Unicredit possibile chiusura di 50 filiali in Germania

Secondo indiscrezioni di stampa, Unicredit potrebbe chiudere 50 filiali in Germania tagliando 1.000 posti di lavoro entro la fine del prossimo anno. Secondo la maggior parte degli analisti finanziari, la notizia è positiva per i conti della banca di Piazza Cordusio che da tempo è focalizzata in un processo di riduzione di costi. Secondo gli esperti di Cheuvreux, la notizia – se confermata – avrà un impatto positivo del 3% sull’utile per azione di Unicredit. Intanto a Piazza Affariil titolo Unicredit segna un rialzo dello 0,9% a 4,506 euro.

Morgan Stanley aumenta target price a 7 banche italiane

 La banca americana Morgan Stanley è tornata ad occuparsi del settore bancario taliano, che negli ultimi tempi ha dimostrato una grande forza in borsa e un certo fermento per ciò che concerne le emissioni obbligazionarie. Secondo gli specialisti della banca d’affari statunitense c’è ancora molto valore inespresso nelle grandi banche italiani, che trattano a sconto rispetto al loro net asset value (NAV). La situazione sta migliorando sempre più nelle ultime settimane, grazie alle buone condizioni del mercato del funding e al deciso calo dello spread.

Banche italiane nessun rimborso dei prestiti BCE

 Le banche italiane non dovrebbero restituire subito il denaro preso in prestito dalla BCE nel corso delle ultime aste di rifinanziamento, che l’istituto di Francoforte ha lanciato per la prima volta nell’estate del 2009 per dare ossigeno agli istituti di credito europei usciti malconci dalla crisi finanziaria generata dal crollo dei mutui subprime e di Lehman Brothers. Tuttavia, in quell’occasione la durata delle aste dell’Eurotower erano di breve durata fino a dodici mesi. Lo scoppio della crisi dell’euro ha reso necessaria una nuova mossa in tal senso.

Unicredit resta “top pick” per Deutsche Bank

La banca d’affari tedesca Deutsche Bank si è occupata del settore bancario italiano, evidenziando i rischi e le opportunità che le azioni bancarie potranno riservare agli investitori nel corso del 2013. L’inizio è senza dubbio brillante, grazie al forte appetito per il rischio sui mercati finanziari e al crollo dello spread verso 250 punti base. La top pick per Deutsche Bank resta sempre Unicredit, che ieri ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo del 2,41% a 4,34 euro. Da inizio anno il titolo guadagna il 17,1% alla borsa di Milano.

Banche italiane promosse da Intermonte e Credit Suisse

 Dopo una partenza in territorio negativo, l’indice FTSE MIB è tornato a salire con decisione e attualemente quota in area 17.460 per una performance positiva dello 0,4%. A trainare il listino azionario milanese ci sono sempre i titoli bancari, in particolare Bca Pop Milano, Intesa SanPaolo e Banca Mps. A favorire la ripresa dei titoli bancari, che a inizio seduta mostravano un andamento molto incerto, sono stati i report di Intermonte ma soprattutto di Credit Suisse. In particolare la banca svizzera ritiene che il rally delle banche possa proseguire.

Unicredit titolo ai massimi da febbraio 2012 sopra 4,3€

E’ un momento d’oro per il settore bancario italiano, che sta approfittando del forte calo dello spread Btp-Bund e dell’allentamento delle regole sui vincoli di liquidità previsti da Basilea 3. Tra i titoli più acquistati c’è Unicredit, secondo gruppo bancario italiano poco dietro Intesa SanPaolo. Le azioni della banca di Piazza Cordusio guadagnano lo 0,66% a 4,268 euro, ma sono salite fino a 4,316 euro sui massimi più alti dal 22 febbraio 2012. Ieri il titolo della banca milanese era salito del 4,85%.

Piazza Affari sale sui massimi da agosto 2011

 Grande momento per la borsa italiana, spinta soprattutto dai titoli bancari che nelle ultime settimane hanno beneficiato del forte calo dello spread e della recente decisione del Comitato di Basilea di allentare le stringenti condizioni previste dalla nuova normativa sui vincoli di liquidità. Nella seduta di ieri Piazza Affari si è dimostrata ancora una volta la regina d’Europa, facendo nettamente meglio rispetto alle altre borse continentali. Secondo alcuni addetti ai lavori gli investitori iniziano anche a speculare sul risultato delle prossime elezioni, che dovrebbero consegnare un esecutivo pro-euro e impegnato sulla strada delle riforme.

