Sfiducia nei mercati finanziari, attenzione sul boom dei mercati emergenti

Le origini delle attuali turbolenze vanno ricercate in una eccessiva propensione al rischio indotta da un lungo periodo di bassi tassi di interesse e dalla ricerca di rendimenti elevati da parte degli investitori. Il contesto economico caratterizzato da bassi tassi di interesse che ha contraddistinto gli Stati Uniti a partire dal 2001 ha determinato un aumento del volume dei mutui ipotecari per l’edilizia residenziale e, di conseguenza, un aumento dei prezzi degli immobili. In altri termini, mutui subprime sono stati erogati a clienti con profilo di rischio elevato e precedenti sfavorevoli in materia di crediti. Negli Usa oggi è atteso il discorso di Bernanke oltre al dato relativo alle vendite di case pendenti ed al credito al consumo.

Top 500 del Financial Times: settore petrolifero sorpassa quello bancario

Soltanto sette aziende del nostro Paese riescono a inserirsi nella classifica delle 500 più grandi società stilata dal Financial Times. Sommando la capitalizzazione di mercato delle aziende in graduatoria, l’Italia si piazza al tredicesimo posto, con un valore complessivo di 513 miliardi di dollari. Ovviamente primi gli Stati Uniti: 169 imprese in classifica, 9.617 miliardi di dollari. La seconda posizione è occupata dalla Gran Bretagna (35 imprese per 2.236 miliardi di capitalizzazione), in terza troviamo la Cina (25 società per 1.962 miliardi). Ma anche Canada, Svizzera, Spagna, Brasile e Hong Kong precedono l’Italia.

Il settore petrolifero ha sorpassato quello bancario, con l’americana Exxon Mobil che si conferma in vetta alla graduatoria delle ‘top 500’ con 452,5 miliardi di dollari di capitalizzazione, seguita dalla cinese Petrochina con 424 miliardi, dalla General Electric con 369,6 miliardi e da Gazprom con 299,7 miliardi.

Inizio settimana negativo per le Borse asiatiche, India ha perso il 29% da inizio anno

Non inizia bene la settimana per le borse asiatiche: Seul ha terminato in calo dello 0,89% a 1.715,59 punti, mentre Taiwan ha perso lo 0,33% a 7.876,49 punti. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche, ma tiene Hong Kong +0,09%. Deboli Singapore -0,93%%, Kuala Lampur -1,09%, Jakarta -0,35%, Bangkok -1,24% e Shangai -1,26%.

Giornata nera per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in ribasso. A pesare sono stati soprattutto i titoli del grandi esportatori ed i finanziari. L’indice Nikkei ha perso così lo 0,61% a 13.857,47 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 1.347,93 punti.

Barile a 134,70 dollari, euro scambiato a 1,563 dollari

Il barile Usa chiude con un aumento di 2,77 dollari le contrattazioni al Nymex, quotandosi a 134,70 dollari sui future di luglio. Il dollaro debole

Standard & Poor’s abbassa giudizio di rating su Eni

Downgrade della maggiore compagnia petrolifera italiana dovuta al forte incremento del debito finanziario lordo registrato a fine 2007: 20 miliardi di dollari rispetto a una

Wall Street Journal: Yahoo riorganizza la sua attività

Yahoo sta pianificando una riorganizzazione della sua attività per centralizzare i suoi numerosi gruppi di prodotto. Questo secondo un’articolo in fronte page sul Wall Street