da Goldman Sachs a 13 euro
Giornata positiva per il titolo Azimut alla borsa di Milano, dove guadagna lo 0,18% a 11,18 euro. Le azioni della compagnia attiva nel risparmio gestito continuano a fare meglio del mercato, visto che oggi l’indice azionario italiano FTSE MIB segna un ribasso dello 0,2% dopo che la quotazione era salita sopra 17.000 punti ai massimi da marzo 2012. Azimut continua a fare bene a Piazza Affari, dopo uno strepitoso 2012 che ha incoronato la società di Via Cusani la regina dell’indice FTSE MIB con una performance dell’81,65%.
Mps supera 0,31 euro ai top degli ultimi 9 mesi
Non si ferma il rally in borsa di Banca Mps, che anche stamattina sta evidenziando la migliore performance nell’indice azionario italiano principale FTSE MIB, attualmente in territorio positivo ma solo dello 0,05%. Grazie alla revisione degli accordi di Basilea 3 l’indice FTSE MIB è volato sopra 17mila punti, trainato soprattutto dal settore bancario. Banca Monte dei Paschi di Siena, spinta da volumi record, è salita fino a 0,313 euro sui livelli più alti da inizio aprile 2012. Attualmente il titolo guadagna il 9,36% a 0,2887 euro.
Wall Street torna ai livelli di dicembre 2007
Il boom di inizio anno ha praticamente cancellato cinque anni di crisi. Infatti, l’indice azionario statunitense S&P500 ha chiuso l’ultima seduta di borsa poco sopra 1.466 punti, ovvero il livello di chiusura più alto da dicembre 2007. L’indice è così tornato su livelli che venivano scambiati poco prima che si abbattesse la più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30, che culminò con lo scoppio della bolla dei mutui subprime, la bancarotta di Lehman Brothers, la nazionalizzazione di banche e compagnie assicurative e il tracollo del sistema finanziario mondiale.
Mutui subprime torna il rischio bolla negli USA
A poco più di cinque anni dallo scoppio della crisi finanziaria negli Stati Uniti legata alla bolla dei mutui subprime, la speculazione sui prodotti finanziari strutturati torna prepotentemente alla ribalta in una fase di mercato dove i tassi di interessi sui minimi di sempre stanno spingendo gli investitori verso strumenti particolarmente rischiosi allo scopo di ottenere rendimenti reali molto positivi. Gli speculatori si sono lanciati nuovamente nella corsa all’acquisto di obbligazioni legate a prestiti per grandi progetti commerciali, dagli alberghi ai centri commerciali.
Cipro rating tagliato a CCC+ da S&P
Non sono solo i PIGS a creare problemi alla stabilità finanziaria della zona euro. Ora anche la piccola isola di Cipro, che conta meno di un milione di abitanti e che da otto anni è membro dell’Unione europea, rischia di finire in bancarotta. La Repubblica di Cipro è stata bocciata da Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating a CCC+ dalla precdente valutazione di B. L’outlook resta negativo, per cui nei prossimi trimestri potrebbe esserci un nuovo downgrade in caso di peggioramento della crisi.
Forex outlook positivo sull’euro nel 2013 secondo S&P
L’agenzia di rating Standard & Poor’s, che fino a pochi mesi fa aveva bersagliato i paesi della zona euro con raffiche di downgrade a catena, vede rosa per l’euro nel 2013 sottolineando l’importanza del lavoro svolto da Mario Draghi alla guida della BCE. Grazie alle mosse del banchiere italiano, il rischio che la zona euro possa finire in frantumi è sempre più remoto. E’ questa l’opinione di Paul Sheard, chief economist e head of research di Standard & Poor’s, che ha ha una view positiva sull’euro per il prossimo anno.
Stm quota jv svalutata da Ericsson per 924 milioni
Il titolo STMicroelectronics sta evidenziando un andamento negativo questa mattina a Piazza Affari, in linea con il sentiment di giornata che sta spingendo gli investitori a monetizzare i guadagni accumulati negli ultimi giorni di rialzi in borsa. Male anche Stm, che perde l’1,3% a 5,305 euro, dopo essere sceso nell’intraday fino a 5,205 euro. A pesare sull’andamento del titolo in borsa è una notizia relativa alla joint venture St-Ericsson. Il colosso svedese ha annunciato che non acquisterà la piena maggioranza nella joint venture paritetica con Stm.