La Bce ha diramato il suo bollettino di dicembre e nonostante tutto le notizie sembrano essere confortanti: secondo l’istituto centrale europeo l’espansione economica nell’area continua, è abbastanza forte ed è generalizzata in tutti i paesi e settori di appartenenza.
tassi di interesse
Cos’è il quantitative easing?
Dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, le banche centrali di tutto il mondo hanno messo in campo misure non convenzionali di politica monetaria per stimolare le economie nazionali. La misura più importante e significativa è quella che prende il nome di quantitative easing, ovvero allentamento monetario. Si tratta di un meccanismo di immissione di liquidità nel sistema economico-finanziario, attraverso l’acquisto da parte delle banche centrali di azioni, titoli di stato e altre securities detenuti da banche, assicurazioni e altri investitori privati con effetti positivi sul bilancio di questi ultimi.
Tassi di interesse in forte rialzo a dicembre
Il bollettino della Banca d’Italia, relativo al mese di dicembre 2011, contribuisce a fotografare in maniera efficace lo scenario dell’economia italiana sul finire di uno degli anni più difficili degli ultimi decenni per la Penisola. Un bollettino che riporta una prevista frenata dei prestiti personali e alle imprese, una raggiunta stabilità delle sofferenze bancarie e – soprattutto – tassi di interesse in forte, fortissimo rialzo.
Stando al contenuto del bollettino, infatti, nel corso dell’ultimo mese dello scorso anno i prestiti al settore privato avrebbero subito un aumento pari a 2,3 punti percentuali, contro un incremento che nel precedente mese di novembre aveva toccato i 3,5 punti percentuali. Il più brusco freno è stato generato dal comparto delle imprese, con un passaggio dai precedenti 4,4 punti percentuali agli attuali 2,6 punti percentuali, mentre i prestiti alle famiglie hanno compiuto un passo indietro dal ritmo di + 3,9 punti percentuali agli attuali + 3,4 punti percentuali.
Bce: tassi di interesse invariati all’1,50%
Nessuna sorpresa oggi dalla Banca centrale europea (Bce) che, perfettamente in linea con le attese, considerando anche l’attuale burrasca finanziaria sull’azionario e sui titoli di Stato, compresi quelli italiani, si è ben vista dal modificare il costo del denaro. E così i tassi di interesse, dopo due manovre al rialzo, ciascuna per un quarto di punto, restano invariati all’1,5%.
I conti della Fed: la recessione costa 7.300 dollari a persona
La recessione economica continua a mietere ancora troppe vittime all’interno degli Stati Uniti: secondo la Federal Reserve di San Francisco, infatti, il fenomeno ha un costo superiore a 7.300 dollari per ogni singolo cittadino, il che equivale a dire che ogni americano è costretto a versare 175 dollari al mese. Il dato in questione prende in esame il periodo che è compreso tra il mese di dicembre del 2007 e maggio scorso. Inoltre, il calcolo è stato effettuato mettendo a confronto le spese per il consumo personale reale del livello precedente la crisi e quelle di due mesi fa: ora dovrà essere posto l’accento su ciò che i policy maker potevano fare e invece non hanno fatto per arginare l’avanzata recessiva.
Tassi Bce: mutui più cari
Nella giornata di ieri la Banca centrale europea ha alzato nel giro di pochi mesi i tassi di interesse per la seconda volta. Con due manovre restrittive, ciascuna da un quarto di punto, il costo del denaro in Eurolandia è salito all’1,50%. Tra gli effetti negativi di questa decisione ci sono i tassi sui mutui, più cari sia con l’indicizzazione al tasso Bce, sia con l’indicizzazione all’euribor con scadenza a tre mesi.
Bce: costo del denaro, tassi fermi all’1,25%
Dopo il rialzo di un quarto di punto nello scorso mese di aprile, oggi la Banca centrale europea (Bce), al termine della riunione del consiglio direttivo, ha annunciato d’aver lasciato invariato il costo del denaro nell’Area Euro, che così resta fermo all’1,25%. Trattasi di un nulla di fatto che però non chiude le porte ad una nuova manovra restrittiva nella prossima riunione del consiglio direttivo della Bce, oppure nelle successive.
Geithner si rivolge ancora alla Cina per i tassi di interesse
Il segretario del Tesoro statunitense Timothy Geithner non smette di pensare alla Cina: il suo ultimo intervento, un vero e proprio appello all’ex Impero Celeste, riguarda
Mutui a tasso variabile: allarme caro-rata
Sono sempre più brutte le notizie per chi paga in Italia un mutuo a tasso variabile, o per chi si appresta a stipularlo. In linea
Fed: probabile conferma degli interessi per tutto il 2011
L’attesa due giorni della Federal Reserve non dovrebbe riservare grandi sorprese per quel che riguarda i tassi di interesse: secondo gran parte di analisti ed
Tassi Bce: Trichet li lascia inchiodati all’1%
Ennesimo nulla di fatto, nell’odierna riunione della Banca centrale europea, in materia di tassi di interesse. La Bce, infatti, ha deciso di lasciare il costo
Bank of England: tassi invariati per contenere l’inflazione
L’emergenza continuerà a rimanere di casa nel Regno Unito, più precisamente all’interno della sede di Bank of England: l’istituto di credito centrale dovrebbe infatti mantenere
Bce: politica monetaria non cambia, tassi ancora fermi
Ennesimo nulla di fatto oggi dal fronte del costo del denaro in Eurolandia. La Banca centrale europea (Bce), in linea con le attese, ha infatti
Euribor a tre mesi in aumento: disappunto per i mutui a tasso variabile
Nelle ultime ore l’euribor si è portato sul livello dell’1% confermando un’ascesa che avrà ripercussioni negative a carico di quelle famiglie che hanno già stipulato