Gli uffici di Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa sono stati perquisiti ieri dalla Guardia di Finanza su richiesta del pm Alfredo de Robledo. La vicenda inizia tre anni fa. Nel 2005 il Comune di Milano lanciò un prestito obbligazionario da 1,7 miliardi con un tasso fisso al 4,019 per cento. In quel periodo i tassi variabili erano più bassi di quelli fissi e il Comune e le banche decidono di trasformare il 4,019% in un tasso variabile con dei contratti derivati. Il tasso comunque non avrebbe dovuto mai superare il 6,19% (“cap“) e mai scendere al di sotto del 3,48% (“floor“). Vennero fissati quindi, il limite massimo e minimo sopra e sotto i quali il tasso d’interesse, diventato variabile, non poteva andare.