La recessione in Italia non morde la presa. Anzi, diventa anche più marcata visto che nel primo trimestre del 2013 la flessione è risultata più elevata rispetto alla stima effettuata un mese fa. Con la seconda lettura è emerso che il pil italiano è diminuito dello 0,6% su base annua, rispetto alla stima preliminare del 15 maggio scorso di -0,5% t/t. Nel quarto trimestre del 2012il calo era stato dello 0,9% su base congiunturale. La diminuzione del pil italiano è del 2,4% su base annua, rispetto al -2,3% emerso dalla prima lettura.
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Italia in recessione per tutto il 2013 secondo l’Ocse
Secondo l’Ocse, per tutto il 2013 l’Italia non sarà in grado di venir fuori dalla recessione che ha già pesantamente colpito il Belpaese lo scorso anno creando i presupposti per squilibri finanziari, il crollo dell’industria e una disoccupazione a livelli record. Nel suo Economic Outlook, l’Ocse sottolinea che l’Italia non uscirà dalla recessione in quanto dovrà fare i conti con gli effetti del consolidamento fiscale e della stretta sul credito. Inoltre, l’occupazione continuerà a diminuire pesando sempre di più sui bilanci delle famiglie e sulla spesa per consumi.
Fmi taglia stime di crescita mondiale 2013
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale per il 2013. Rispetto alla previsione di gennaio scorso al 3,5%, per quest’anno l’istituto monetario di Washington stima una crescita del pil mondiale del 3,3%. Per il 2014, invece, non sono state apportate modifiche alla stima precedente, ovvero +4%. Nel World Economic Outlook di aprile del Fmi si legge che la ripresa economica è in corso, ma per le economie occidentali la strada resta ancora piena di ostacoli. Per l’Italia è attesa una leggera ripresa nel 2014.
Italia vive peggiore crisi della storia
Il dramma della doppia recessione (o double dip) che sta vivendo l’Italia continua a fare danni ogni giorno di più, tanto che ormai si può parlare della crisi peggiore della storia. Secondo Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel e vicepresidente del Centro studi di Confindustria, l’Italia sta vivendo la peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra, ma era in crisi già primo dello scoppio della crisi. Il pil è diminuito di oltre l’8% dal 2007 a oggi, i consumi sono tornati ai livelli del ’97, 70mila aziende manifatturiere hanno chiuso i battenti.
Recessione Italia fino a metà 2013 secondo Istat
Secondo gli esperti dell’Istat, ovvero l’istituto nazionale di statistica, il prodotto interno lordo italiano scenderà del 2,3% nel 2012, mentre per il prossimo anno la recessione dovrebbe allentare la presa e mostrare una variazione media negativa dello 0,5%. L’Istat si aspetta qualche timido segnale di risveglio dell’attività economica solo a partire dal seconddo semestre del 2013. La principale fonte di sostegno per l’economia italiana dovrebbe essere la domanda estera netta, attesa in crescita del 2,8% nel 2012 e dello 0,5% nel 2013.
Recessione in Italia con PIL a -0,7%
L’Italia è entrata ufficialmente in recessione. A confermare quanto nell’aria da diversi mesi è l’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui nel quarto trimestre del 2011 il Pil nazionale si sarebbe contratto di 0,7 punti percentuali rispetto al terzo periodo dell’anno, dopo una contrazione di ulteriori di 0,5 punti percentuali nei confronti del secondo trimestre.
Complessivamente – nonostante le cattive performance della seconda parte dell’anno – il prodotto interno lordo italiano 2011 si è comunque trascinato su territorio positivo, chiudendo con un lieve + 0,4%, contro il + 1,4% del precedente 2010. Una crescita che abbiamo già avuto modo di definire estremamente debole, e che risulta essere principale figlia delle difficoltà della seconda parte d’esercizio, visto e considerato che fino al termine di giugno la crescita della produzione intera era pari a 1,5 punti percentuali.