Durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo, Saras e Rosneft hanno scelto di puntellare il proprio matrimonio. L’amministratore delegato del gruppo italiano Massimo Moratti e il presidente del gruppo russo, Igor Sechin, hanno infatti siglato un accordo per la creazione di una joint venture al 50 per cento per le attività commerciali sul grezzo e sui prodotti petroliferi.
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Saras joint venture con la russa Rosneft
La società petrolifera milanese Saras, controllata dalla famiglia Moratti, e il colosso russo Rosneft hanno sottoscritto a Monaco una lettera di intenti per la costituzione di una joint venture paritetica per la commercializzazione e la lavorazione di petrolio greggio e per vendere prodotti petroliferi. In realtà la notizia era attesa ormai da un po’ di tempo, visto che il 17 settembre scorso Igor Sechin, presidente della società russa, e Gian Marco Moratti, presidente della società italiana, avevano già gettato le basi per una collaborazione tra le due aziende.
Accordo Bp – Rosneft ufficiale
La nostra anticipazione del weekend ha trovato conferma: Bp ha raggiunto un accordo con la Rosneft per la cessione della sua quota di partecipazione del 50 per cento nella joint-venture russa Tnk–Bp al controvalore di 17,1 miliardi di dollari (al cambio attuale, circa 13,1 mld euro) e una quota del 12,84 per cento nel capitale del colosso russo. Ma vediamo come hanno commentato la notizia i due partner, che ora si apprestano ad avviare una nuova fase della propria attività strategica nel settore energetico in questione.
Accordo Eni – Rosneft
Eni ha concluso un importante accordo con la russa Rosneft, principale produttore di greggio del Paese, che permetterà al duo di poter percorrere un processo congiunto di valorizzazione di giacimenti con (stimate) riserve per 36 miliardi di barili. Stando ai contenuti sintetici dell’intesa, Eni investirà un miliardo di dollari nella ricerca e nello sviluppo, ottenendo il 33,3% delle scoperte dei giacimenti individuati.
Si tratta di un accordo accolto con soddisfazione dagli osservatori del comparto, che ritengono come i previsti scambi di tecnologie e di personale, e l’acquisizione di Rosneft di alcune partecipazioni Eni in progetti internazionali, possa condurre la società italiana a conquistare nuovi passi in avanti nella sua proposizione internazionale, con opportuna diversificazione del proprio business caratteristico.