Le giovani donne erano quasi riuscite ad accettare l’avanzamento dell’età pensionabile a 65 anni, ed ecco che arriva una nuova stangata: non si va più in pensione a 65 anni ma a 68. Già dal 2031 le lavoratrici dovranno aspettare di aver superato i 68 anni per ritirarsi. Le donne hanno generalmente avuto più vite lavorative, una in azienda, una come madre, una come moglie, hanno gestito gli impegni del lavoro e della casa e e attorno ai 55/60 anni, hanno fatto qualcosa in più dei coetanei uomini? Intanto l’equiparazione dell’eta’ per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne a 65 anni portera’ a regime risparmi per quasi 4 miliardi di euro l’anno.
spesa pubblica
Crisi: Marcegaglia invita lo Stato a ridurre la spesa
Per tagliare le tasse e per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese le risorse si possono trovare attraverso una riduzione delle spese e
L’Italia deve ridurre la spesa pubblica se vuole tagliare le tasse
L’Italia deve ridurre la spesa pubblica se vuole portare avanti il progetto di abbassamento della pressione fiscale. Lo ha dichiarato Fulvio Balsamo, presidente della prima
Bankitalia: diminuiscono le spese e il debito
Bankitalia rende noto che a fine 2007 il debito pubblico ammonta a 1.596.762 milioni di euro, pari al 104% del pil mentre alla fine del
Rilancio dell’economia: meno tasse e meno spese
Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, ha invitato il governo a tagliare la spesa pubblica per poter mettere in atto sgravi fiscali. Secondo il governatore queste misure esplicano appieno il loro potenziale sull’economia solo se non portano a un aumento del debito pubblico, ragion per cui l’unico modo per compensare la riduzione delle tasse sarebbe diminuire la spesa pubblica.
Tagliare le tasse può essere utile per ridare fiato all’economia del Paese. Cruciale è favorire uno “scatto della produttività”: soltanto così sarà possibile favorire un rilancio di lungo periodo, questo perché riduzioni delle imposte hanno ovviamente un effetto positivo sui consumi e sul PIL, soprattutto se mirate alle famiglie con i redditi più bassi, che hanno una propensione al consumo più elevata.