Yahoo: gli investitori insorgono, Jerry Yang ha tirato troppo la corda?

Dopo il ritiro dell’offerta da parte di Micorsoft e la conclusione delle trattative, avvenuto di domenica, gli analisti si attendevano un brusco crollo delle azioni di Yahoo e così è stato. Il titolo è arrivato infatti a perdere il 22% a Wall Street (più di 8 miliardi bruciati) con conseguente guadagno di Google (+ 1,38%) la cui posizione di leadership appare sempre più consolidata.

Giudizio negativo dei mercati quindi sulla gestione delle trattative da parte di Jerry Yang, ma non solo. Anche tra gli azionisti serpeggia il malumore, al punto che due fondi pensione hanno già annunciato la possibilità di ricorrere a delle class action per ottenere risarcimento visto il premio volatilizzatosi con la rottura delle trattative.

I maggiori azionisti del motore di ricerca si sono scagliati contro Yang, accusandolo di non aver valutato attentamente i loro interessi ma di avere condotto la trattativa con “il cuore”, essendo il fondatore della società e quindi troppo legato all’indipendenza di Yahoo da non vedere i reali vantaggi di una vendita a Microsoft.

America On Line si getta nella mischia

La America On Line è stata protagonista di una delle più grandi fusioni della storia: quella da 160 miliardi con Time Warner nel 2001. Adesso è considerata una delle principali candidate a contrastare l’eventuale Microoh. Il 5% di Aol è già nelle mani di Google, che ha acquistato la quota a 1 miliardo di dollari nel 2005. Aol è forse l’unica a poter competere con Microsoft e Yahoo sul piano della messaggeria istantanea, con un bacino da 65 milioni di utenti.

Per il momento Aol se ne sta in disparte ma questo non vuol dire che stia solo a guardare: ha annunciato la quinta acquisizione dell’anno nell’advertising, dopo Quigo, Tacoda, Screen Media e AdTech. Questa si volta si tratta di Buy.at, una rete di marketing affiliato. In pratica Buy.at è un network in cui gli inserzionisti pagano il publisher web solo quando un visitatore fa un’azione in risposta all’advertising, come un acquisto ad esempio. I termini finanziari dell’operazione non sono stati resi noti.

Ieri Aol ha comprato anche Growy, entrando così nel business dei widget. Neanche di questa operazione si conoscono i termini finanziari, ma quello che è certo che la divisione di Time Warner integrerà in neo-acquisto nella rete pubblicitaria di Platform A, con Advertising.com, Tacoda, Third screen Media, Lithingcast e AdTech.