Al termine del consiglio di amministrazione della holding finanziaria Telco, partecipata da Telefonica, Generali, mediobanca e Intesa Sanpaolo, riunitosi ieri nella sede della banca di Piazzetta Cuccia, è stato deciso di svalutare la quota detenuta in Telecom Italia a 1,2 euro per azione. Telco controlla il 22,4% del capitale del colosso telefonico italiano e aveva iscritto a bilancio la sua quota a 1,5 euro per azione. La svalutazione era però nell’aria e un atto dovuto, considerando che ora il titolo Telecom Italia quota a 0,622 euro.
Telco
Telecom Italia sceglie Cairo per La7
Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia, presieduto da Franco Bernabè e riunitosi ieri per valutare le manifestazioni di interesse per gli asset in vendita della controllata Telecom Italia Media, ha approvato a maggioranza l’avvio di una fase di negoziazione in esclusiva con Cairo Communication per la cessione della tv La7, escludendo perà Mtv (controllata al 51% dalla stessa La7 Srl). La decisione è stata già comunicata ai vertici della controllata attiva nel settore dei media. Ieri il titolo TI Media aveva chiuso la seduta di borsa con un balzo del 10,67% a 0,1742 euro.
Gamberale vuole entrare nel capitale di Telco
Vito Gamberale, amministratore delegato del fondo F2I, avrebbe avanzato una proposta ai responsabili di Intesa Sanpaolo e Mediobanca al fine di sottoscrivere un incremento di capitale a premio nella holding Telco, che controlla il 22,5 per cento di Telecom Italia. Un’indiscrezione smentita, che si basa sull’apporto di oltre 500 milioni di euro, utili per poter poi dar seguito a un altro aumento di capitale a livello di Telecom e allo scorporo della rete, contro il contributo della Metroweb e della Cassa depositi e prestiti.
Telco rifinanzia il debito
Telco ha rifinanziato il debito rinnovando il patto fino al 2015. Il merito dell’operazione finanziaria è relativo all’accordo degli azionisti della compagnia (Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Telefonica), che hanno trovato un’intesa sullo shareholder agreement per 3 anni, fino al 28 febbraio 2015, consentendo così alla società che detiene il 22,5% di Telecom Italia di poter ripianare sul medio termine la propria principale esposizione passiva.
Al di là della scadenza, i termini e le altre condizioni di riferimento rimangono pressochè invariati, come il diritto di richiedere la disdetta del patto tra gli azionisti, e la scissione, attraverso una comunicazione da inviare tra le date del 1 agosto 2014 e il 28 agosto 2014. Possibile inoltre esercitare il diritto di disdetta anticipata, con relativa richiesta di scissione, da comunicare tra il 1 settembre 2013 e il 28 settembre 2013, con esecuzione entro i successivi sei mesi.
Telco: nessuna ricapitalizzazione all’orizzonte, nonostante le difficoltà
Telco, la finanziaria che controlla il 24,5% del gruppo Telecom Italia, non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori: i dividendi percepiti dal gruppo telefonico
Telecom Italia si allontana dai minimi: voci di Opa e di cessioni di asset
Nelle ultime due giornate di contrattazioni Telecom Italia ha decisamente sovraperformato il listino guadagnando il 7,5% ed allontanandosi quindi dai minimi degli ultimi anni. Anche stamani in apertura il titolo è positivo, non sembra quindi finito il movimento rialzista. Vediamo però con ordine cosa è successo e se è possibile che dietro gli acquisti di questi giorni non ci siano semplici investitori. Il titolo naviga intorno ai minimi degli ultimi 10 anni, evidenziando per adesso la completa inefficacia dell’operazione Telco dell’anno scorso con cui Pirelli aveva ceduto il controllo della società (gli azionisti di Telco avevano pagato le azioni 2,85€, adesso il titolo è a quota 1,1€).