Banche italiane promosse da Ubs

 La banca d’affari svizzera Ubs ha pubblicato un report nel quale ha posto la sua attenzione sulle prospettive relative al settore bancario italiano. Ubs prevede progressi dalla seconda metà del 2013, a seguito di un graduale miglioramento del contesto macroeconomico e politico in Italia e in Europa. A Piazza Affari i titoli bancari hanno beneficiato del report di Ubs, spingendo al rialzo l’indice azionario FTSE MIB in area 17.170 punti (+1,3%). Tra i titoli bancari migliori c’è sempre Banca Mps (+3,7% a 0,289 euro), seguita da Unicredit (+3,26% a 4,176 euro) e Banco Popolare (+3,08% a 1,471 euro).

Piazza Affari guadagna quasi l’8% nel 2012

 Il 2012 è stato complessivamente un anno positivo per Piazza Affari. L’indice azionario principale FTSE MIB ha chiuso a 16.357 punti con un rialzo del 7,84%. Ha fatto leggermente meglio l’indice Ftse Italia All Share, che ha guadagnato l’8,36%, mentre il Ftse Italia Small Cap ha perso il 7,13%. Insomma, le blue chip sono riuscite a chiudere bene l’anno, che però non è stato affatto semplice per la borsa italiana. Basti pensare che in estate l’indice FTSE MIB era sceso sui minimi storici di 12.295 punti, sotto i precedenti minimi di sempre toccati nel 2009.

Tesoro allungherà vita media del debito pubblico

 Maria Cannata, responsabile delle politiche del debito pubblico del Tesoro, ha illustrato le Linee guida della gestione del debito pubblico per il 2013. Tra i temi principali emersi dal suo rapporto c’è la maggiore flessibilità nella strategia di emissione per gestire la volatilità del mercato e l’allungamento della vita media del debito. In particolare, il riferimento va agli oltre 1.680 miliardi di euro di titoli di stato in circolazione. A fine novembre scorso la vita media residua del debito italiano era scesa a 6,49 anni dai 6,99 anni del 2011.

Risparmi Unicredit con la nuova sede

La nuova sede di Unicredit è a Milano, nell’area Porta NuovaGaribaldi. Oltre ad essere realizzata con alcune delle più innovative tecniche, il nuovo quartier generale della banca impatterà positivamente sul conto economico dell’istituto di credito con un risparmio pari a 25 milioni di euro l’anno. A dichiararlo è stato l’amministratore delegato del gruppo, Federico Ghizzoni, durante la presentazione dei nuovi grattacieli che comprendono altresì la torre più alta d’Italia, con i suoi 230 metri d’altezza.

Voci di fusione Unicredit – Intesa Sanpaolo

Le voci di una potenziale fusione tra i due big nazionali del settore bancario, Intesa Sanpaolo e Unicredit, sono completamente infondate poiché un matrimonio tra i due operatori sarebbe “totalmente irrealizzabile, fuori da ogni senso reale, industriale e finanziario”. Ad affermarlo è il manager Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, che oltre a rifiutare nettamente la paternità del potenziale progetto di fusione, attraverso un portavoce definisce tale operazione “frutto di fantasie senza limiti”.

Inchiesta Unicredit per violazione sanzioni Iran

 Il Financial Times afferma che l’istituto di credito italiano Unicredit potrebbe non aver rispettato il divieto di transazioni bancarie nei confronti dell’Iran. La notizia – su fatti che sono ancora delle mere ipotesi, e sulle quali le autorità nordamericane avranno modo di indagare – si riferisce alle transazioni effettuate dalla HypoVereinsbank, istituto di credito tedesco passato sotto il controllo del gruppo italiano nel 2005. Vediamo quali sono gli eventi che le autorità distrettuali di New York contestano a Unicredit.

Utile netto Unicredit in forte calo

 Il bilancio periodale di Unicredit riflette le difficoltà congiunturali del settore bancario. Poste impennate sui crediti problematici, crollo dell’utile netto, e deterioramento di altre variabili di principale riferimento, sembrano contraddisinguere un’altra trimestrale in chiaroscuro (soprattutto, scuro) per la banca guidata dall’amministratore delegato Ghizzoni, che tuttavia rilancia e guarda positivamente al nuovo modello aziendale.