Sostituire il numero della carta di credito con un proxy. Si può riassumere così la tokenizzazione, un processo per il quale il colosso delle carte di pagamento Visa Europe ha annunciato la pubblicazione online delle relative regole che puntano ad abbattere i rischi legati alle violazioni ed alle intrusioni. Con la tokenizzazione dei dati, infatti, gli esercenti e tutti gli altri soggetti chiamati a gestire i dati e ad archiviarli in maniera sicura, a seguito delle autorizzazioni di pagamento, potranno ridurre e spesso eliminare le procedure legate alla conservazione dei dati dei titolari delle carte, con la conseguenza di una minor presenza nei database di dati sensibili.
rischi
Telecom: no a fusione con Telefonica, ma punta a rafforzamento in Brasile, Argentina e Germania
Non esistono progetti di fusione con Telefonica, così come non esistono progetti di aumenti di capitale della società. Per il 2008 ci siamo posti obiettivi realistici che riflettono le attuali potenzialità dell’azienda, obiettivi che tracciano un percorso importante di consolidamento, trasformazione e rilancio che pone le basi per una crescita futura. Abbiamo già adottato una politica dei dividendi sostenibile nel lungo termine. Decideremo gli investimenti con prudenza e selettività e sulla base di criteri rigidi nei tempi di ritorno e nei rischi di esecuzione.
Così il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri, ha pronunciato all’assemblea dei soci.
Brasile, Argentina e Germania sono i tre mercati esteri su cui Telecom punta per il rafforzamento e lo sviluppo delle proprie attività internazionali. Lo ha confermato l’amministratore delegato, Franco Bernabè, illustrando ieri in assemblea le strategie di crescita del gruppo. Rafforzare la dimensione internazionale di Telecom Italia, consolidando la presenza del gruppo in Brasile e Germania e puntando sull’Argentina, disimpegnandosi dai mercati e dai settori non particolarmente attraenti. Sono queste le linee guida per lo sviluppo internazionale di Telecom Italia.
Fondi reali sovrani, opportunità o rischio?
L’ultima della lista ad aver fatto ricorso ai fondi sovrani per coprire le perdite e rimpinguare le casse è Credit Suisse, ma prima di lei Merril Lynch, Citigroup, Morgan Stanley e Ubs. Ma cosa sono questi fondi reali sovrani? E la loro improvvisa crescita è una buona opportunità o un pericolo?
I fondi reali sovrani (o sovereign wealth funds) sono in pratica un nome diverso per chiamare qualcosa che esiste da sempre; sono le risorse di un governo o di uno stato sotto forma di altre valute, diverse dalla propria. Tutti gli stati hanno riserve di questo tipo, generalmente in dollari, euro o yen. Quando uno stato accumula più risorse di quante ne servano nell’immediato può creare un fondo sovrano, proprio per gestire quelle risorse “extra”.
Attulamente i fondi sovrani sono stimati raggiungere i 2-3 trilioni di dollari, ma basandosi sul trend attuale, essi potrebbero raggiungere i 10 trilioni nel 2012.