La Bank of England ha inaspettatamente tagliato i tassi di interesse di mercato di 1,5 punti percentuali: in tal modo gli stessi tassi hanno raggiunto il loro più basso livello dal 1955. Il provvedimento della banca britannica è stato dettato, come è avvenuto in casi analoghi recentemente, dal tentativo dei policy makers di limitare i danni causati dalla crisi bancaria. I nove membri facenti parte del Monetary Policy Committee, istituzione finanziaria guidata dal governatore Mervyn King, hanno portato il tasso bancario al 3%: tale tipo di operazione era comunque stata prevista da alcuni analisti economici.
Brian Hilliard, direttore della ricerca economica alla Societe Generale di Londra, si è così espresso:
Quello che è accaduto è assolutamente sbalorditivo e impressionante. Si è chiaramente compresa la situazione e si sta agendo di conseguenza.
Il brutto colpo subito dai mercati del credito ha lasciato la Gran Bretagna sul limite della sua prima recessione dal 1991, rendendo così necessari un salvataggio bancario di ben 50 miliardi di sterline (80 miliardi di dollari) da parte del governo, oltre a un taglio d’emergenza dei tassi di mezzo punto lo scorso 8 ottobre. Il primo ministro britannico Gordon Brown e la sua amministrazione hanno conseguentemente dovuto aumentare la pressione sulle banche commerciali, al fine di far accettare nel miglior maniera possibile le riduzioni dei tassi alle imprese e ai consumatori, già alle prese con gli alti costi del cibo e della benzina.